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L’ olivo è una pianta che appartiene alla famiglia delle oleaceae, caratterizzato da radici di tipo avventizio, abbastanza superficiali, che in genere non vanno oltre gli 80-100 cm di profondità.
Il fusto è cilindrico e in genere assume una forma alquanto contorta. La corteccia di questo albero ha un colore particolare e caratteristico, che si addentra nel grigio-bluastro, e dal legno del fusto è possibile ricavare un legno molto pesante e molto duro. Per quanto riguarda la chioma, questa assume una forma conica e possiede delle foglie affusolate e di un verde scuro. La pianta è sempreverde, e in genere la sua fruttificazione è continua, e diviene solo un po’ più scarsa durante il periodo invernale. Le foglie sono opposte, intere, semplici e di forma ellittico-lanceolata, e la loro pagina inferiore è in genere grigio chiara.Ma perché scegliere di coltivare un’ olivo?
Si tratta di una pianta caratteristica e molto particolare, il cui punto forte, però, come è stato già detto, sono i suoi frutti, ovvero una drupa chiamata oliva. Tale drupa è divisa i tre regioni anatomiche, ovvero: la parte esterna, detto epicarpo (o buccia), quella intermedia, chiamata mesocarpo o polpa e quella interna, chiamata endocarpo o nocciolo. La parte più esterna, ovvero l’ esocarpo, è molto sottile ed è ricoperta da una cera protettiva particolare, che fa si che la drupa non si secchi a causa dell’ evaporazione acquea. La parte intermedia, il mesocarpo, è costituita in particolare da olio rinchiuso in vacuili e protetti da enzimi cellulari.L’ olio di oliva è un prodotti tipico delle zone mediterranee, e infatti l’ Italia e la Spagna ne sono i maggiori produttori, anche se, a causa della notevole richiesta interna, esse non solo non sono in grado di esportarne in grande quantità, ma addirittura non riescono a soddisfare la richiesta interna, e pertanto sono costrette anche ad importarlo. Ma questo non è certo un dato negativo, dato che stiamo parlando di un prodotto davvero ottimo. Ecco perché.
L’ olio di oliva è un condimento saporito su tutte le tipologie di piatti, ma nonostante questo il suo valore energetico è considerevole (899 calorie per 100 grammi), pertanto è meglio non abusarne mai. Tuttavia, proprio grazie alla sua composizione di grassi monoinsaturi è capace di aiutare a tenere sotto controllo il colesterolo cattivo nel sangue, senza intaccare minimamente quello buono. Esso è anche molto utilizzato per le sue proprietà lassative ed emollienti e infatti è molto utilizzato per mantenere costante la regolarità intestinale, e in farmacia è presente in numerosi unguenti, linimenti e pomate. In campo cosmetico, è utilizzato per creare creme e saponi.Il terriccio del bonsai ulivo non deve essere un terriccio molto particolare: si tratta, infatti, di una pianta che non necessita di particolari tipologie di terriccio. L’ elemento importante davvero, o meglio indispensabile, è che assicuri un buon drenaggio, in modo tale da evitare che all’ interno del terreno e fra le radici si vengano a creare degli spiacevoli ristagni idrici, che sicuramente poi andrebbero a causare delle malattie fungine molto dannose per la pianta.
Un buon terriccio per l’ olivo è un terriccio sciolto, nella cui composizione verrebbe utilizzata una metà di argilla e di torba e una metà di terriccio universale.Per quanto riguarda le annaffiature di cui necessita un bonsai olivo, è necessario tenere in considerazione vari fattori, tra i quali si annoverano il clima, la stagione, la grandezza del vaso, le caratteristiche del terriccio ecc. L’ importante, comunque, è che il terriccio risulti sempre umido, quindi bisogna intervenire anche quando apparentemente la pianta non avrebbe bisogno di annaffiature perché è inverno: se il terriccio è secco, bisogna procedere con l’ annaffiatura. Ciò che cambia, a seconda della stagione, ovviamente è la frequenza di tali operazioni. Se infatti si è nella stagione calda, la pianta va annaffiata tutti i giorni; se è inverno, la pianta va annaffiata due volte alla settimana, e se è inverno, essa va annaffiata ogni quindici giorni.
Bisogna però ricordarsi di non annaffiare la pianta durante le ore calde e particolarmente soleggiate dalla giornata, ne quando si preannunciano gelate, e che l’ acqua deve essere versata lentamente in modo che il terriccio possa conservarne la maggior quantità possibile. Per la chioma, devono essere effettuate nebulizzazioni.Per quanto riguarda la concimazione del bonsai olivo, bisogna ricordarsi di effettuarla ogni qualvolta è necessario in quanto si tratta di un’ operazione necessaria per rinvigorire il terreno di quei nutrienti di cui, col tempo, tende ad impoverirsi. E’ pertanto da marzo a settembre che, circa ogni mese, il concime deve essere somministrato alla pianta. E’ consigliabile scegliere un concime liquido da sciogliere nell’ acqua da destinare all’ irrigazione, ricordandosi di attenersi alle dosi indicate sulla confezione, e di bagnare, prima di effettuare la concimazione, il terriccio con acqua, in modo da evitare qualsiasi danno alla massa radicale, che infatti potrebbe essere danneggiata dalla concimazione diretta. Gli interventi, invece, vanno sospesi nel periodo caldo della stagione estiva, ovvero da luglio alla fine di agosto.
Per chi ha intenzione di dedicarsi alla tecnica dei bonsai, sarà certamente interessante sapere come fare per creare un bonsai di olivo. Per eseguire questa operazione è possibile procedere in differenti modi, per seme, per talea o per margotta. Per realizzare un bonsai partendo dal seme è necessario preventivare un lungo periodo, perchè sono necessari anni per vedere i primi risultati; per procedere in questo modo è necessario interrare il seme in un terriccio ben bilanciato e fertile, con un buon drenaggio, da mantenere in un ambiente riparato, poco soggetto a sbalzi di temperatura. Un metodo più veloce, ma molto difficile perchè presenta un'alta probabilità di insuccesso è la tecnica per talea, che va prelevata nel periodo autunnale e sistemata in un composto di torba e sabbia, mantenendo il contenitore in un ambiente riparato.Per sapere se l'operazione è andata a buon fine, i germogli spuntano dopo circa 15 giorni. Con la margotta si pratica un'incisione su un ramo di una pianta adulta, si toglie la corteccia e si avvolge con un sacco di plastica in cui si mette del terreno. Quando si sviluppano le radici, si può tagliare il ramo e sistemarlo in vaso.
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