Quando si parla di rivestimenti, si fa un riferimento preciso all’ambito edilizio, e si tira in ballo lo strato più esterno della struttura murale chiamato a garantire stabilità alla casa e proteggerla da ogni tipo di sollecitazione: meccanica, meteorologica, fisica e quant’altro. La domanda che a questo punto molte donne staranno ponendosi è: come faccio a garantire alla mia casa l’estetica che voglio? Quesito anacronistico, valido solamente fino a circa quarant’anni fa, quando l’edilizia era sì sviluppata, ma naturalmente meno di quanto sia oggi e chiamata giocoforza a crescere sotto tantissimi punti di vista. Ai nostri giorni, infatti, i cataloghi delle aziende specializzate nella produzione di rivestimenti si preoccupano anche di coprire la sfera dedicata al buon gusto: in pratica, i rivestimenti che sono in commercio oggi garantiscono risultati ottimali sotto tutti gli aspetti: quelli che interessano maggiormente gli uomini e chi bada alla sostanza e alla salute della casa, ma anche quelli che catturano soprattutto l’attenzione delle donne e di chi tiene in seria considerazione l’effetto visivo. In pratica, oggi i rivestimenti sono belli ed efficaci, proteggono adeguatamente la casa dai pericoli sovraccitati, senza per questo sacrificare l’estetica. Sono sempre più numerose le soluzioni chimiche e i materiali che vedono la luce e che riescono a soddisfare le esigenze più varie. Basta cercare bene, basta prendere come punto di riferimento le aziende giuste, e il gioco è fatto: la vostra casa potrà contare per moltissimi anni su rivestimenti che possono fare la differenza. Parlare di rivestimenti nella rubrica dedicata ai materiali, vuol dire per forza di cose imbattersi in una serie di nomi che spalancheranno nuovi orizzonti a chi è ancora ancorato a un retaggio antico in termini edilizi. Tuttavia, onde assicurare una maggiore profondità e precisione alla nostra rassegna, è preferibile suddividere vari tipi di rivestimenti: già, perché quando si parla di rivestimenti si utilizza in realtà un termine generico che può essere adattato a diverse tipologie: dai rivestimenti di intonaci a quelli adatti soprattutto a porte e finestre, passando per i rivestimenti più classici legati alle strutture murarie e ai tubi. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le necessità.
A questo punto del nostro approfondimento relativo ai rivestimenti, siamo giunti al momento di considerare nel dettaglio tutte le varie tipologie disponibili di questo articolo. Già, perché quando si parla di rivestimenti è impossibile soffermarsi su una sola categoria, su un solo tipo di rivestimento: ce ne sono a bizzeffe, tutti diversi tra di loro e tutti da scoprire. Non occorre necessariamente essere esperti di muratura o addetti ai lavori per conoscerle, ma è fondamentale maturare un pochino di interesse e di passione per la materia. Chi vive il periodo della vita dedicato alla costruzione di una casa, ad esempio, si interessa giocoforza delle caratteristiche dei vari rivestimenti. Per facilitare la conoscenza e la diffusione di informazioni che reputiamo comunque interessanti, ci soffermiamo sui vari tipi di rivestimenti disponibili sul mercato. La prima suddivisione che ci tocca fare è relativa ai rivestimenti per esterni, che vengono separati in base alla loro funzione. Abbiamo pertanto rivestimenti di intonaco, perfetti per gli ambienti meno sollecitati, del genere “verande”. L’intonaco è un composto facile da ottenere ed estremamente comune in ambito di muratura, ma non per questo appartenente ad una categoria secondaria. Anzi, possiamo affermare senza tema di essere smentiti che ci troviamo di fronte a uno dei rivestimenti più utilizzati in assoluto. In seguito, abbiamo i rivestimenti di lastre, che sono generalmente di pietra e servono a conferire un effetto particolare agli ambienti esterni: anche in questo caso, parliamo di una soluzione molto diffusa tra i costruttori. Le lastre possono essere di materiale lapideo, ma non solo: comunissime sono anche le lastre metalliche e di fibro-cemento, che garantiscono un’ottima copertura di pareti e pilastri e durano a lungo nel tempo. Da non confondere con le lastre, sono le piastrelle, che rappresentano un rivestimento delicato e particolarmente adatto per gli ambienti che entrano facilmente a contatto con l’acqua, e non solamente a causa degli agenti atmosferici. In ambito industriale, i rivestimenti più ricorrenti sono senza ombra di dubbio quelli in lamiera, mentre laddove si intende dare un tocco rustico all’ambiente, non c’è di meglio che scegliere i rivestimenti in legno. Parliamo di un prodotto che non tramonta mai e trova facile adozione negli ambiti più svariati: in muratura come in costruzione, in fase di edificazione come di ristrutturazione, il legno rientra tra i “must” a cui è impossibile sottrarsi se si vuole fare una certa figura.
Sarebbe estremamente comodo, e infatti è la strada che sceglie di percorrere la maggior parte dei siti dedicati, ma noi decidiamo di andare controcorrente e fare qualcosa in più. Sarebbe comodo, dicevamo, limitarci a parlare in termini speculativi analizzando solamente le varie tipologie di rivestimenti, ma noi parliamo di fai da te, quindi non possiamo esimerci dal dare consigli (anche solo basilari) su come maneggiare questo tipo di prodotti. Parliamo della messa in opera, ovverosia della posa dei rivestimenti e della loro applicazione sulle pareti o sulle parti da coprire. Anche in questo caso, abbiamo a che fare con varie procedure, ma la più comune è sicuramente l’imbottitura, che è anche la più semplice da realizzare. In pratica, si applica una malta tra la parete e il rivestimento, con agli angoli delle zanche di acciaio incaricate di conferire un fissaggio più stabile e duraturo. L’imbottitura è senza dubbio la messa in opera più diffusa, ma a lungo andare non è la più efficace: con il tempo, infatti, l’aderenza della lastra alla parete può diminuire e il rivestimento cedere. Non differisce di gran lunga dall’imbottitura, la pratica detta dell’incollaggio: in soldoni, il procedimento è lo stesso, a cambiare è solamente il tipo di collante utilizzato. Sopra ci si serviva di malta semplice, in questo caso adoperiamo un prodotto speciale ottenuto da leganti plastici. Questo porta effettivamente a risultati migliori e a un fissaggio più durevole nel tempo. Decisamente più sofisticata è la terza procedura di messa in opera su cui ci soffermiamo, che avviene con camera d’aria. Stiamo parlando di un sistema che, a differenza di quelli esaminati sopra, si presta difficilmente alla realizzazione da parte di principianti, in quanto richiede la presenza di esperti e addetti ai lavori. Tramite un complicato sistema di ancoraggi, infatti, la lastra di rivestimento rimane staccata dalla parete, in modo da assorbire senza la minima difficoltà tutti gli effetti delle escursioni termiche: l’intercapedine che si forma tra le due parti ha la funzione semplice di asportare per evaporazione tutta l’umidità generata e assorbita dal rivestimento, salvando quest’ultimo da quella che rappresenta senza dubbio la principale causa di degrado. Insomma: ci siamo soffermati su un proprio mondo a parte nell’ambito della muratura e del fai da te, con l’obiettivo di far luce sui rivestimenti, elementi di fondamentale importanza per una casa di qualità.
COMMENTI SULL' ARTICOLO