Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere quelli che sono e che saranno nel corso della nostra analisi i punti di aiuto più importanti per comprendere le regole di base di una illuminazione esterna a parete efficace. Senza dubbio, a questo punto e avendo inizialmente sgombrato il campo da incomprensioni di qualsiasi tipo, capiamo come l’ illuminazione esterna a parete e tutto quanto vi sia più o meno strettamente collegato a un ambito dell’arredamento molto particolare, vale a dire quell’ambito in cui il compito principale degli addetti ai lavori consiste nella progettazione e nella sistemazione di tutti i tipi di punti luce su una parete all’esterno di un determinato spazio. Tendenzialmente, il termine di paragone è un’abitazione privata anche se nulla ci vieta di parlare di illuminazione esterna a parete anche al di fuori di un qualsiasi tipo di locale commerciale.
Ovviamente, in maniera intuibile, parlare di illuminazione esterna a parete per la sistemazione di una lampadina o di un lampadario tradizionale o di qualsiasi altra fonte di luce all’esterno di uno spazio chiuso ci sembra obiettivamente cosa sbagliata oltre che obiettivamente riduttiva. Di conseguenza, come dire, per poter parlare di una illuminazione esterna a parete di un certo livello è necessario che un supporto di base ci sia. E che, possibilmente, sia anch’esso di un certo spessore: nel senso che ci vuole un discreto spazio da arredare e da illuminare nella fattispecie e che ci vuole un discreto equipaggiamento di lampade. Attenzione, sia ben chiaro, non stiamo dicendo che la illuminazione esterna a parete poggia in tutti i casi, sempre e comunque, su materiali per forza di qualità alta o che richieda un certo budget a tutti i costi perché esistono tipologie e livelli di illuminazione esterna a parete per tutte le tasche.
COMMENTI SULL' ARTICOLO