Innesto a corona

Innesto a corona

L'innesto comunemente detto a corona (conosciuto anche come innesto a sottocorteccia) va effettuato nei mesi primaverili, quando la pianta è, come si dice in gergo, nella fase di "succhio" e quindi la corteccia si distacca agevolmente.
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Come si esegue l'innesto a corona. Il periodo migliore per procedere

Innanzi tutto durante l'autunno bisogna prelevare la marza da una pianta A e porla in frigorifero (oppure interrarla) fino ai primi mesi della primavera, nei quali il coltivatore può procedere con l'esecuzione dell'innesto a corona.

La marza da utilizzare deve avere una lunghezza di 10-12 cm circa e deve possedere 3-4 gemme sul suo corpo, con la parte terminale tagliata a V.

Nella porzione della pianta B si solleva la corteccia e si posiziona la marza della pianta A. Così descritta, questa tecnica di innesto sembra davvero semplice e alla portata di tutti, ma in realtà l'operazione non deve essere eseguita con superficialità, poiché se le due parti non risultano ben combacianti l'innesto a corona può non andare a buon fine. E' dunque necessario procedere con cura e attenzione, come ogni operazione di giardinaggio richiede, per evitare di causare danni e sofferenze alle piante, che possono causarne anche la morte.

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Come procedere concretamente nelle operazioni relative all'innesto a corona

innesto a coronaBisogna agire sulla pianta portainnesto o pianta B, tagliando tutto il fogliame fino a lasciare solo il fusto, per una lunghezza di circa un metro. A questo punto si fanno delle incisioni verticali che devono essere eseguite a dieci cm di distanza l'una dall'altra e devono andare a incidere solo sul livello della corteccia, creando poi un'apertura con una spatola, all'interno della quale vanno inserite le marze della pianta A, in modo che le superfici di nesto e portainnesto aderiscano il più possibile. Le gemme (o occhi o scudetti) che si trovano sulla marza devono rimanere in vista sulla parte esterna, perché è proprio da lì che si svilupperanno i nuovi germogli. Le parti interessate dai tagli devono essere coperte da mastice, che funge da collante tra nesto e portinnesto, ma serve anche un'ulteriore precauzione e cioè è necessario passare una corda attorno alla parte che è oggetto della presente operazione, in modo da tenerla ben bloccata fino alla saldatura definitiva, perché le raffiche del vento o la pioggia o la grandine possono strappare il nesto dalla sua nuova sede e vanificare così i nostri sforzi. E' da tenere presente che la corda va passata più volte attorno al fusto e alle marze, per ottenere un fissaggio più efficace e sicuro.


A cosa serve concretamente l'innesto detto a corona o a sottocorteccia

Dopo un mese circa o anche prima, sempre che l'innesto a corona sia stato eseguito in modo corretto ed efficace, le marze produrranno i primi germogli. A questo punto bisogna solo procedere alla potatura ordinaria, scegliendo con cura i germogli più vigorosi, che vanno lasciati sulla pianta e che diventeranno il punto di partenza della rinascita generale dell'organismo biologico nel suo complesso. Questa particolare tecnica è infatti consigliata proprio per ringiovanire e quindi rinvigorire le piante oppure per variarne certe caratteristiche, con particolare riferimento a quelle da frutta, sperimentando così nuove qualità da immettere sul mercato.


Cos'è la tecnica dell'innesto in biologia

A completamento della nostra trattazione sul metodo dell'innesto a corona è opportuno dare al lettore alcune informazioni di carattere più generale, utili a comprendere meglio di cosa stiamo parlando. Quando si parla di tecniche di innesto, in campo botanico si intendono quelle particolari procedure manuali che permettono di ottenere la moltiplicazione agamica delle piante attraverso la fusione di due bionti, cioè due organismi vegetali diversi denominati nesto (o oggetto) e portinnesto (o soggetto).

Per nesto si intende la parte cosiddetta aerea della pianta, mentre il portinnesto è la parte cosiddetta basale.

Esiste anche una particolare tecnica che, attraverso l'interposizione tra le due parti di una terza, chiamata appunto intermediario, dà la possibilità di eseguire la totale fusione di tre elementi differenti, dando così luogo a un soggetto nuovo.

Sul portinnesto si infila una parte del nesto (può essere la gemma di una pianta - altrimenti detta scudetto - oppure una parte di ramo vera e propria) che prende il nome di marza.

Tra le due superfici messe a contatto si forma rapidamente un callo che diventa una sorta di saldatura naturale che rende praticabile questa particolare tecnica. Per questi motivi tali soluzioni atte a moltiplicare le piante si prestano ad essere adottate nel caso di organismi legnosi e non per quelli erbacei. E' intuitivo capire che l'abilità del coltivatore consiste nel realizzare i tagli delle due parti interessate in modo speculare. Più i tagli sono simili, più le due piante si adatteranno l'una all'altra. Ricordiamo che la stagione indicata per procedere all'innesto è la primavera o al massimo la parte iniziale dell'estate.



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  • innesto a corona L’innesto è la tecnica più diffusa per propagare in modo agamico le piante da frutto. Essa consiste nell’unire due porzi
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