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Secondo la normativa del DPR 2001, gli impianti che necessitano di regolare e periodica revisione sono quelli che potrebbero provocare incendi ed esplosioni, tutti i sistemi di messa a terra e i dispositivi volti a proteggere cose e persone dalle scariche elettriche provocate dagli agenti atmosferici. Le verifiche devono essere affidate a ditte competenti e di comprovata esperienza. Dall'anno 2002, tuttavia, sono state introdotte delle modifiche al DPR precedente. Prima, i test erano effettuati a carico dell'ASL, mentre dal 2002 è il datore di lavoro che deve provvedere alle spese necessarie. E' obbligatoria la verifica biennale per tutti gli impianti a terra e quelli con pericolo di esplosione ed incendio, per gli impianti elettrici a terra e per i dispositivi soggetti a scarica elettrica provocata da agenti atmosferici avversi. In tutti gli altri casi, la verifica va fatta ogni 5 anni.
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Esistono delle realtà dove le verifiche sono nello stesso tempo necessarie ed obbligatorie. Rientrano in questa categoria tutti i cantieri che hanno al loro interno impianti elettrici potenzialmente rischiosi e sitemi volti alla costruzione o alla demolizione di edifici. Inoltre, troviamo i locali pubblici e di intrattenimento, come bar, teatri, cinema e musei. Per quanto riguarda alberghi, motel e luoghi di pernottamento, le verifiche degli impianti elettrici sono obbligatorie se essi superano i 25 posti letto e una capienza interna di 100 persone. Ovviamente, tutti gli istituti di istruzione rientrano a pieno nella categoria. Ospedali, istituti di cura ed assistenza alla persona, carceri ed ospizi devono richiedere tale verifica ogni due anni.
I proprietari degli edifici che prevedono l'utilizzo o il deposito di materiale infiammabile sono obbligati a fare la verifica elettrica ogni due anni, così come i datori di lavoro a capo di aziende e cantieri con potenziale pericolo di incendio. Infine, sono tenuti a richiedere regolare verifica anche tutti i locali finalizzati alla riablitazione, ai trattamenti estetici e medici.Oltre a costituire una fonte di pericolo molto grave, l'inosservanza delle regolari verifiche degli impianti elettrici comportano anche pesanti sanzioni penali e pecuniarie. Le Autorità competenti, sono nel pieno diritto di controllare in qualsiasi momento la situazione degli impianti di un particolare edificio. Di conseguenza, il datore di lavoro dovrà esibire alla richiesta delle stesse, il certificato di conformità.
Le eventuali inosservanze sono registrate dall'Ispettorato del Lavoro, dai Nas e dall'Ispesl. E' molto importante che il datore di lavoro conservi con cura tutti i certificati di omologazione rilasciati. La mancata adesione agli standard di conformità, nello specifico, comporta un arresto fino a 90 giorni oppure una pena pecuniaria che varia dai 258,23 Euro ai 1.032,91 Euro, secondo le Norme previste dall'Articolo 9, comma 2 del DPR 462/01. Se invece gli impianti elettrici non rispondono ai requisiti di conformità stabiliti dagli Articolo 32 e 35 del Decreto Legislativo 626 del 1994, si incorre nell'arresto fino a 6 mesi e in una multa compresa tra i 1.549,37 Euro e i 4.131,66 Euro. Tali sanzioni vengono applicate sia al datore di lavoro che a tutte le persone direttamente responsabili del mancato controllo.
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