Come molti materiali disponibili in natura, il legno è infatti acquistabile in varie tipologie: non tutti i tipi di legno sono uguali, non tutte le tipologie presenti in commercio hanno le stesse caratteristiche economiche e merceologiche. Le caratteristiche del legno dipendono quasi sempre dalla pianta da cui si ottiene il legno, ma anche dal trattamento a esso riservato. Il campo principale in cui oggi si procede in maniera sistematica all’utilizzo del legno è senza ombra di dubbio quello degli arredamenti. Anzi, possiamo affermare senza tema di essere smentiti che il campo degli arredamenti è ancora oggi dominato dall’utilizzo del legno: questo settore ci dà piena la consapevolezza di avere a che fare con un composto che non ha mai smesso di essere attuale e catturare una parte della nostra vita. A questo punto, una delle domande che il lettore medio starà ponendosi è relativa alle caratteristiche della tipologia di legno che si legge nel titolo: abbiamo visto come sia possibile realizzare tipi di legno diversi facendo semplicemente riferimento a differenti tipi di legno e di piante, ma questo non è l’unico modo per ottenere determinati tipi di legno. Nel caso di legno lamellare, infatti, si ha a che fare con un tipo di legno che vede la luce mediante la combinazione di vari tipi di legno: il legno lamellare nasce proprio così’, combinando insieme diverse tavole di legno in modo da ottenere un prodotto omogeneo. Uno degli errori da non commettere quando ci si riferisce a questo legno è quello di confonderlo per un materiale artificiale: questo avviene anche grazie ai molteplici utilizzi – non necessariamente riferiti all’ambito degli arredamenti – che si possono fare di questa ricchissima tipologia di legno. Il legno lamellare è riconosciuto come un materiale composito e adatto all’uso strutturale: cosa vuol dire tutto questo? Si parla di materiale composito perché, come abbiamo già visto, è costituito dall’unione tra varie tipologie e vari pezzi di legno, che si combinano insieme in modo da diventare un unico grande pezzo. E’ conosciuto anche come un materiale a uso strutturale perché il legno lamellare può essere utilizzato senza la minima difficoltà per produrre strutture fisse e portanti come ponti di legno, assi e colonne che vengono progettate in maniera da supportare dei pesi importanti. Un altro errore da non commettere è quello di confondere il legno lamellare con un materiale artificiale: ci teniamo a ribadire e sottolineare con insistenza che quando si parla di legno lamellare si ha a che fare al 100% con un materiale naturale.
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A questo punto della nostra rassegna, ci sembra giusta porre sotto la lente di ingrandimento quelli che sono i vantaggi che il legno lamellare può garantire a chi sceglie di utilizzarlo: sia esso un arredatore, un privato oppure un industriale. Abbiamo già visto che si tratta di un prodotto naturale, che vede la luce essenzialmente mediante l’utilizzo di legno naturale, di cui conserva intatti tutti i pregi: non pensate di trovarvi di fronte a un composto debole perché non è così. Il legno lamellare è assolutamente forte e resistente quanto quello normale, senza la minima ombra di dubbio. In quanto a peso, resistenza alla meccanica, agli sforzi e alla trazione, avete a che fare assolutamente con un prodotto tutto da scoprire ed estremamente vantaggioso. Tuttavia, c’è da dire che rispetto al legno naturale in quanto tale, attualmente il legno lamellare viene prodotto soprattutto su scala industriale e sottoposto a trattamenti speciali. Questi riescono giocoforza a intaccare le caratteristiche proprie del legno naturale, ma le intaccano in meglio perché riducono ulteriormente i difetti lignei. Uno degli interrogativi più interessanti da porsi relativamente al legno lamellare, concerne le fasi di produzione: come si fa a realizzare il legno lamellare? In realtà, abbiamo a che fare con un procedimento più semplice a immaginarlo, che a realizzarlo materialmente. La scena è di quella da cartone animato, o quantomeno cinematografiche: in pratica non si fa altro che prendere il tronco e tagliarlo in verticale, dando alla luce tante piccole asticelle. Queste sono dette appunto lamelle e, generalmente, non sono più larghe di 20 centimetri. Questa misura è di importanza fondamentale a proposito delle caratteristiche del legno lamellare: in quanto sostanza organica, infatti, il legno tende a lungo andare a ritirarsi e accorciarsi, mentre se si procede alla produzione di lamelle di dimensioni notevoli, il rischio a sua volta si assottiglia e si può contare su un prodotto che può avere risvolti interessanti anche in chiave futura. Per quanto riguarda invece la lunghezza, essa è legata a due fattori precisi: innanzitutto bisogna prendere in considerazione le esigenze di chi utilizza il legno lamellare, mentre in secondo luogo questo elemento è legato semplicemente alle dimensioni del tronco.
Malgrado il procedimento per la produzione di legno lamellare sia ancora oggi piuttosto semplice e rudimentale, c’è da dire che anche questo settore è sensibile agli stimoli prodotti dal progresso tecnologico. Un tempo non era possibile, ma oggi si riescono a produrre senza la minima difficoltà, lamelle vuote all’interno e di dimensioni variabili, qualcosa di impensabile fino a qualche decennio fa. E’ chiaro che un legno lamellare vuoto dentro si presta malissimo alla realizzazione di strutture portanti come ponti e passerelle, mentre si adatta benissimo a esigenze più domestiche quali possono essere la costruzione di mensole, battiscopa, mobili di piccole e medie dimensioni, e così via. La prima cosa che viene in mente quando si parla di legno lamellare è, in molti casi, la facile combustibilità: si tratta comunque di legno quindi un ragionamento del genere, per quanto superficiale, ci può stare. E invece no: perché dal punto di vista ignifugo, questo composto assicura una resistenza che è pari e in alcuni casi superiore a quella proposta dall’acciaio o dal calcestruzzo. Direte che non è possibile, e invece vi diciamo che lo è, per un motivo molto semplice. L’ultima fase della produzione del legno lamellare prevede l’avvolgimento dello stato superficiale di una sostanza che fa da isolante termico e garantisce prestazioni eccezionali in questo senso. Insomma, legno lamellare vuol dire un composto naturale, ma non solo, vuol dire molto di più. Alle temperature rigide imposte dall’inverno così come alla morsa del caldo più duro proposto dall’estate, il legno lamellare oppone un’ottima resistenza. Anzi, vi diciamo che a un aumento lento della temperatura corrisponde un cambiamento praticamente nullo della resistenza meccanica di questo composto tutto da scoprire e da utilizzare. Chiudiamo facendo riferimento alla reperibilità del legno lamellare: lo abbiamo analizzato fin qui come un prodotto semplice e facile da trovare: vi diciamo che il falegname sotto casa difficilmente esaudirà le vostre richiese e che per una buona progettazione del legno lamellare è necessario rivolgersi esclusivamente agli specialisti, che in Italia comunque non sono pochi. Basta cercare con attenzione, e a prescindere dalla regione di riferimento, si possono trovare decine di aziende che si impegnano costantemente nella produzione e nella progettazione di strutture in legno lamellare. Chi cerca trova, ma diffidate dalle imitazione e scegliete solamente rivenditori autorizzati.
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