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La lucidatura a cera è senz’altro la più antica, la più diffusa ed ha il pregio di essere eseguita in modo facile, dona lucentezza, nutre il legno ed è duratura e bella da vedersi. E’ l’ideale per "rinfrescare" il legno di un mobile già precedentemente trattato a cera che si applica dopo averla accuratamente preparata. Conviene infatti acquistare un barattolo di cera per finitura, e aggiungendo l’essenza di trementina, viene messa in un contenitore e scaldata a bagnomaria mescolando di tanto in tanto per evitare grumi. Quando è completamente sciolta allora è pronta per l’uso; tuttavia c’è da aggiungere che così preparata può essere mescolata con piccole quantità di colorante simile a quello preesistente o alla tonalità che vogliamo creare. L’applicazione della cera per lucidare il legno si può effettuare con il pennello, con la spazzola a setole morbide ma anche con un tampone. Quest’ultimo sistema però, è da riservarsi a mobili che presentano ampi piani lisci e continui, senza modanature, incisioni o rilievi.
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E’ il trattamento di finitura e lucidatura più classico e di maggiore bellezza. I mobili classici di maggior valore (inglesi, epoca vittoriana) sono appunto trattati con gommalacca. La sostanza si può applicare a pennello o a tampone. Con il primo conviene quando il legno è tenero o è molto sagomato, il secondo invece è migliore su ampi piani perfettamente levigati. Per applicare la gommalacca a pennello bisogna preparare una soluzione concentrata di circa 250 grammi di gommalacca da sciogliere in un litro di alcool. Quando si scioglie del tutto, va distribuita sulla superficie seguendo la venatura naturale del legno facendo attenzione alle colature. E’ ben lavorare in un ambiente piuttosto caldo e asciutto poiché in un luogo freddo potrebbero formarsi delle zone chiare sul legno. Come tutte le "verniciature" anche l’applicazione della gommalacca richiede più di una mano. Infine è da tenere presente che ad ogni applicazione il legno tende a diventare più scuro quindi, è consigliabile regolarsi con la quantità di gommalacca che ridotta genera una tonalità più chiara.
L’applicazione del lucido a tampone permette di stendere sul legno strati estremamente sottili di gommalacca particolarmente uniformi che consentono una finitura e lucidatura di alta qualità. Non si tratta di un lavoro semplice: va fatta quindi un poco di esperienza prima di lavorare su di un mobile di una certa qualità. La preparazione del liquido avviene utilizzando circa 100 grammi di gommalacca da sciogliere in un litro di alcool. A questo punto bisogna preparare il tampone ritagliando dei rettangoli di stoffa di circa 15X15 centimetri, e inserendo all’interno dell’ovatta imbevuta nella soluzione con gommalacca, dopo di chè viene ripiegata ai quattro angoli facendo assumere la forma di un tampone. L’applicazione avviene con una prima passata lenta seguendo il verso delle venature ed esercitando una pressione leggera all’inizio, aumentandola poi man mano che il tampone si asciuga. Se lo scorrimento del tampone diventa difficoltoso va lubrificato con un po’ di olio paglierino o di lino. Noterete che ad ogni passata il legno diventa sempre più lucido. Tuttavia questa lucentezza tende a diminuire man mano che il liquido si asciuga. Per mantenere quindi lucida la parte è importante caricare nuovamente un tampone con gommalacca molto diluita, in modo da ottenere una pellicola sottilissima che funge da lucidatura finale.
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