Materiali

Quando ci si occupa di bricolage, o fai da te, non è necessario alzarsi una mattina e decidere di cominciare un lavoro, ma ci si deve munire di molte altre cose, oltre che la volontà. In primo luogo, è bene documentarsi per apprendere come va fatto un lavoro, ovvero quali sono le azioni necessarie per riparare un tetto, creare una serra, personalizzare un mobile, creare un gioiello di bigiotteria ecc. ecc. In secondo luogo, è bene prendere coscienza di quali sono gli attrezzi che serviranno per portare a termine un determinato lavoro, i quali cambieranno a seconda delle operazioni che dovranno essere svolte. E' anche bene conoscere i materiali che dovranno essere impiegati, così il tempo necessario per condurre tutto a buon fine.

Quindi, chiunque voglia intraprendere un lavoro di fai da te, deve munirsi di pazienza, tempo, volontà, attrezzi, ... continua


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prosegui ... , materiali e un pizzico di esperienza. Ovviamente, infatti, non è possibile per chi non ha mai svolto lavori di questo genere, riparare alla perfezione un tetto. Bisogna prima prendere dimestichezza con i materiali, gli attrezzi e le azioni stesse, quindi fare un po' di esperienza. E' proprio per questo che il fai da te è un' occupazione che richiede pazienza e costanza.

Per quanto riguarda i materiali, essi sono una parte fondamentale dei lavori di fai da te. Sono, per definizione, delle sostanze fisiche necessarie per un determinato usoOvviamente, essi non si trovano in natura già pronti, ma sono estratti come materie prime, ovvero allo stato grezzo. Da tali materie prime, poi, si ricavano , dopo i necessari processi di lavorazione, i materiali finiti e utili per eseguire un lavoro.

Le materie prime, dopo essere state ricavate, vengono commercializzate dai vari rivenditori. Esistono, oggi, moltissimi mercati specializzati nella vendita di una o più materie prime e sono collocati, il più delle volte, vicino alle grandi zone industriali o di raccolta. Le trattative per l' acquisto delle materie prime sono concluse non più attraverso delle vere e proprie persone fisiche, ma, ormai, attraverso i mezzi di comunicazione più diffusi, come i telefoni cellulari e i computer.

Su tali mercati, in origine i materiali erano classificati in base alle verifiche degli acquirenti stessi, che decidevano se un tale materiale poteva essere loro utile per il proprio lavoro e se di qualità e conveniente per il prezzo. Oggi, invece, non ci si basa più su verifiche personali degli acquirenti, anche se rimane di loro discrezione se concludere o meno un' acquisto, ma per quanto riguarda le classificazioni dei vari materiali, ci si basa su quelle convenzionali, condivise dagli standard internazionali. Ogni materiale, quindi, deve rispondere a determinate caratteristiche per poi essere classificato in una determinata categoria piuttosto che in un ' altra. In questo modo, le trattative per gli acquisti sono molto più veloci e rapide e i prezzi non sono più decisi dal rivenditore, ma rispecchiano la qualità del prodotto, l' andamento del mercato e quanto determinato dalle convenzioni internazionale. Di conseguenza, sono di gran lunga diminuite, rispetto al passato, le speculazioni sui prodotti condotti da rivenditori unici in una determinata zona, o che mentiva sulla vera entità di un prodotto. D' altro canto, ciò non ha impedito che comunque si possa instaurare un rapporto di fiducia tra fornitore e acquirente, il quale è stato rafforzato soltanto dalla sicurezza che questo processo ha portato.

I materiali vengono convenzionalmente distinti in base alla loro natura chimica. Di conseguenze, si hanno varie tipologie di materiali. Esse sono:

Materiali metallici: Per la composizione di tali materiali, la materia di base, ovvero la materia prima, è il metallo. Esso è presente in vari tipi di minerali, i quali vengono estratti dalle apposite miniere. Per dividere il metallo vero e proprio dal resto del minerale, avviene un determinato processo denominato “estrazione”. Con tale processo, quindi, si viene in possesso del metallo vero e proprio ed è quindi possibile iniziare a compiere le opportune lavorazioni su di esso. In primo luogo, vengono eliminate dal metallo tutte le eventuali impurità presenti nel metallo in base a quale dev' essere la percentuale di purezza che si richiede. In secondo luogo, il metallo subisce un processo di fusione grazie al quale passa dallo stato solido allo stato liquido. A questo punto, quindi, il metallo può subire tutte le successive lavorazioni, in quanto può essere modellato. Per far si che assuma una determinata forma, lo si cola all' interno di stampi di cui, raffreddandosi, il metallo prenderà la forma.

