La prima dote di un restauratore è l’amore per il proprio lavoro, la cura del dettaglio, il gusto del particolare, l’arte della bellezza, l’essenza del ricordo. L’arte del restauro, richiede una serie di tecniche minuziose, una conoscenza notevole del materiale da trattare, innovazione, conservazione, senso dell’estetica. La restaurazione di un mobile, richiede una serie di passaggi graduali, che partono dall’analisi della struttura, dalla finitura, dal materiale con cui è stato costruito, dal tempo che lo ha invecchiato. Il restauro, può essere di tipo conservativo o integrativo: le due tecniche, sposano due tipologie di risultato differenti, l’una volta alla conservazione identica del mobile e la ripristino dell’estetica strutturale iniziale, l’altro, volto ad una metodologia di innovazione unica che cambia in parte la finitura. A seguito dell’analisi della struttura, si andranno ad effettuare operazioni di falegnameria, pulitura e lucidatura. I lavori di falegnameria, sono votati al reintegro di parti della struttura, all’applicazione di stucco e altre sostanze solide, che possano restituire al mobile la compattezza e la solidità iniziale. Costituiscono il primo passaggio, perché è necessario il recupero della forma, dalla quale si procederà con operazioni di pulitura e abbellimento. La pulitura, è un’operazione molto delicata e complessa, che va effettuata con l’utilizzo di prodotti idonei e poco aggressivi. L’obbiettivo è quello di ravvivare la lucentezza del colore, senza alterarne la patina iniziale; l’utilizzo di prodotti aggressivi, potrebbe compromettere irreversibilmente la colorazione che il mobile ha acquisito nel tempo, danneggiandolo inevitabilmente sia sotto il profilo estetico, nel valore stesso della struttura. Il processo di pulitura, è immediatamente seguito da quello di lucidatura, che viene seguito con della cera e con della gommalacca, a seconda della tipologia e della qualità del legno. L’obbiettivo principale, è dunque quello di ricreare la bellezza perduta nel tempo, di rinnovare il sapore antico e lo splendore di un oggetto che sa di antico, di tradizione, di conservazione, di ricordo. Il lavoro di falegnameria, va effettuato per primo con la sostituzione di pezzi mancanti di notevole portata; questi stessi pezzi, andranno scelti sulla stessa falsariga del legno del mobile; il procedimento di stuccatura, viene invece eseguito per riempire piccoli fori lasciati dall’azione dei tarli o dei chiodi. Lo stucco in eccesso andrà poi rimosso con della carta vetrata, mentre la finitura verrà effettuata con uno strato di gommalacca.
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