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Sul melo, che è l'albero più soggetto a ticchiolatura, la comparsa è dovuta alla presenza del fungo Venturia inaequalis. La malattia si manifesta su foglie, fiori e frutti sotto forma di macchie marrone scuro che tendono a seccare. Le stesse macchie si riscontrano anche sui frutti che sotto l'effetto della malattia tendono a spaccarsi. Il periodo più critico per la piante è quello primaverile che va dalla fiorita a quando il frutto assume le dimensioni all'incirca di una noce, è proprio in questo periodo infatti che un periodo prolungato di pioggia può favorire l'ambiente ideale per la proliferazione del fungo incriminato.
Anche per il pero valgono gli stessi sintomi descritti per il melo, con la differenza che a causarne la malattia è il fungo Venturia pirina.Il nespolo è un'altra pianta fortemente soggetta alla malattia. Essa è causata dal fungo Fusicladium eriobotryae. La malattia va ad intaccare i rami ancora giovani e le foglie con delle tacce brune che si evolvono e sviluppano come dei veri e propri cancri. Tutto questo porta alla perdite delle foglie da parte dell'albero. BORDORAM 20 WG POLTIGLIA BORDOLESE CONFEZIONE DA 500 GRAMMI Prezzo: in offerta su Amazon a: 9,5€ |
La prima regola contro questa malattia è un'azione tempestiva e preventiva. Bisogna eliminare tutte le possibili fonti di infezione potando i rami che presentano i primi sintomi della malattia in moda da favorire anche una ottimale circolazione dell'aria tra i rami e le foglie.
Bisogna accertarsi di non esagerare con l'irrigazione garantendo un ottimo drenaggio dell'acqua per evitare pericolosi ristagni.Raccogliere tutte le foglie ed i frutti caduti avendo cura di eliminare tutto ciò che è stato infettato è importantissimo in quando i funghi patogeni sopravvivono all'inverno sotto forma di spore sulle foglie cadute.Se proprio si vuole usare prodotti totalmente naturali si può provare con i decotti o infusi a base di ortica o equiseto. Le piante ne troveranno subito grande beneficio.In caso di infestazioni violente ed impossibili da debellare con i sistemi naturali, bisogna intervenire con prodotti chimici studiati appositamente per la lotta a questa malattia, anche se questa è già in corso.
Sostanzialmente si adoperano la poltiglia bordolese o prodotti a base di rame, con applicazioni ripetute ed a cadenza prestabilita così come riportato sulle confezioni da parte delle casi produttrici, da eseguirsi soprattutto nella fase di pausa vegetativa. Oltretutto questi metodi sono consentiti nella cultura biologica, quindi si ha la certezza di non arrecare danni all'ambiente ed a noi stessi.
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