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Esistono diversi tipi di concimi per l'olivo, diversi sia in base al periodo vegetativo della pianta e in base all'età. La concimazione serve sopratutto per far crescere la pianta e per aumentare la produzione e mantenerla sempre costante ogni anno. Ogni elemento nutritivo è importante, l'azoto regola l'equilibrio tra crescita e produzione durante tutta la vita dell'olivo, il fosforo aiuta ad aumentare la produzione di frutto e il potassio rende la pianta più resistente in condizioni di clima sfavorevole. Se uno di questi tre elementi viene a mancare la pianta mostra segnali di allarme che è importante cogliere, se ad esempio ci troviamo di fronte a scarse produzioni e ad una pianta che non cresce in maniera regolare siamo in presenza di carenza d'azoto, se invece le foglie perdono colore e cadono, si deve dare al terreno più potassio. Lo stato di salute di una pianta d'olivo si può analizzare dalle foglie, questa procedura viene chiamata diagnostica fogliare e consiste nella misurazione degli elementi presenti nelle foglie, tra gli altri proprio l'azoto, il potassio e il magnesio. I principali fertilizzanti presenti sul mercato si compongono di questi elementi, i concimi azotati vengono utilizzati in estate, quelli con l'aggiunta di potassio in autunno. Questi elementi vengono somministrati alla pianta con l'acqua, con una tecnica che prende il nome di fertirrigazione. Tra le nuove tecniche sperimentate per la concimazione dell'olivo si utilizza anche una concimazione fogliare, dalle foglie la pianta può assimilare sopratutto calcio, ferro e boro, elementi che sono importanti nella fase iniziale dello sviluppo dei frutti.
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Per mantenere il terreno in buono stato è importante attuare periodicamente anche una fase di concimazione organica. Si utilizza il letame stallatico per migliorare l'humus nel terreno e, con una nuova tecnica di fertilizzazione vegetale, dopo la potatura si tritano alcune parti dei rami e si dispongono nel terreno intorno alla pianta. Coprendo poi i rami tritati con del terriccio nuovo, si favorisce la loro decomposizione. Questa tecnica risulta migliore dal punto di vista dell'apporto nutrizionale. Quando ci sono dei periodi critici, in inverni freddi ad esempio, si potrebbe intervenire con il letame anche per prevenire che la pianta venga attaccata da malattie. Come detto l'olivo è una pianta molto resistente, vive a lungo se riesce a mantenere un perfetto stato di equilibrio tra i periodi in cui produce frutto e il riposo vegetativo. Proprio il periodo di riposo, non ha una durata regolare e dipende sopratutto dal clima. La pianta inizia a soffrire quando le temperature scendono al di sotto dei 5 gradi, il freddo fa cadere i germogli e con temperature sotto zero la pianta può morire a causa delle gelate che attaccano i rami e il fusto. Oltre al clima rigido, l'olivo può soffrire dell'attacco di alcuni parassiti. Le malattie più diffuse sono "L'occhio di pavone", delle piccole macchie di colore verdastro che si diffondono a causa di un parassita dalle foglie ai rami e la "Fumaggine", una polverina nera che ricopre tutta la pianta. Questa polvere fuligginosa è dovuta ad un parassita della famiglia delle conchiglie, non è fastidiosa per la pianta ma per l'uomo, si possono infatti creare delle irritazioni anche gravi quando si vanno a raccogliere le olive. La concimazione fogliare può prevenire l'attacco di questi parassiti alla pianta. Nulla si può fare invece contro il cancro dell'Olivo e contro la mosca che attacca il frutto. Il cancro attacca alcune parti della pianta, ad esempio i rami, e l'unica soluzione è quella di tagliare ed eliminare definitivamente le parti malate salvando quelle ancora vive. Per quanto riguarda invece la mosca olearia, nota come Bactocera Oleae, vengono deposte delle uova nell'oliva e le larve scavano tutto il frutto fino a farlo marcire e a cadere a terra. In questo caso la produzione di olio risulta compromessa.
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