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La sega è un attrezzo utilizzato per il taglio di vari materiali, in particolare del legno. Essa permette di ottenere, partendo da un blocco di un determinato materiali, tanti piccoli blocchi o pezzi di materiale. Può essere di varia tipologia, ma in genere la sua composizione è sempre la stessa: essa infatti è sempre composta da una lama dentata. Però può essere diritta, circolare o a nastro, e il movimento può essere manuale o motorizzato.
Per quanto riguarda la sua composizione abbiamo: un tallone, ovvero la parte più vicina all’ impugnatura; una punta che è la parte più lontana dall’ impugnatura; una lama, ovvero la parte dotata di denti e utilizzata per il taglio; un dorso, ovvero il lato opposto alla lama; i denti, ovvero delle piccole punte o dentini olto taglienti che sono posti lungo la lama. Essi sono leggermente piegati un po’ verso destra e un po’ verso sinistra. Le punte ovviamente si susseguono l’ una all’ altra e sono caratterizzate dall’ allicciatura, che ha il compito di evitare un forte attrito tra la lama e il pezzo; gullet, ovvero l’ incavo che si trova tra le varie punte dei denti; La frequenza dei denti si misura poi con i punti per pollice. Si misura accostando alla punta di un dente un righello e contando quante punte rientrano in 25 mm. Il risultato sarà arrotondato per eccesso. Per ogni pollice, ci sarà sempre una punta in più del numero dei denti (ad esempio, per 9 punte per pollice vi saranno 8 denti per pollice ecc ecc.). BLACK+DECKER WM301-XJ Banco da lavoro WORKMATE® ad altezza fissa Prezzo: in offerta su Amazon a: 37,48€ (Risparmi 12,47€) |
Si possono distinguere varie tipologie di seghe in commercio, ognuna delle quali ha una forma e una lama diversa e quindi è utile per tagliare materiali di natura e con una struttura diversa tra loro. Tuttavia, una prima ed efficace distinzione tra le varie seghe è quella che distingue seghe a mano e seghe motorizzate.
Le seghe a mano sono quelle in cui il movimento del taglio è provocato da un movimento della persona che supporta lo strumento. Esse si dividono a loro volta in: 1. seghe a lama libera, ove la lama non viene tesa da nulla, ma è rigida per alcune sue caratteristiche causate dalla composizione. Queste seghe a lama libera si dividono a loro vola in : saracco, sega a dorso e gattuccio, in cui l’ impugnatura è fissata all’ estremità della lama; sega a costola, in cui l’ impugnatura è fissata in modo longitudinale alla lama; sega a perni, in cui la lama è utilizzata in modo orizzontale e l’ impugnatura è posta sul lato superiore della lama stessa, e serve per tagliare materiali a filo; sega giapponese, che ha una lama semi rigida che ha le caratteristiche di avere un’ impugnatura fissata alla lama stessa, di cui una parte è tagliente e l’ altra no; sega da boscaiolo, che ha una lama molto lunga e due impugnature alle estremità; segna a fili d’ acciaio, anche “serviva”, la cui caratteristica è la leggerezza e la capacità di non ingombrare, quindi è molto pratica per chi si sposta a piedi o su veicoli poco capienti, ma è utile per tagliare soltanto piccoli tagli. 2. Seghe a lama intelaiata, ove la lama è rigida perché tesa da un telaio o da un arco. Di questa tipologia di seghe fanno parte: la sega a telaio/sega da falegname, che sono caratterizzate da un telaio a forma di H, che nella parte inferiore prevede una lama, fissata a due caviglie in modo che è anche possibile sceglierne l’ inclinazione, mentre nella parte superiore viene collocata la corda che ha lo scopo di mettere in trazione la lama, grazie all’ azione di un tenditore costituito da una stecca di legno ; la sega ad arco, dove la lama viene tesa tramite un arco di metallo. Fanno parte di questa categoria: il seghetto da traforo, attraverso il quale è possibile effettuare dei tagli precisi su materiali di spessore ridotto, il seghetto per metalli, per tagliare materiali metallici, la sega ad arco per legno, utilizzata per lavori molto pesanti, come ad esempio il taglio per i tronchi;Le seghe a motore sono invece quelle in cui il movimento non è causato soltanto dal movimento di chi impugna l’ attrezzo, ma è azionato da un vero e proprio motore. Esse sono più facili da utilizzare, e facilitano di molto il lavoro, ma sono anche molto pericolose, in quanto se scappano di mano possono cuasare dei grossi danni a chi le impugnava e al materiale stesso, e costose in quanto comunque sono azionate da un motore quindi la spesa per la produzione è superiore.
Le seghe a motore si dividono a loro volta in: 1. Seghetto alternativo: si tratta di una tipologia di sega in cui la lama fa il movimento di avanti e indietro; esistono anche le tipologie di seghetto alternativo portatili in cui la lama è fissata soltanto ad un estremi del seghetto. Il lavoro che esegue è più o meno quello del seghetto da traforo; 2. Sega circolare: il motore di questa sega provoca un moto rotatorio. Proprio per questo è chiamata sega circolare. Essa si può montare sia su un banco da lavoro che essere utilizzata come un attrezzo portatile. E’ utilizzata anche sulle troncatrici per il metallo; 3. La sega a nastro, è composta da una struttura alle cui estremità vi sono montate due ruote, di cui la prima è motorizzata e trasmette la forza motrice che fa muovere la lama, mentre la seconda è una ruota folle che guida e fa da tenditore per la lama. Ovviamente sulle ruote passa la lama; 4. Motosega, in cui la lama è costituita da una catena con denti taglienti; 5. Sega a tazza, utilizzata per creare dei fori.
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