Cocciniglia

Generalità:

Uno dei maggiori pericoli per una pianta sono gli insetti infestanti. Questi parassiti, infatti, spesso si insediano su tutta la pianta, o soltanto su una parte di essa, e le sottraggono delle sostanze necessarie per la sua sopravvivenza, in alcuni casi portandola anche ad una morte precoce e rapidissima.

Uno dei parassiti maggiormente conosciuti e temuti è sicuramente la cocciniglia. Per combattere questo parassita, però, ovviamente la cosa migliore è informarsi su quelle che sono le sue caratteristiche e le sue abitudini, quali sono i mezzi di prevenzione e quale sia la lotta più efficace.

Per quanto riguarda le sue caratteristiche, bisongna sapere che le cocciniglie sono dei rincoti, proprio come gli afidi. La loro azione sulle foglie non è particolarmente diversa da quella degli altri insetti: proprio come questi ultimi, le cocciniglie penetrano la lamina delle foglie o anche dei fusti ancora teneri, con lo scopo di prelevare la linfa contenuta all’ interno di queste “Membra” delle piante, ovvero quella sostanza, ricca di zuccheri, di cui si nutrono, ma che è di vitale importanza anche per le piante.

Per quanto concerne le loro caratteristiche corporee, le cocciniglie di sesso maschile in genere posseggono delle ali, mentre quelle di sesso femminile no, anzi, in genere le femmine dopo aver deposto le uova perdono anche le zampe, e quindi diventano una specie di “larva” che serve come involucro di protezione per le nuove generazioni.

Fortunatamente, riconoscere le cocciniglie non è particolarmente difficile, rispetto alla difficoltà di riconoscere gli altri parassiti, tuttavia sconfiggerle non è altrettanto semplice. Esse si ricoprono di sostanze di protezione di entità cerosa, in modo tale da formare una sorta di piccolo scudo, che può essere sia gommoso sia rigido, a seconda poi dello “scudo” che viene realizzato e della specie di cocciniglia.

le cocciniglie sono insetti aventi dimensioni molto modeste, e infatti in genere arrivano a misurare qualche millimetro , anche s alcune specie esotiche arrivano anche a 3 centimetri.

Sicuramente in questo genere di parassita è netta la suddivisione fra maschi e femmine, in particolare per quanto riguarda l’ aspetto fisico. I maschi sono in genere più piccoli delle femmine e tutta la loro vita è volta alla fecondazione delle femmine. Essi nascono con la maturazione sessuale delle femmine, sono provvisti di ali e di zampe proprio per spostarsi nella ricerca delle femmine, ma il loro apparato boccale, in compenso, è atrofizzato. Le femmine, per attirarli, emettono dei feromoni molto potenti. Esse molto spesso sono cieche, con antenne molto poco sviluppate, contrariamente all’ apparato boccale che invece è molto sviluppato e presenta degli stiletti utili sia per tenersi ancorate alla pianta da cui sono ospitate, sia per succhiarne la linfa.

pianta infettata da cocciniglia

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Specie più diffuse:

esemplare di coccinigliaOvviamente quando si parla di “cocciniglie” non si indica una specie soltanto: si tratta, infatti, di un genere di parassiti che comprende moltissime specie, da alcune molto diffuse ad altre, praticamente quasi sconosciute, ma comunque simili per aspetto e, particolarmente, per i danni che causano alle piante ospiti.

Ma quali sono queste specie ?

1. Sicuramente la prima famiglia è quella delle margarodidae: si tratta di una specie di cocciniglia molto semplice e primitiva per quanto riguarda la conformazione fisica, polifaga e perennemente mobile. La famiglia delle Margarodidae comprende vari generi, tra cui il genere Icerya. Questo genere è conosciuto perché lo si trova spesso come elemento infestante delle piante di agrumi, di legumi e di altre piante ornamentali. Esse compiono un massimo di tre generazioni all’ anno. I danni che causano alle piante sono per lo più derivati dalla melata, ovvero da un liquido zuccherino che si va a depositare sulle parti delle foglie o della pianta intaccata dalle cocciniglie, in quanto loro escremento. Questo liquido forma una specie di pellicola sulla foglia, impedendone la traspirazione e la realizzazione della fotosintesi clorofilliana e favorendo l’ insedi azione di funghi.

2. La seconda, temibile, famiglia di cocciniglie da evitare è quella delle Pseudococcidae. Si tratta di una specie molto diffusa, appartenente a quella che viene chiamata la classe delle “cocciniglie farinose”, in quanto sono completamente ricoperte da una polvere cerosa , cosa che le caratterizza e le distingue dalle altre tipologie di cocciniglia.

Le loro dimensioni sono molto ridotte (arrivano in genere a due mm) , in particolare per i maschi che sono più piccoli. Si tratta di insetti mobili perché dotati di zampe. Molte specie di cocciniglia producono ovisacchi in cui sono presenti vari filamenti di entità cerosa. Infestano in particolare piante di agrumi, la vite e il fico e , inevitabilmente, anche le piante ornamentali.

