Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che potrebbero essere più funzionali alla nostra disanima in materia di orchidee italiane, un’analisi, la nostra, sintetica per le ben note ragioni di spazio ma che speriamo rimanga sempre e comunque sufficientemente chiara ed esauriente per il nostro lettore. E, per forza di cose, prima di scoprire quali sono le orchidee italiane occorre soffermarsi, anche se in potente sintesi, su quelle che sono alcune nozioni di base in materie di orchidee in senso lato. E ci conviene dunque capire che tanto le orchidee italiane quanto tutti gli altri tipi di orchidee rientrano nelle piante monocotiledoni appartenenti all’ordine delle Orchidales. E conviene sottolineare che quello che noi chiamiamo orchidee sono in realtà solo i fiori.
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Ovviamente, in maniera intuibile, dobbiamo sottolineare come esistono orchidee spontanee e non e dobbiamo anche tenere sempre a mente che le specie di orchidee presenti n natura sono numerosissime e, ad un esame più attento, anche abbastanza diverse le une dalle altre. Una considerazione di tal tipo, sul numero e sulla varietà di specie di orchidee, ci deve far dedurre una caratteristica precipua delle orchidee. Vale a dire la loro facile adattabilità a climi molto differenti. A ben guardare le orchidee italiane sono tantissime e difficili da elencare: tra le principali orchidee italiane vi sono l’anacamptis, la barlia, la cephalanthera, la chamorchis, la coeloglossum, la corallorhiza, la cypripedium, la dactylorhiza, la epipactis, la epipogium, la gennaria, la godyeara, la gymnadenia, la herminium, la himantoglossum, la limodorum, la liparis, la listera, la malaxis, la neottia, la nigritella, la ophrys, la orchis, la platanthera, la pesudorchis, la serapias, la spiranthes e la traunsteinera.
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