Ma quali sono gli aspetti indispensabili da prendere in considerazione per ottenere una buona illuminazione? In fase di progettazione illuminotecnica bisognerà fare attenzione al livello di illuminazione, alla resa dei colori, alla tonalità della luce, alla distribuzione delle ombre e delle luminanze, alla direzione della luce e a limitare l’abbagliamento.
Per quanto riguarda invece le grandezze illuminotecniche, quella più generale è la quantità di luce, mentre nello specifico troviamo: il flusso luminoso, ovvero la quantità di energia che la sorgente di luce irradia in ogni secondo, e la cui unità di misura è il lumen; l’intensità luminosa, misurata dalla candela, e che è la quantità di flusso luminoso emessa da una sorgente all’interno dell’angolo solido unitario diretto in una determinata direzione; l’illuminamento, che corrisponde al rapporto tra il flusso luminoso ricevuto da una superficie e l’area della stessa, e che ha come unità di misura il lux; la luminanza, che è invece il rapporto tra l’intensità luminosa emessa da una superficie in una determinata direzione e l’area apparente di questa superficie, e che è misurata in candela per metro quadrato; la luminosità o radianza, misurata in lambert, è poi il rapporto tra il flusso luminoso diffuso da una superficie illuminata e l’area della stessa; infine abbiamo l’indice di resa cromatica, importante per definire quale sia l’incidenza della luce emessa da una determinata sorgente sulle sfumature di colore degli oggetti illuminati, e la tonalità, che si misura in kelvin, e che è funzione della temperatura della sorgente luminosa.
La luce naturale è senza dubbio la migliore fonte: ha infatti effetti benefici sull’organismo umano, affatica di meno l’occhio rispetto alla luce artificiale, e ha il vantaggio di poter godere degli spazi esterni. Le soluzioni più comuni per sfruttare al massimo la luce naturale anche negli spazi chiusi sono le aperture, e quindi porte, finestre, balconi, lucernari sul tetto. L’illuminazione, in tutti questi casi, può essere di diverso tipo: laterale, nel caso di balconi e finestre (da realizzare sempre in alto); zenitale, che riguarda le aperture sul tetto, come i lucernari; e mista.
La luce artificiale, ovvero quella prodotta dall’uomo, deve invece essere oggetto di un attento studio. Le principali sorgenti luminose artificiali sono le lampade, che possono essere: ad incandescenza (normali o alogene), quando la luce viene prodotta grazie al riscaldamento di un filamento di tungsteno attraverso il quale passa la corrente elettrica producendo così, contemporaneamente, calore e luce; a scarica elettrica in gas e vapori (fluorescenti o al sodio), quando invece la luce viene prodotta grazie ad un gas, come il sodio o il mercurio, che viene ionizzato per effetto di una scarica elettrica.
La luce naturale e, soprattutto, quella artificiale, hanno degli effetti sulla vita dell’uomo, sia per quanto riguarda il suo benessere psico-fisico, sia per quanto riguarda la vita lavorativa, sia, infine, sulla sicurezza. Esistono infatti delle specifiche norme illuminotecniche, che prevedono standard minimi da rispettare nella progettazione e nella realizzazione degli impianti di illuminazione, sia negli ambienti e negli spazi privati, sia nei luoghi pubblici, sia nei luoghi di lavoro. In particolare, affinché ci sia una buona percezione visiva, devono essere soddisfatte determinate condizioni: l’illuminamento di un qualsiasi oggetto deve dipendere dalle sue dimensioni, dai contrasti, dal tempo di percezione e dall’età del soggetto che dovrà vedere quell’oggetto; nella zona più vicina all’oggetto la luminanza deve essere minore; tra lo sfondo e il compito visivo non devono esserci contrasti troppo forti, e la transizione deve essere graduale; bisogna fare in modo che vengano adottate tutte le accortezze necessarie affinché non ci sia abbagliamento.
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