Ma come fare per comprendere quali sono le cause del cortocircuito?
La prima cosa è capire cos’è un cortocircuito. In pratica, ripetiamo che il cortocircuito si ha quando avviene un passaggio di corrente di forte intensità causato da un tratto di circuito danneggiato. Questo fenomeno è spiegato dalla legge di Ohm secondo cui l’ intensità della corrente che attraversa il conduttore è inversamente proporzionale alla sua resistenza. IL flusso eccessivo di corrente fa entrare in azione un eventuale dispositivo di sicurezza la cui funzione è proprio quella di proteggere il circuito, come ad esempio il salvavita. Quando si presenta un cortocircuito , la prima cosa da fare è individuare su quale circuito si è verificato il corto, cioè rendendosi conto se il guasto è sul circuito per i punti-luce fissi in un circuito di forza o in un circuito per le prese fisse. Se il tasto del salvavita è un interruttore automatico, la levetta scatta verso la posizione “aperto”. Se invece il cortocircuito si verifica nel circuito per i punti luce fissi, bisogna disinserite tutte le lampade e controllare i fili del lampadario che si deteriorano,ovviamente, col passare del tempo. Ovviamente poi bisogna controllare tutto ciò che ha a che fare con l’ impianto elettrico per quanto riguarda i fili, come i collegamenti del portalampada e dell’ interruttore.Come comportarsi in caso di cortocircuito?
Innanzitutto, non andate nel panico!Ecco ora delle indicazioni semplici su come comportarsi in caso di cortocircuito: 1. Innanzitutto, se si sente la puzza di plastica bruciata, bisogna recarsi vicino alle prese di corrente o alle spine inserite ed individuare la fonte di cattivo odore. Se si riesce ad individuarla in tempo, bisogna staccarla corrente all’ istante e chiamare l’ elettricista. Se si notano fumo o addirittura fiamme, bisogna utilizzare un estintore per spegnerle , ma ricordarsi di non versare assolutamente mai acqua sulle cassette elettriche o sulle prese, perché si potrebbe restare fulminati. Se invece il salvavita è scattato, senza una ragione, almeno apparentemente, quando lo si va ad inserire, se scatta di nuovo, vuol dire che è in atto un corto circuito e sicuramente la colpa sarà di qualche elettrodomestico o di una lampada in massa. In questo caso, bisogna staccare tutti gli elettrodomestici e togliere tutte le prese dalla corrente. A questo punto, bisogna riattaccare il salvavita, e vedere se scatta ancora. Se non scatta più, vuol dire che davvero il corto circuito era stato generato da qualche elettrodomestico di troppo, e quindi basta riattaccare ad uno ad uno tutto ciò di cui si ha bisogno, fino ad individuare quello incriminato.Può anche essere, però, che il tutto sia causato di un disservizio di una società elettrica che fornisce elettricità alla propria casa, e per evitare questo rivolgersi a qualche vicino e assicurarsi che loro abbiano la corrente, cosa che ovviamente vuol dire che non vi è stato un disservizio da parte della società fornitrice.
Durante tutte queste pratiche, consigliamo di non toccare mai i cavi con le mani, come anche i fili scoperti, perché si potrebbe restare fulminati. Bisogna inoltre ricordare che con la corrente non si scherza, pertanto, se non si è esperti, è assolutamente indispensabile rivolgersi agli esperti del settore che hanno le competenze adeguate per risolvere il problema con sicurezza, senza pericolo di incappare in imprevisti molto pericolosi.La prima cosa da sapere, quando si vogliono evitare cortocircuiti, è che questi possono avvenire indipendentemente dal tipo di casa che si possiede e dal tipo di impianto, anche se comunque avere un impianto nuovo è una sicurezza maggiore, oltre che di fatto, un obbligo, visto che la legge impone delle regole precise per gli impianti elettrici.
Le norme di riferimento principali sono le CEI 64-8 i cui relativi gli ultimi aggiornamenti risalgono al settembre 2011 e sono definiti come aggiornamenti delle CEI 64- 8 variante v3. Oltre ad assicurarsi, quindi, che il proprio impianto è in regola rispetto queste norme, bisogna anche assicurarsi che la ditta realizzatrice rilasci un documento certifichi la conformità del sistema alle norme e, se l'impianto supera i 6kw, certifichi il progetto realizzato. Tale dichiarazione è basata sulla legge 37/=8 che ha sostituito la 46/90.Inoltre, in commercio si possono anche trovare degli interruttori magnetotermici , cosiddetti perché sono in grado di intervenire a seguito dei fenomeni magnetici innescati dai fenomeni di cortocircuito.
Tali meccanismi sono in grado di intervenire in tempi brevissimi nell’ ordine di millesimi di secondo. Inoltre, tali dispositivi, sono in grado di interrompere correnti anche decine di volte maggiori rispetto alle correnti nominali che dovrebbero essere presenti normalmente in un circuito di alimentazione per apparecchiature elettriche. Oggi come oggi è possibile trovare in commercio, per poche decine di euro, dispositivi magnetotermici differenziali, adatti per le comuni abitazioni. Questi ultimi proteggeranno le linee elettriche, assicurandole da fenomeni di cortocircuito, fornendo la protezione delle linee da sovracorrenti, l’ intervento termico e la protezione per le persone dai contatti indiretti con l’ aiuto del differenziale e dell’ impianto di terra. E' fondamentale che l'impianto della propria abitazione sia certificato e realizzato in base a tutte le norme, perchè l'elettricità può provocare danni gravissimi, anche mortali. Se non si è competenti bisogna evitare di intervenire sulla linea, affidandosi a personale qualificato.
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