Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che potranno esserci più funzionali nel corso della nostra analisi, una disanima sintetica la nostra per le sempre imperative costrizioni di spazio ma speriamo sempre sufficientemente esaustiva, in tema di arredare un open space e di suddivisione degli spazi. Ovviamente, in maniera intuibile, il nodo cruciale di come arredare un open space discende in maniera diretta dalla peculiarità più evidente dell’open space stesso vale a dire dal fatto che un open space si differenzia da qualsiasi altra tipologia di abitazione proprio per l’assenza di spazi divisori interni all’abitazione stessa. E questo può essere tanto un pregio per il nostro architetto di fiducia quanto una fonte di complicazioni inaspettate.
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Nella larga maggioranza dei casi, arredare un open space significa non avere a che fare con le pareti divisorie. E già questo può dipendere da motivazioni molto differenti perché da un lato l’assenza di pareti divisorie può essere una scelta, e, spesso, in tal caso, il nostro open space sarà comunque molto ampio e ci darà grandi possibilità creative, ma, dall’altro lato, l’assenza di pareti divisorie interne può essere la strategia per ampliare lo spazio calpestabile in monolocali di ridottissime dimensioni. E, ovviamente, in maniera intuibile, arredare un open space di ampio respiro, oppure un monolocale abbastanza piccolo in cui le pareti interne mancano quasi per necessità, cambia, e non di poco, la nostra prospettiva. E, ancora, spesso per arredare un open space si ha anche la possibilità di agire su due piani nel caso degli open space più moderni laddove un piano è suddiviso in maniera tradizionale e l’altro, di solito destinato alla zona giorno, è un open space a tutti gli effetti.
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