La concimazione con composti organici è costituita da depositi di sali minerali naturali e da materia organica come può essere il letame decomposto, il fogliame, le erbacce e altri materiali presenti nel terreno. I fertilizzanti sintetici invece sono prodotti chimicamente grazie alla trasformazione delle materie prime effettuate in laboratorio.
In generale, i concimi organici non sono solubili in acqua e vengono rilasciati alle piante lentamente in diversi mesi o anche anni. Per questo motivo, i concimi organici vanno conservati in modo da utilizzarli in primavera. Questi stimolano i microrganismi benefici del terreno e ne migliorano la struttura quindi, svolgono un ruolo importante nella trasformazione dei concimi organici in sostanze nutritive che vengono poi assorbite dalle piante .I concimi sintetici invece sono solubili in acqua e possono essere assorbiti dalla pianta quasi immediatamente. In realtà l'applicazione di troppi concimi sintetici può tuttavia bruciare le foglie danneggiando l’intera pianta. L’uso dei concimi è indicato quindi per dare una spinta rapida alle piante, indurle alla crescita anche se per il terreno non ne migliorano la struttura e la fertilità a lungo termine. I prodotti sintetici per la concimazione del terreno apportano alcuni vantaggi perché sono solubili in acqua, sono apprezzati dalle piante anche quando il terreno è ancora povero di sostanze ed i microbi del suolo sono ancora inattivi. Per questo motivo, alcuni concimi sintetici contengono già sostanze create in laboratorio simili a quelle prodotti dal mondo microbiologico. DUE BUOI Coltello da innesto a Triangolo attrezzo da innesti 14 cm Db 270L Prezzo: in offerta su Amazon a: 37,9€ |
Le piante possono assorbire le sostanze nutritivi dieci o venti volte in modo più efficiente attraverso la superficie delle loro foglie anziché tramite le radici. Per ottenere dei risultati ottimali bisogna spruzzare il concime sulle foglie durante la fase l’iniziale poi, durante quella di crescita fino al momento del trapianto e della fioritura. Questi concimi sono ricchi di fosforo che stimolano la crescita delle radici, aiutano le gemme delle piante e dei fiori , migliorandone la vitalità e aumentando la dimensione del seme e la conseguente capacità riproduttiva. Per assorbire il fosforo, la maggior parte delle piante richiedono un PH del terreno da 6,5 a 6,8, materia organica e sufficienti organismi naturali. Anche il potassio migliora il vigore complessivo della pianta e l’aiuta ad arricchirsi di carboidrati, rendendola resistente alle malattie. Ci sono ulteriori sostanze nutritive di cui le piante hanno bisogno, ma in minore quantità. Il calcio per esempio è utilizzato dalle piante per rivitalizzare le loro cellule e nel contempo neutralizzare gli elementi tossici. Inoltre, il calcio migliora la struttura del terreno e contribuisce a legare tra loro sia le particelle organiche che quelle inorganiche. Il magnesio è un altro componente naturale metallico ricco di clorofilla; senza di esso le piante non sono in grado di elaborare la luce solare (fotosintesi clorofilliana).
Alcuni elementi nutritivi non vengono assorbiti dalle piante se il PH del terreno è troppo alto o troppo basso. Per la maggior parte delle piante il PH deve essere compreso tra 6.0 e 7.0. E’ indispensabile fare un test del suolo per misurare questo valore prima di iniziare la coltivazione. È possibile inviare un campione ad un istituto agrario per farlo esaminare o acquistare un kit fai da te in qualsiasi centro di giardinaggio. Generalmente esperti giardinieri utilizzano calce o cenere di legno per aumentare il PH mentre lo zolfo o il solfato di alluminio serve per abbassarlo. Da tener presente che è fondamentale alzare o abbassare il PH del terreno lentamente nel corso di un anno o due. Infatti, eccessive forzature possono provocare il risultato opposto rendendo la situazione peggiore di quella iniziale.
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