Il commutatore non è rappresentato da un unico componente vero e proprio, in quanto è costituito da due o più interruttori collegati tra loro. Per questo motivo, in campo elettrico è spesso chiamato doppio interruttore. Ognuno di questi interruttori è collegato ad una rete monofase di ingresso, dove si trova una sorgente considerata Prioritaria ed un’altra detta di Riserva, reversibili mediante un deviatore di energia.
Il dispositivo trasferisce automaticamente l’energia da una sorgente ad un’altra. Gli interruttori hanno un’uscita comune collegata all’uscita della macchina che è connessa ad un carico.Immaginiamo un sistema di illuminazione costituito da molte lampade. Da un solo punto possiamo governare l’accensione o lo spegnimento delle lampade semplicemente regolando la posizione del commutatore, per fare un esempio: a) accendiamo tutte le lampade; b) si accende solo un gruppo a sinistra; c) si accende solo un gruppo a destra; d) tutte le lampade sono spente.Esistono alcuni commutatori che hanno un tipo di interruttore detto bipolare. Rispetto a quello unipolare esso viene usato soprattutto per grandi apparecchi o nei sistemi di protezione. Le caldaie e gli scaldabagno sono sempre collegati ad interruttori bipolari, perché sono strumenti che assorbono molta potenza, cosa che non avviene con una semplice lampada.Se si vuole montare un commutatore, la prima cosa da fare è collegare assieme tutti i fili neutri interrompendo la fase. Poi colleghiamo i fili di fase al punto luce secondo l’ordine in cui si vuole accendere le lampade, ci vorrà inoltre un numero di interruttori pari al numero di gruppi di lampade che si vorranno accendere.
Quindi colleghiamo tutte le fasi di ogni gruppo tra di loro, poi da ogni fascio dovrà essere portato un filo da collegare al commutatore dentro la scatola.In caso di guasto bisogna provare uno alla volta i diversi componenti per individuare qual è quello rotto. Se la luce si accende proviamo con quello successivo. Se la corrente è presente in tutti i poli vuol dire che il problema non dipende dal commutatore ma dalla lampada o dai fili dove passa la corrente. Se la corrente è presente in un solo polo, il problema è dell’interruttore. Se invece non c’è corrente in nessun polo è necessario controllare bene la parte di impianto che si trova poco prima dei commutatori.I moderni commutatori digitali stanno pian piano sostituendo i commutatori tradizionali. Nel campo delle telecomunicazioni comprendono un computer digitale ed un software apposito.
Essi hanno una memoria con un data base che identifica le informazioni di traduzione ed altre informazioni quali dispositivi di linea, indirizzi e numeri di telefono, un dispositivo che memorizza le chiamate in transito ecc.Con essi è possibile impostare le chiamate tra due o più utenti collegandosi ad un commutatore remoto per trasmettere e commutare in modalità digitale. I vantaggi sono molteplici, la chiamata arriva molto più rapidamente rispetto a quelle trasmesse con i vecchi commutatori, possono essere aggiornati continuamente con i nuovi software che supportano le modifiche che vengono fatte alla rete. Le interfacce dei commutatori moderni supportano tutti i dispositivi telefonici a partire dalle suonerie sino alle recentissime apparecchiature digitali.I commutatori moderni devono soddisfare diverse esigenze quali l’alta velocità, o molte chiamate all’ora. La modularità fa si che il suo costo sia contenuto. Inoltre il commutatore digitale permette di incorporare con facilità nuove tecnologie, come ad esempio cambiare un processore. Questo aspetto è molto importante considerando l’evoluzione rapidissima e la conseguente breve durata delle attrezzature. Anche in campo elettrauto ci sono circuiti digitali che funzionano come commutatori e determinano, ad esempio, se accendere o spegnere una lampadina. I commutatori moderni si stanno sempre più evolvendo verso molteplici funzioni.
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