Non è sempre facile, ma è possibile trovare aziende che effettuano preventivi gratuiti. E' una cosa fondamentale: è nella fase del preventivo che bisogna capire quanto si può spendere e soprattutto quanto si può risparmiare, a seconda delle caratteristiche della superficie da coprire e soprattutto delle esigenze del committente.
Solitamente i costi dovuti alla prestazione sono comprensivi di spese generali sostenute dalla ditta, retribuzione della manodopera, oneri di legge e utilizzo dei normali strumenti di lavoro. Se vogliamo contare una giornata lavorativa di sei ore, potete ritenervi molto fortunati se riuscirete a spendere 120 euro per un operaio specializzato (il cui tariffario normalmente oscilla tra i 25 e i 30 euro orari). Ma nessuno realizza un impianto elettrico da solo: l'operaio specializzato porterà con sé almeno un apprendista (o un operaio non specializzato) che ha invece un tariffario orario oscillante tra i 15 e i 25 euro. Molto spesso i giovani apprendisti guadagnano meno, essendo lì a lavorare anche per fare esperienza ed imparare il mestiere.
Naturalmente, se si lavora in giorni festivi e/o prefestivi o in orari di straordinario, ci sarà una maggiorazione in percentuale: questa però dipende dalla singola ditta e anche dal grado di conoscenza (leggi pure: amicizia) che si ha con i lavoratori.Nella quasi totalità dei casi, inoltre, la presentazione di una necessaria documentazione tecnica dei lavori è da conteggiarsi a parte.Solitamente il materiale è la parte in assoluto meno sindacabile di un preventivo: i pezzi da utilizzare hanno un costo fisso (compreso di ricarico per la ditta, in media il 20%) ed è difficile trattare. Ma attenzione a non accettare tutto passivamente, perché alcune ditte poco oneste potrebbero gonfiare il costo dei pezzi per aumentare i propri margini di profitto, naturalmente a danno dell'utente.
E allora cerchiamo di fornire una valutazione media per i principali pezzi che vengono usati per costruire un impianto elettrico.I punti luce hanno pressappoco un costo oscillante tra i quindici e i diciotto euro, i punti di comando tra i venti e i venticinque euro. Il discorso per i punti presa è più complesso, perché entrano in gioco varie tipologie: diciamo che i prezzi oscillano da un minimo di venti fino a un massimo di sessanta euro.Una presa televisiva viene a costare invece dai trenta ai quaranta euro, mentre una presa telefonica oscilla dai quaranta ai cinquanta.Se si necessita invece di un impianto citofonico, il costo dipende anche dall'apparecchio che si sceglie. In media l'impianto costa duecentocinquanta euro circa.Il quadro generale, invece, ha un costo che oscilla dai duecento ai duecentoquaranta euro.
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