Materiali ceramici: essi sono composti sia da elementi metallici che da sali ionici. La materia prima di questi materiali è l' argilla. Essa non viene estratta dalle miniere, ma dalle cave, ovvero dei giacimenti superficiali in cui è presente. Dopo essere stata estratta, l' argilla viene lasciata per lungo tempo esposta agli agenti atmosferici in modo da aumentare la sua omogeneizzazione, plasticità, finezza e da renderne possibile la disgregazione. Successivamente, all' argilla vengono sottratte tutte le eventuali impurità indesiderate, attraverso l'impiego di apposite macchine. Essa viene, poi, lavorata fino a raggiungere un impasto omogeneo e, tramite il processo di foggiatura, la si conduce alla forma desiderata. Successivamente, l' argilla viene consolidata e assume una determinata forma in modo definitivo. La foggiatura comprende tre processi, ovvero: l' estrusione, in cui l' argilla viene compressa fino a raggiungere la forma di un unico filone di argilla omogeneo, che poi viene suddiviso in blocchi della grandezza voluta; la pressatura in stampi, grazie alla quale l' argilla viene inserita negli stampi eliminando ogni singola particella d' aria; il colaggio in stampi, che viene utilizzato per la produzione di ceramici molto complessi. Ovviamente, uno di questi tre processi non implica l' altro. Dopo il processo di foggiatura, l' argilla è sottoposta al processo di essiccamento, ovvero le viene sottratta la maggiore quantità di acqua possibile tramite essiccatoi statici, continuo o rapidi, in modo che non si verifichino eventuali deformazioni o rotture causate da una troppo rapida evaporazione dell' acqua mentre l'argilla è nei forni. A questo punto si può passare alla cottura, che viene effettuata in forni appositamente creati a temperature che variano dai 900 ai 1050 °C, a seconda del tipo di argilla e del tipo di materiale che si va a creare. La cottura viene distinta in più fasi, tra cui : la bicottura, ovvero la prima fase e non definitiva; la monocottura, in cui, dopo la smaltatura, si effettua una cottura in grado di conferire all' argilla una forma definitiva e di fissare lo smalto o la vetrina. Per essere più chiari, qualora il pezzo venga cotto due volte, una per assicurare la forma dell' argilla e la seconda per assicurarvi sopra la smaltatura, si ha la bicottura. Quando invece entrambi i processi vengono effettuati con un' unica cottura, essa prende il nome di monocottura.

Materie plastiche: esse sono di natura artificiale e vengono create con una speciale lavorazione del petrolio. Esse sono di facile lavorazione, economiche, colorabili e resistenti alla corrosione. Sono molto diffuse e sono utili anche per favorire l' isolamento acustico, termico ed elettrico. Tra i processi che la plastica può subire ci sono: lo stampaggio a compressione, attraverso il quale avviene un processo di reticolazione, ovvero si verifica che il polimero in forma di polvere subisca pressioni molto elevate; lo stampaggio per iniziezione, che permette di fondere la materia plastica e inserirla negli appositi stampi, dove poi, raffreddandosi, assume la forma desiderata; lo stampaggio per trasferimento, che porta la plastica a rammollirsi, per poi essere trasferita in uno stampo chiuso; la formatura per estrusione, in cui la plastica viene spinta attraverso un' apertura, di cui prenderà la forma; il soffiaggio, che serve a produrre cavità all' interno della plastica attraverso un getto d'aria che spingerà il materiale ad aderire le pareti e a lasciar vuoto lo spazio centrale.

Materiali compositi: essi sono quei materiali composti da più elementi semplici. Ogni materiale composito corrisponde ad una fase. I materiali compositi devono essere sottoposti a determinate lavorazioni, come tutti gli altri materiali. Le tecniche di lavorazione utilizzate per questi materiali sono: il Filament winding, che permette di creare materiali cavi all' interno e consiste nell' avvolgere su un mandrino in costante rotazione un rocchetto di fibre, alla quale è stata aggiunta della resina a bassa viscosità; il Resin trasfer moulding, in cui uno stampo ha la funzione di modellare le due facce del pannello. Esso è sempre rigido nella parte inferiore, mentre nella parte superiore può essere sia rigido che flessibile. Gli stampi possono invece essere di silicone, film o materiale composito; la laminazione, in cui le fibre vengono immesse in uno stampo e, successivamente, viene versata sopra una resina. Sucessivamente, si ha l' essiccamento, o meglio l' indurimento, che avviene a temperatura ambiente; la laminazione in autoclave, utile per lavorare le fibre di carbonio o il kevlar. In questo processo si ha prima il taglio delle fibre in strati di fibre della grandezza voluta, poi essi vengono incollati. Successivamente, tali blocchi incollati vengono sottoposti a un' elevata pressione e a basse temperature, il che fa si che esso si indurisca.

Per quanto riguarda le proprietà possedute dai materiali in base alle loro caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche, essi sono suddivisi in:

materiali elastici, capaci di deformarsi sotto sollecitazioni esterne.

Materiali fonoassorbenti, capaci di limiater il rumore, la riverberazione e le riflessioni.

Materiali fonoisolanti, capaci di isolare il rumore di un determinato luogo.

Materiali porosi, ovvero quei materiali caratterizzati dei pori regolari.

Materiali refrattari, che sono capaci di resistere anche ad altissme temperature per lungo tempo senza reagire.


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