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Quando una porta antica presenta un’impiallacciatura intatta ma con bolle, l’operazione va effettuata smontando la porta dal luogo di origine e poggiandola in orizzontale su di un piano ben stabile. In questo modo si può procedere con l’intaccare le bollature dell’impiallacciatura con la lama di un taglierino in modo da potervi inserire nella parte sottostante della colla, che può essere di tipo vinilico, mastice o preferibilmente colla di pesce. Dopo aver riattaccato le parti di impiallacciatura interessate, è opportuno tenerle pressate durante l’essiccazione della colla utilizzando un peso sufficiente. A questo punto con la porta libera da bollature si procede con l’inserimento di pezzi mancanti. L’impiallacciatura è disponibile a rotoli ed è sottile quindi, una volta sagomato il pezzo necessario per sopperire a quello mancante lo si applica ugualmente con la colla tenendolo pressato.
Con la porta antica preparata e senza più spaccature, screpolature, bollature e pezzi mancanti, si inizia con la fase vera e propria di restauro. Innanzi tutto ci occupiamo di colorare con delle aniline (in tono con il colore della porta) tutte le parti di legno aggiunte alla struttura (impiallacciatura e tasselli). A questo punto dopo aver atteso l’asciugatura dei colori applicati si inizia con l’operazione di levigatura della superficie. Con della carta vetro a grana doppia si carteggia l’intera porta eliminando tutti gli scalini che si vengono a creare dall’aggiunta di materiali per il restauro; grazie alla sgrossatura riusciamo ad ottenere una superficie perfettamente liscia in grado di essere rifinita a cera o con lucidatura a tampone.
La porta antica perfettamente levigata, va innanzi tutto trattata con pomice in polvere ed ovatta per eliminare i granuli accumulati durante la fase di levigatura. Una mano preliminare di olio di lino, è l’ideale per la lucidatura che si intende applicare. La lucidatura a cera e quella a tampone, vanno applicate in più fasi e richiedono un efficiente lavoro di braccia per portarle alla lucentezza ottimale. La lucidatura a cera può essere applicata con un pennello e quando è completamente asciutta, va lucidata con un panno di cotone o di lana. La finitura tradizionale a tampone è invece un pò più elaborata sia per quanto riguarda l’applicazione che la lavorazione. Si tratta infatti di sciogliere nell’alcool, la gommalacca (a scaglie) che va lasciata in ammollo per circa dodici ore prima di essere utilizzata. L’applicazione avviene con l'utilizzo di un tamponcino realizzato con un pezzetto di stoffa di lino al cui interno si inserisce un batuffolo di ovatta bagnato nella gommalacca. Frequenti pressioni con il tampone, una spruzzata di pomice di tanto in tanto, portano ad una lucidatura a specchio tipica del legno trattato con questo tipo di pulitura. Indipendentemente dalla cera o dalla lucidatura a tampone, la porta antica dettagliatamente restaurata ritorna ad essere efficiente, appariscente e pronta ad affrontare un altro lungo periodo di vita.
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