3. Un’ altra famiglia da non sottovalutare è la famiglia delle coccidae o delle lecanidae. Si tratta di cocciniglie molto grandi (ovviamente relativamente alle dimensioni standard di questo parassita) , e infatti raggiunge anche i 5 mm di lunghezza. Tuttavia, sono insetti quasi completamente immobili, poiché hanno delle zampe molto, troppo, corte per il loro corpo. Il corpo delle femmine è ricoperto di un tegumento, e spesso di cera, e ovviamente i maschi sono più piccoli , ma dotati di ali. Sicuramente di questa famiglia, il genere più conosciuto è quello del Saissetia, ricorrente come parassita infestante nelle piante di agrumi e di olivo, oltre che nelle piante ornamentali, ma vi è anche il genere Eulecanium, noto per la sua predilezione di Kaki, Viti, Susino, Olmo, Prunus e Ribes.

4. La quarta, ed ultima famiglia che prenderemo in considerazione è quella delle Diaspididae. Si tratta di cocciniglie di piccole dimensioni e anche immobili. Le femmine sono, come sempre, ricoperte da uno scudo di cera di protezione, e sono dotate di un corpo appiattito . I maschi posseggono delle piccole zampette, e in genere anche delle ali. Essi non producono melata, quindi sono leggermente meno dannosi degli altri insetti, anche perché c’è da considerare che essi utilizzano i loro stessi escrementi per creare lo scudo di protezione di cui si circondano.


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Riproduzione:

pianta infestata Come si riproducono le cocciniglie?

Le cocciniglie si riproducono sia per anfigonia che per partenogenesi, ovvero sia con che senza un previo accoppiamento. In genere esse arrivano ad un massimo di 3 generazioni annue e un minimo di 1. Sono ovipare, e infatti depongono le uova a sviluppo embrionale quando questo non è ancora iniziato oppure quando è iniziato da poco tempo. Il totale di tempo da aspettare prima che le uova si schiudano poi dipende da specie a specie. Alcune specie, però, sono ovovivipare, ovvero proteggono le uova fin quando queste non sono pronte per la schiusa, cosa ce avviene appena esse vengono deposte o comunque subito dopo. Altre specie ancora sono vivipare, ovvero le uova si schiudono all’ interno del corpo materno e da qui possono uscire subito i piccoli oppure possono rimanere nelle vie genitali in modo da uscire soltanto quando sono abbastanza sviluppati da potersi procurare il necessario per vivere da soli.

Le uova prodotte in genere sono molte e si diffondono molto rapidamente nell’ ambiente. Come protezione, sono provviste di strati di secrezioni cerosi, e in genere rimangono anche all’ interno del corpo della madre, in modo da poter usufruire della sua protezione.

Prima di assumere la forma matura, le cocciniglie dovranno superare due o tre strati di neanidi.


Riconoscerle dai danni:

foglia con infestazione Per riconoscere l’ entità dei parassiti che infestano la propria pianta, ovviamente è indispensabile andare a notare quelli che sono gli effetti che questa ultima riporta da questa infestazione, stessa cosa vale per tutti gli altri parassiti.

In genere a causare dei danni veri e propri alle piante sono le femmine, che sono anche le uniche che hanno un apparato boccale ben sviluppato. Con gli stiletti di cui quest’ ultimo è provvisto, esse infatti perforano i tessuti delle piante in modo da restare attaccate alla pianta e di nutrirsi di succhi vegetali, in modo tale che la pianta ne risulti fortemente indebolita.

Il loro intervento su una pianta è riconoscibile da alcuni segni che questa riporta, come maculatura, decolorazione e deformazione, fenomeni che possono sia interessare una sola parte della pianta che praticamente tutta la pianta. Con le loro punture, inoltre, le cocciniglie permettono l’ ingresso di microorganismi , come virus, all’ interno della pianta, cosa che ne raddoppia il danno. Già descritti sopra sono i gravi danni causati dalla melata, gli escrementi di questi insetti che si vanno a depositare sulle varie parti della pianta, creando una sorta di rivestimento di liquido zuccherino che impedisce alla foglia di compiere la fotosintesi clorofilliana, le ostacola la traspirazione e favorisce l’ insorgenza di fumaggine, ovvero di funghi che vivono sulla pianta nutrendosi di tale liquido.


Cocciniglia: Lotta:

Come vanno sconfitte le cocciniglie? Ovviamente dipende dai casi, analizziamoli:

Se l’ infestazione riguarda piante che vengono coltivate in appartamento, si sconsiglia la lotta chimica, perché spesso gli insetticidi che si utilizzano per attaccare i parassiti sono velenosi per l’ uomo, e potrebbero causare dei problemi , in particolare se vi sono dei bambini in casa. Lostrumento più efficace in questi casi, quindi, sarebbe un batuffolo di cotone e l’ alcool. In questi casi, si dovrebbe imbevere il batuffolo di cotone nell’ alcool e si dovrebbe procedere con la rimozione a mano di questi esserini.

Nel caso invece le piante infestate non siano coltivate in appartamento, si può intervenire chimicamente. Questi trattamenti risultano particolarmente efficaci sugli individui giovani, in quanto gli adulti ne sono alquanto immuni .

E’ anche possibile tenere sotto controllo le cocciniglie con metodi naturali: è importante sapere che delle piogge abbondanti permettono di lavare via questi insetti, mentre le forti insolazioni portano alla morte gli esemplari più giovani non ancora protetti dallo scudo di protezioni degli adulti. Sono prede poi di coleotteri coccinellidi.


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