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Mediante la Legge Regionale numero 33 del 2014, la Regione Marche ha concesso una proroga per il Piano Casa. I termini di scadenza per presentare la domanda sono previsti, infatti, per il 31 dicembre 2016. Gli interventi previsti dal Piano Casa Marche possono riguardare l'ampliamento degli edifici residenziali e non, nonché le opere di demolizione e ricostruzione degli stessi. Nel primo caso l'aumento consentito è pari al 20% del volume già esistente. E' pari sempre al 20%, ma stavolta rispetto alla Superficie Utile Lorda, per gli edifici non residenziali. Una novità rispetto al passato riguarda gli edifici che si trovano in zone agricole. Ad essi è possibile unire la volumetria delle pertinenze associate fino ad un massimo di 100 mq (prima tale limite era fissato a 70 mq). Per i sottotetti è inoltre introdotta la possibilità di essere trasformati a fini abitativi e non solamente ampliati. Unica condizione è che l'altezza media degli spazi abitativi sia di almeno 2,40 m. Per quanto concerne demolizioni e ricostruzioni, esse devono garantire il miglioramento della sicurezza sul versante antisismico.
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Per poter accedere al Piano Casa Marche vi sono delle condizioni che bisogna, comunque, soddisfare. Quali sono i parametri da rispettare? Innanzitutto è bene dire che l'ampliamento volumetrico di un immobile è permesso fino al 30% della superficie che andrebbe demolita se l'edificio beneficia, in seguito ai lavori, di un incremento dell'efficienza energetica pari al 15%. Prendendo in considerazione il Protocollo Itaca Marche (nello specifico la versione sintetica), qualora venga raggiunto il punteggio 2 tale ampliamento volumetrico può arrivare al 40% massimo di quella che è la volumetria preesistente. E' possibile ampliare o ricostruire edifici ricadenti anche nella proprietà pubblica. In questo modo si può dare maggiore stabilità e sicurezza agli edifici dedicati alla collettività pubblica.
Prima di spiegare come si accede al Piano Casa Marche è bene specificare che non è possibile ricorrere allo stesso per tutti gli edifici che ricadono in centri storici, in terreni molto franosi, nelle riserve naturali o all'interno di aree considerate non edificabili. E' ovvio che anche tutti gli edifici abusivi (sia in toto che in modo parziale) sono assolutamente esclusi dal Piano Casa Marche. Il procedimento per poter avere accesso al Piano Casa Marche richiede il possesso di alcuni titoli fondamentali. Il primo è il Permesso di Costruire e il secondo è la Segnalazione Certificata di Inizio Attività. La richiesta va fatta tramite un tecnico abilitato (normalmente un ingegnere) che provvederà a redigere un'apposita relazione in cui si specifica come le opere da effettuare serviranno a migliorare le prestazioni energetiche dell'immobile. Per le demolizioni e le ricostruzioni vale lo stesso, ma alla suddetta certificazione si unisce anche quella in cui si rileva la sicurezza antisismica. A lavori ultimati (e a comunicazione avvenuta) si ottiene il certificato di agibilità.
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