Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che potrebbero più esserci di sostegno nel corso della nostra disanima in tema di impianto parafulmine, un’analisi la nostra per altro anche abbastanza sintetica a causa delle ben note e sempre pressanti esigenze di spazio. In primo luogo c’ì da riflettere su un fattore importante: vero è che il potenziale distruttivo di un fulmine è micidiale ma è altrettanto vero che la percentuale di casi in cui un fulmine sia così nefasto è abbastanza bassa. Di qui la necessità di un discrimine iniziale: conviene pensare ad un impianto parafulmine di alto livello soprattutto se ci troviamo ad abitare in un’area caratterizzata da forti perturbazioni accompagnate da intensa attività elettrica.
L’invenzione del parafulmine ha origine nel XVIII secolo grazie a Benjamin Franklin, politico e scienziato americano, che percependo la natura elettrica del fulmine, intuì anche che la sua pericolosit...
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L’analisi della percentuale di fulmini che cade in una determinata zona è un’indagine molto importante. Può infatti a prima vista sembrare una cosa strana ma c’è da riflettere su una sorta di vera e propria abitudinarietà dei fulmini all’interno del nostro Paese. Nel senso che i fulmini tendono a cadere quasi sempre nelle stesse zone, tranne le consuete eccezioni del caso, con il risultato che acquistare un impianto parafulmine degno di nota è conveniente a seconda della zona in cui abitiamo. Diciamo che un impianto parafulmine degno di nota è quello formato da un elemento metallico che serve a captare il fulmine quasi fosse una calamita, un conduttore in grado di scaricare l’energia a terra e uno o più conduttori interrati in grado di disperdere l’energia del fulmine condotta fino a quale punto nel terreno circostante.
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