Innanzitutto è necessario conoscere le utenze dell’abitazione dove viene collocato il quadro elettrico.
Collocare un quadro elettrico di automazione, equivale a dire collocare un quadro di protezione, controllo e comando e comprende la presenza di relè, spie, selettori ed altri elementi.In un quadro di questo tipo ad eccezione delle spie e del salvavita, non è possibile accedere.Se invece si parla di quadro elettrico di distribuzione, si va a parlare di un quadro da cui si diramano le linee di alimentazione delle luci o delle prese e generalmente il quadro è accessibile.I quadri elettrici di automazione sono molto più complessi di quelli di distribuzione anche se i vari passaggi sono comuni a tutte le tipologie.Una volta stabilita la finalità del quadro si può procedere al suo disegno costruttivo.
Innanzitutto bisogna redigere lo schema multifilare e anche se lo schema è già stato predefinito, è necessario riprenderlo e definire particolari costruttivi.Per quanto riguarda la siglatura di cavi e morsetti, non viene definita nessuna norma legislativa per il semplice motivo che sono troppe le varietà di tipologie usate e bisogna seguire solo la documentazione tecnica.Una volta ultimato il cablaggio bisogna procedere a verificare se ci sono i requisiti tecnici normativi che soddisfano la funzionalità del quadro stesso.
A campione quindi, verranno esaminati alcuni componenti e quando si è accertato che tutto funziona correttamente, si può cominciare una simulazione e poi si passa all’esecuzione delle verifiche strumentali.La prima verifica da effettuare è che le masse siano equipotenziali e ciò si può provare immettendo un certo quantitativo di corrente tra i due punti e il quantitativo di corrente deve essere sufficientemente bassa.La corrente però, poi deve variare e deve raggiungere un punto di tensione massima.Per avere la massima sicurezza la tensione non deve mai superare la potenza di 1 V.Con il quadro elettrico fuori tensione infine, si va a provare anche lo scaricatore di sovratensione e per sicurezza i trasformatori e gli alimentatori.Un solo interruttore magnetotermico- differenziale, dovrebbe servire a proteggere un intero appartamento di normali dimensioni.
In caso di guasto però, viene a mancare l’energia elettrica a tutta l’unità abitativa.Un quadro civile ottimale quindi, dovrebbe possedere tre interruttori di cui uno differenziale (il noto salvavita) poi due interruttori magneto termici con cui si proteggono i circuiti dell’energia elettrica dei punti luci e quelli dell’alimentazione delle prese.In alternativa, su ogni circuito possono venire collocati dei singoli magnetotermici che proteggono ogni singolo elemento ma la spesa di installazione sarebbe chiaramente maggiorata.
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