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Il restauro di una vecchia cassettiera fatto a regola d’arte prevede l’intervento oltre che sulla parte esterna, anche in quella interna come ad esempio i regoli dove alloggiano i cassetti , i fondi ,le cerniere, i fregi e le modanature. La cosa fondamentale volendola restaurare nel migliore dei modi, è quella di smontare tutte le maniglie di ottone che guarniscono i cassetti , eventuali fregi ad angolo e mascherine in corrispondenza del chiavistello. Le parti di ottone vanno messe in un recipiente con ammoniaca e limone in modo da sgrassarle e consentire il ripristino del colore originale. Con la cassettiera libera dalle parti metalliche, tiriamo fuori i cassetti e controlliamo accuratamente i fondelli. Lo scheletro della cassettiera va quindi sverniciata, carteggiata, restaurata con stucco a legno o con l’inserimento di tasselli in caso di pezzi mancanti. La stessa cosa va fatta sul frontespizio dei cassetti. Per quanto riguarda i fondelli invece se presentano piccole crepe non è il caso di sostituirli ma trattandosi di legno di buona qualità conviene incollarli nella parte sottostante con striscette di tela e colla.
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Iniziamo ad occuparci della parte esterna della cassettiera. Dopo averla accuratamente restaurata e carteggiata, iniziamo con una mano di cementite che è un ottimo isolante che va applicato prima di utilizzare la vernice. Se si preferisce non riverniciarla, ma trattarla con cera o pulitura a tampone, allora al posto della cementite viene applicato con un pennello l’olio di lino in modo abbondante; magari con almeno un paio di passate in quanto il legno tende ad assorbirlo in grande quantità. Più olio assorbe e maggiore è lo stato di disidratazione del legno per cui, quando vediamo che dopo le applicazioni successive rimane sulla superficie, allora si intuisce che il legno è saturo di olio per cui lo rimuoviamo con un panno.Con lo stesso procedimento si agisce su tutte le superfici del legno, interne ed esterne compreso i cassetti.
Alla fine di tutte le operazioni di restauro sulle parti lignee della vecchia cassettiera, non ci resta che dedicarci alla finitura a cera che va applicata con un pennello e poi quando si indurisce, asportata con un panno morbido e lucidata successivamente con lana o feltro. La lucidatura a tampone invece è leggermente diversa e prevede la colorazione delle superfici con alcool e gommalacca ed eventualmente anilina del colore che si intende ripristinare o dare ex novo. Terminata ogni operazione di restauro e pulitura (a cera o a tampone) non ci resta che assemblare la cassettiera, fissare i listelli con chiodini (o sostituirli) per lo scorrimento dei cassetti e rimontare le parti metalliche. Quest’ultime dopo il trattamento con il bagno di ammoniaca, vanno opportunamente risciacquate in acqua corrente ed asciugate con segatura di bosso. Se la pulizia sui pezzi metallici dovesse risultare insoddisfacente presentandoli scoloriti e senza la patina originale, anziché sostituirli e per evitare l’utilizzo di porporina ( che tende ad imitare le classiche dorature a fuoco ma con scarsi risultati), si possono invece carteggiare, eliminando i residui di colore ed imbrunirli (con olio e fiamma). L’effetto finale sarà simile al colore definito in gergo"a canna di fucile" e appropriato per la cassettiera soprattutto se restaurata a cera.
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