Il terreno argilloso viene quindi considerato un terreno “pesante” dove non circola aria e dove c’è troppo ristagno d’acqua. Molti contadini usano la sabbia ma ciò non è una buona soluzione perché essa andrebbe ad ostruire quei pochissimi spazi vuoti che si trovano nel suolo e il terreno diventerebbe ancora più impermeabile. Un competente agronomo, serve proprio a questo. Diverse aziende si avvalgono della sua professionalità per aggirare il problema e per far si che le colture raggiungano un grado di crescita ottimale attraverso l’ammendamento del terreno. Le grandi aziende agricole, usano lavorare questo tipo di terreno, agendo in profondità. Lavorano la terra con mezzi meccanici e raggiungono la profondità di 90 centimetri. Qui depositano circa di letame bovino e di paglia per ogni ettaro. Con questi due elementi, il terreno diverrà più leggero. Occorre poi dare pendenza al suolo in modo che l’acqua si riversi sul fondo e non sulle coltivazioni direttamente. L’agronomia moderna permette di coltivare con il metodo delle aiuole sinergiche che sono un tipo di aiuole rialzate dove non è permesso all’acqua di ristagnare. La tecnica va applicata a mano perché usando trivelle o simili, il muro di terra diventerebbe troppo liscio e compatto e non permetterebbe alle radici di attecchire bene. Conviene perciò, usare dei punteruoli e di forchettoni che pungono la terra. La stessa aiuola rialzata, è costruita in maniera tale, da non creare un suolo calpestabile offrendo la massima permeabilità per aria e acqua. La presenza di questi due elementi, diviene fondamentale per le colture e sono le premesse più importanti affinchè un vegetale cresca rigoglioso e sano. L’ammendamento quindi, si rende estremamente necessario quando sopraggiungono queste condizioni di disagio.
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Il terreno argilloso quindi anche se ben corretto, presenta sempre delle difficoltà ma alcune piantagioni nonostante la sua proverbiale inospitabilità, crescono rigogliose. Si tratta di quelle colture che hanno un apparato radicale fornito di radici che si rigenerano immediatamente. Il pero per esempio, ha radici capaci di comportarsi come una trivella e si spingono ad una certa profondità usufruendo appieno di tutte le risorse idriche. Hanno ottima probabilità di sopravvivere anche piante come la barbabietola da zucchero, la cicoria, la consolida ed il lupino. Ci sono piante poi, che addirittura mettono in atto una naturale strategia che permette loro di usufruire dei momenti favorevoli alla loro crescita come per esempio i cambi di stagione quando il passaggio dell’acqua pur essendo abbondante, non è mai eccessivo. E ‘ il caso di alcuni bulbi primaverili come quelli dei tulipano, dei narcisi e dei gladioli. Ci sono invece piante come la piantaggine che pur avendo radici profonde che trivellano il suolo come quelle del pero, pur di non soffocare, perde gran parte delle sue radici mantenendo solo quelle superficiali che trovandosi più vicine all’aria, riescono a respirare. Il discorso è identico per le primule e le polmonarie che quando la terra si asciuga, si seccano automaticamente, senza per questo morire. I mesi privilegiati per le piantine erbacee, sono quelli primaverili perché l’apparato radicale di queste piante, resiste all’aridità ma non all’umidità prolungata. Per gli arbusti e gli alberi, bisogna invece attendere l’inverno. Tuttavia se si vuole risolvere il problema definitivamente, occorre rivolgersi ad una ditta specializzata, come consiglierà lo stesso agronomo. Quest’ultima porrà in profondità, dei tubi di drenaggio. Gli operatori valuteranno diverse situazioni come i raccordi della canalizzazione, lo scolo dell’acqua e la pendenza del suolo. Se vi piacciono i rampicanti e vorreste piantarne alcuni, non fatelo sotto i muri di cinta dove i ristagni d’acqua sono notevoli. Se proprio volete, optate per il glicine che è una pianta rampicante che sopravvive a situazioni peggiori.
Chi possiede un giardino urbano o un piccolo appezzamento di terreno, può usare qualche metodo fai da te che consentirà di avere in un tempo relativamente breve (si parla di sei o sette anni) un terreno notevolmente migliorato. Ricordate che è necessario vangare spesso la terra che si rigenererà specialmente se si unisce del compost e della torba. Anche la calce è una valida sostanza correttiva perché innalza il Ph della terra ed è antisettica infatti viene anche cosparsa sulle piante ammalate e su quelle colture che vanno seppellite per non contagiare le altre piantagioni. Inoltre la calce viene anche spennellata sulla corteccia degli alberi da frutta per non far riflettere eccessivamente i raggi solari e sparsa sul terriccio, scoraggia la proliferazione del muschio. Dopo che il terreno è stato corretto con il metodo del fai da te, è possibile cominciare a piantare alcune colture come gli amaretti, le zinnie, le nigelle o gli amaranti. Se abitate in un’ area che d’estate è asciutta, piantate pure i peri che amano molto i terreni argillosi e calcarei ma ubicatelo in un posto non troppo ventoso per favorire il suo benessere. Potete piantare anche i salici piangenti che amano l’umidità infatti se siete buoni osservatori, li trovate anche sulle rive del fiume. Se vi piacciono i fiori, optate per la rosa che ama i terreni argillosi ma scegliteb esemplari che il vivaista vi assicura siano resistenti altrimenti quelli più delicati, corrono il rischio di prendere qualche malattia. Non piantate verbene, petunie o surfinie perché seccherebbero subito e si ammalerebbero di oidio. Se amate il lillà, effettuate una pacciamatura sull’area dove volete piantarlo. La pacciamatura la farete con del letame maturo e vedrete che le fitte radici del lillà, attecchiranno subito al terreno argilloso. Lo stesso vale per il glicine che ama il terreno argilloso e teme solo il freddo ma non l’aridità estiva. Se piantate le peonie, potete star sicuri che ricresceranno tutte le primavere specialmente se avrete cura di pacciamare l’area durante il periodo estivo. L’ermerocallis invece, non ha bisogno di nessun aiuto ed ogni anno vi troverete la pianta più rigogliosa che mai sempre che il terreno sia ben drenato. Come vedete a tutto c’è una soluzione. Quindi sia se si tratta di grandi appezzamenti di terreno e sia se si tratta di giardini urbani, con le dovute accortezze, anche un terreno argilloso potrà dare i suoi risultati.
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