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Ovviamente quando si parla di “cocciniglie” non si indica una specie soltanto: si tratta, infatti, di un genere di parassiti che comprende moltissime specie, da alcune molto diffuse ad altre, praticamente quasi sconosciute, ma comunque simili per aspetto e, particolarmente, per i danni che causano alle piante ospiti.
Ma quali sono queste specie ? 1. Sicuramente la prima famiglia è quella delle margarodidae: si tratta di una specie di cocciniglia molto semplice e primitiva per quanto riguarda la conformazione fisica, polifaga e perennemente mobile. La famiglia delle Margarodidae comprende vari generi, tra cui il genere Icerya. Questo genere è conosciuto perché lo si trova spesso come elemento infestante delle piante di agrumi, di legumi e di altre piante ornamentali. Esse compiono un massimo di tre generazioni all’ anno. I danni che causano alle piante sono per lo più derivati dalla melata, ovvero da un liquido zuccherino che si va a depositare sulle parti delle foglie o della pianta intaccata dalle cocciniglie, in quanto loro escremento. Questo liquido forma una specie di pellicola sulla foglia, impedendone la traspirazione e la realizzazione della fotosintesi clorofilliana e favorendo l’ insedi azione di funghi. 2. La seconda, temibile, famiglia di cocciniglie da evitare è quella delle Pseudococcidae. Si tratta di una specie molto diffusa, appartenente a quella che viene chiamata la classe delle “cocciniglie farinose”, in quanto sono completamente ricoperte da una polvere cerosa , cosa che le caratterizza e le distingue dalle altre tipologie di cocciniglia. Le loro dimensioni sono molto ridotte (arrivano in genere a due mm) , in particolare per i maschi che sono più piccoli. Si tratta di insetti mobili perché dotati di zampe. Molte specie di cocciniglia producono ovisacchi in cui sono presenti vari filamenti di entità cerosa. Infestano in particolare piante di agrumi, la vite e il fico e , inevitabilmente, anche le piante ornamentali. 3. Un’ altra famiglia da non sottovalutare è la famiglia delle coccidae o delle lecanidae. Si tratta di cocciniglie molto grandi (ovviamente relativamente alle dimensioni standard di questo parassita) , e infatti raggiunge anche i 5 mm di lunghezza. Tuttavia, sono insetti quasi completamente immobili, poiché hanno delle zampe molto, troppo, corte per il loro corpo. Il corpo delle femmine è ricoperto di un tegumento, e spesso di cera, e ovviamente i maschi sono più piccoli , ma dotati di ali. Sicuramente di questa famiglia, il genere più conosciuto è quello del Saissetia, ricorrente come parassita infestante nelle piante di agrumi e di olivo, oltre che nelle piante ornamentali, ma vi è anche il genere Eulecanium, noto per la sua predilezione di Kaki, Viti, Susino, Olmo, Prunus e Ribes. 4. La quarta, ed ultima famiglia che prenderemo in considerazione è quella delle Diaspididae. Si tratta di cocciniglie di piccole dimensioni e anche immobili. Le femmine sono, come sempre, ricoperte da uno scudo di cera di protezione, e sono dotate di un corpo appiattito . I maschi posseggono delle piccole zampette, e in genere anche delle ali. Essi non producono melata, quindi sono leggermente meno dannosi degli altri insetti, anche perché c’è da considerare che essi utilizzano i loro stessi escrementi per creare lo scudo di protezione di cui si circondano. Fito RTU Biofito Afidi Stop, Verde, 9.50x6.00x24.50 cm Prezzo: in offerta su Amazon a: 8,4€ |
Come si riproducono le cocciniglie?
Le cocciniglie si riproducono sia per anfigonia che per partenogenesi, ovvero sia con che senza un previo accoppiamento. In genere esse arrivano ad un massimo di 3 generazioni annue e un minimo di 1. Sono ovipare, e infatti depongono le uova a sviluppo embrionale quando questo non è ancora iniziato oppure quando è iniziato da poco tempo. Il totale di tempo da aspettare prima che le uova si schiudano poi dipende da specie a specie. Alcune specie, però, sono ovovivipare, ovvero proteggono le uova fin quando queste non sono pronte per la schiusa, cosa ce avviene appena esse vengono deposte o comunque subito dopo. Altre specie ancora sono vivipare, ovvero le uova si schiudono all’ interno del corpo materno e da qui possono uscire subito i piccoli oppure possono rimanere nelle vie genitali in modo da uscire soltanto quando sono abbastanza sviluppati da potersi procurare il necessario per vivere da soli. Le uova prodotte in genere sono molte e si diffondono molto rapidamente nell’ ambiente. Come protezione, sono provviste di strati di secrezioni cerosi, e in genere rimangono anche all’ interno del corpo della madre, in modo da poter usufruire della sua protezione. Prima di assumere la forma matura, le cocciniglie dovranno superare due o tre strati di neanidi.Per riconoscere l’ entità dei parassiti che infestano la propria pianta, ovviamente è indispensabile andare a notare quelli che sono gli effetti che questa ultima riporta da questa infestazione, stessa cosa vale per tutti gli altri parassiti.
In genere a causare dei danni veri e propri alle piante sono le femmine, che sono anche le uniche che hanno un apparato boccale ben sviluppato. Con gli stiletti di cui quest’ ultimo è provvisto, esse infatti perforano i tessuti delle piante in modo da restare attaccate alla pianta e di nutrirsi di succhi vegetali, in modo tale che la pianta ne risulti fortemente indebolita. Il loro intervento su una pianta è riconoscibile da alcuni segni che questa riporta, come maculatura, decolorazione e deformazione, fenomeni che possono sia interessare una sola parte della pianta che praticamente tutta la pianta. Con le loro punture, inoltre, le cocciniglie permettono l’ ingresso di microorganismi , come virus, all’ interno della pianta, cosa che ne raddoppia il danno. Già descritti sopra sono i gravi danni causati dalla melata, gli escrementi di questi insetti che si vanno a depositare sulle varie parti della pianta, creando una sorta di rivestimento di liquido zuccherino che impedisce alla foglia di compiere la fotosintesi clorofilliana, le ostacola la traspirazione e favorisce l’ insorgenza di fumaggine, ovvero di funghi che vivono sulla pianta nutrendosi di tale liquido.Come vanno sconfitte le cocciniglie? Ovviamente dipende dai casi, analizziamoli:
Se l’ infestazione riguarda piante che vengono coltivate in appartamento, si sconsiglia la lotta chimica, perché spesso gli insetticidi che si utilizzano per attaccare i parassiti sono velenosi per l’ uomo, e potrebbero causare dei problemi , in particolare se vi sono dei bambini in casa. Lostrumento più efficace in questi casi, quindi, sarebbe un batuffolo di cotone e l’ alcool. In questi casi, si dovrebbe imbevere il batuffolo di cotone nell’ alcool e si dovrebbe procedere con la rimozione a mano di questi esserini. Nel caso invece le piante infestate non siano coltivate in appartamento, si può intervenire chimicamente. Questi trattamenti risultano particolarmente efficaci sugli individui giovani, in quanto gli adulti ne sono alquanto immuni . E’ anche possibile tenere sotto controllo le cocciniglie con metodi naturali: è importante sapere che delle piogge abbondanti permettono di lavare via questi insetti, mentre le forti insolazioni portano alla morte gli esemplari più giovani non ancora protetti dallo scudo di protezioni degli adulti. Sono prede poi di coleotteri coccinellidi.
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