Novità nuovo Piano casa Veneto

Le proposte dei tre consiglieri regionali e della Giunta regionale

Prima dell’elaborazione del disegno di legge sul Piano casa e della sua approvazione da parte della Commissione urbanistica del Consiglio regionale, sono stati avanzati dai tre consiglieri della regione Veneto e dalla Giunta regionale alcuni suggerimenti e progetti, che si sono uniti alle proposte degli esperti del settore e a quelle delle diverse associazioni di categoria. In particolare, il consigliere del PdL ha proposto di rinviare al 31 dicembre la scadenza per l’approvazione del Piano casa. Il consigliere del Pd si è preoccupato di evitare un eccessivo incremento delle abitazioni. Il terzo consigliere, appartenente all’Udc, ha suggerito di favorire il miglioramento della situazione urbanistica attraverso aiuti e agevolazioni alle demolizioni e alle riedificazioni. Infine, la Giunta ha proposto di rendere stabili le agevolazioni per le nuove edificazioni e ha suggerito un ampliamento volumetrico del 50% in caso di riedificazioni in zone rischiose da un punto di vista idrogeologico.
nuovo Piano casa Veneto

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Caratteristiche del nuovo Piano casa

Caratteristiche del nuovo Piano casa Il disegno di legge elaborato e approvato dalla Commissione urbanistica del Consiglio regionale ha come fine principale il miglioramento e l’aggiornamento della situazione urbanistica e edilizia del Veneto. Intende ottenere ciò, soprattutto, mediante l’utilizzo delle energie rinnovabili, demolendo le strutture presenti in zone a rischio idrogeologico e riedificandole in zone più adeguate, attraverso l’aggiornamento antisismico degli edifici e, infine, bonificando le strutture coperte da amianto.

Il Piano casa elaborato presenta anche delle importanti ed evidenti novità rispetto al passato. Innanzitutto, la nuova legge verrà applicata allo stesso modo in tutto il territorio veneto, evitando così problematiche interpretazioni del Piano casa da parte dei diversi comuni, che si sono visti privati, per garantire omogeneità alla legge elaborata, di ogni autonomia in materia. Inoltre, con la nuova legge, è stato prorogato il termine per la presentazione delle domande al 31 dicembre 2018 e saranno ammesse edificazioni, demolizioni e ristrutturazioni nei centri storici, a patto che le strutture interessate dagli interventi edilizi non rientrino tra i beni storico-culturali. Infine, il nuovo Piano casa prevede interessanti cambiamenti per quanto riguarda l’aumento volumetrico degli edifici e la loro demolizione e riedificazione.

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Novità nuovo Piano casa Veneto: Norme sugli aumenti volumetrici e sulle demolizioni con riedificazione

Il disegno di legge del nuovo Piano casa, che aspetta la sua definitiva approvazione, regola in modo diverso rispetto al passato l’estensione volumetrica degli edifici, con la concessione anche di diversi tipi di bonus. Innanzitutto, permetterà l’estensione volumetrica di abitazioni unifamiliari e utilizzate come prima casa non oltre il 20% del volume totale. Inoltre, l’aumento volumetrico consentito non dovrà andare oltre i 150 m³, corrispondenti a circa due stanze. Vengono concessi, però, vari bonus per ampliare ulteriormente l’aumento volumetrico degli edifici. Infatti, se gli interventi edilizi prevedranno l’uso di fonti energetiche alternative che raggiungono o superano la potenza di 3 kW, verrà permesso un ulteriore aumento volumetrico, pari al 10%. Inoltre, verrà garantito un ampliamento ulteriore del 5% nel caso in cui venga realizzato un adeguamento antisismico delle strutture. Tale bonus volumetrico sale al 10% se gli edifici interessati dall’adeguamento antisismico non hanno natura residenziale.

Per quanto riguarda le nuove regole sulle demolizioni con riedificazione, il testo del Piano casa prevede un aumento volumetrico pari al 79% del volume dell’edificio demolito se gli interventi saranno realizzati mirando al risparmio energetico. L’aumento volumetrico rispetto alla cubatura dell’edificio esistente sale all’80% se gli interventi rispetteranno le norme per l’edilizia sostenibile, stabilite dalla regione Veneto. Infine, se gli interventi edilizi di demolizione riguarderanno zone ad alto rischio idrogeologico e la successiva opera riedificazione verrà effettuata in zone più sicure, gli edifici edificati potranno superare fino al 50% il volume di quelli demoliti. Tale norma tiene certamente conto dei disastri causati dall’alluvione del 2010 e dei continui allarmi e pericoli che continuano a interessare diversi territori del Veneto.


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