I garofani

I garofani

Originari dell’Europa appartengono alla famiglia delle Caryophyllaceae. Ci sono oltre trecento specie di garofani e altre centinaia di varietà ibride. Anche se ogni ibrido è disponibile in un colore diverso tra cui il bianco ed il rosa, il rosso è tra i più comuni. I garofani si dividono in diverse varietà temporali quindi possono essere annuali, biennali e perenni e si possono piantare in aiuole, per fare bordure, in giardini rocciosi e anche in contenitori o vasi. I garofani fioriscono bene in autunno se sono presidiati costantemente dalle intemperie, ed inoltre i fiori hanno la più lunga vita se coltivati in un vaso e possono durare fino a due o tre settimane. La fase di crescita non richiede molto lavoro, tuttavia alcuni fattori sono da considerare per la loro migliore crescita. Tra questi i principali sono i seguenti: hanno bisogno di luce solare piena, per circa quattro o cinque ore ogni giorno e prosperano in un terreno fertile leggermente alcalino, ben drenato e con un pH di 6,75. I garofani inoltre non richiedono molta acqua, tranne che nei mesi estivi e di eccessiva calura; infatti bisogna fare attenzione a non rendere il terreno troppo umido che può produrre fogliame giallo. Le temperature e l’illuminazione sono anch’esse dei fattori molto importanti per una corretta crescita dei garofani; infatti la temperatura ottimale per la crescita va da venti a trentacinque a gradi e la luce del giorno quindi molto sole (non diretto) aumenterà le dimensioni dell'impianto.

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Garofani: la moltiplicazione

garofano I garofani possono essere propagati in tre modi ovvero per semina, per talea o per divisione. I semi vanno inseriti ad una profondità di dieci o dodici centimetri in un terreno ben drenato. Prima della semina è fondamentale accertarsi che il composto sia umido ma non eccessivamente bagnato, e di tanto in tanto bisogna tenerlo costantemente umido in attesa che avvenga la germogliazione che in genere la si ottiene dopo due o tre settimane. La moltiplicazione per talea può essere utilizzata per propagare diverse varietà di garofani. Le talee, che variano da quattro a sei centimetri di lunghezza vanno tagliate con almeno due o tre nodi basali e altrettante foglie. Le talee vanno poi inserite in sabbia pura e le foglie inferiori non devono mai toccare la superficie. Le talee diventano pronte per il trapianto in venticinque / trenta giorni. Questo metodo viene molto utilizzato nei garofani di tipo perenne. La propagazione per divisione serve in modo particolare per ringiovanire gli impianti piuttosto vecchi. E’ sufficiente scavare un ciuffo intero, e tirarlo usando le mani per separare i vari segmenti di piante, oppure utilizzare due forchette da giardinaggio che vanno inserite al centro del ciuffo, per sollevarlo delicatamente. Dopo ogni espianto si procede ad un nuovo impianto, dopodiché bisogna annaffiarlo con costanza.

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Garofani: la concimazione

GarofaniLa torba è un ottimo materiale organico che può essere aggiunto quando ci si occupa della crescita dei garofani. Per il miglior risultato conviene sminuzzarla o anche polverizzarla soprattutto se si usa la corteccia di pino che si decompone in modo ottimale. Anche il letame di stalla è ottimo per una buona concimazione del terreno che ospita la coltura dei garofani. Un suolo troppo ricco di letame ed eccessivamente ricco di azoto non è adatto per il garofano. Tutto ciò può infatti causare una pesante crescita vegetativa, un minor numero di fiori o anche portare alla scissione del calice (la struttura a bicchiere che tiene insieme i petali).


Garofani: le cure

I garofani come tutte le piante a foglie e con fiori, sono soggetti a subire l’invasione di insetti e le conseguenti malattie spesso da loro causate. Nel garofano quest’ultime sono abbastanza frequenti per cui se si verificano, il trattamento deve essere tempestivo utilizzando buoni insetticidi, repellenti o fungicidi. Per sostenere i garofani in modo eretto sullo stelo (indice di salute dalle pianta) bisogna sapere in anticipo quanto alta ogni singola varietà crescerà, in modo da fornire il giusto tipo di supporto. Il supporto in genere deve essere messo in atto subito dopo la piantagione, o non appena le piante emergono dal terreno in primavera, in modo che i gambi rimarranno sempre rigidi verso l’alto.



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