I cavi vengono catalogati in funzione di quello che è il materiale utilizzato per assicurare l’isolamento elettrico e fisico. Ne esiste una gamma piuttosto ampia in quanto il materiale può essere elastomerico (mescole di gomme naturali e sintetiche), materiale termoplastico, materiale capace di fornire isolamento minerale e con carta impregnata. Chiaramente ogni tipologia ha una serie di caratteristiche che le rendono più adatte per un utilizzo specifico come ad esempio i cavi ad isolamento minerale che ,presentando una ottima resistenza alle fiamme, sono particolarmente consigliabili in ambiti dove le temperature sono elevate.
Altra caratteristica che consente una suddivisione in categorie dei cavi è quella del grado di flessibilità fisica e nello specifico se ne possono individuare quattro. Tuttavia, il parametro che più d tutti identifica una categoria di cavo elettrico è quello della portata. La portata non è nient’altro che la massima intensità di corrente che può attraversare il cavo, senza che la temperatura possa superare la soglia massima e quindi comportare gravi problemi funzionale e di sicurezza. Questo è dato dal cosiddetto effetto Joule, ed ossia dal semplice fatto che il passaggio su di un conduttore della corrente elettrica, comporta la trasformazione di parte dell’energia elettrica calore. Ovviamente se il calore dovesse superare una determinata soglia, le caratteristiche del cavo verrebbero alterate con la principale conseguenza di un possibile innesco di incendio ma non solo. Da questa considerazione si capisce come, aumentando la portata di un conduttore elettrico si riesce conseguenzialmente ad aumentare anche la sua capacità di sopportare elevate temperature. Entrando nel merito del gergo tecnico, la soglia massima ammissibile di temperatura viene definita temperatura di servizio. Solitamente per i cavi utilizzati per impianti elettrici in bassa tensione (BT) ed ossia quelli utilizzati in ambiti residenziali, la temperatura di servizio oscilla tra un minimo di 60 gradi centigradi ed un massimo di 105 gradi centigradi.
Restando in tematica relativa alla temperatura di servizio ed al possibile innesco di incendio nel caso in cui dovesse essere superata, ci sono alcuni cavi che riescono a garantire maggiore sicurezza sotto questo punto di vista. Ad esempio ve ne sono alcuni che non consentono l’innesco se non ad altissime temperature ed altri che invece rendono pressoché impossibile all’incendio eventualmente già innescato, la sua propagazione nel resto dell’impianto. Inoltre, vi sono dei cavi che hanno caratteristiche tali per cui, non viene consentito lo sviluppo di fumi a gas tossici oppure corrosivi. Chiaramente, quest’ultimo aspetto è quanto mai auspicabile in luoghi chiusi e che solitamente sono molto frequentati come ad esempio ristoranti, discoteche, centri commerciali e via dicendo.
Altro aspetto da tenere in considerazione dei cavi è il loro colore, in quanto seguendo una direttiva internazionale in merito, è possibile capire il loro scopo a seconda del colore. Questo è molto importante soprattutto quando si devono andare a riparare guasti oppure effettuare variazioni nell’impianto giacchè, consente di evitare clamorosi errori. Nello specifico il colore blu chiaro viene usato per segnale un cavo che funge da neutro, quello di colore giallo e verde per indicare il cavo di protezione (spesso chiamato massa) ed infine il colore marrone ed il nero per le fasi. Tuttavia va sottolineato come ci siano in commercio sofisticati strumenti elettronici che consentono di espletare la stessa funzione ed ossia individuando la funzione di ogni cavo.
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