
Si possono scegliere diverse varietà di gelsomino rampicante: tutte sono caratterizzate dai profumatissimi fiori bianchi. Il gelsomino non è solo di tipo rampicante ma, se scegliamo quest'ultimo, dobbiamo tener presente che può arrivare a un'altezza che supera i quattro metri: l'idea per abbellire il giardino o il terrazzo, o anche per creare una barriera verde contro gli sguardi dei passanti.
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È possibile mettere a dimora i gelsomini direttamente in campo o, se si preferisce, in un vaso. In questo caso è bene scegliere vasi di terracotta, che favoriscono l'ossigenazione del terreno e delle radici, e un terriccio ricco di sostanze nutritive e drenante (si consiglia di porre sempre dei sassolini o delle palline di argilla espansa alla base del vaso, per garantire il drenaggio). Il terreno drenante è fondamentale in ogni caso: il ristagno di acqua è pericoloso per le radici della pianta, perché potrebbero farle marcire, causando la morte del gelsomino.
Sia che si coltivi il gelsomino in vaso, sia che lo si coltivi in campo aperto, la versione rampicante avrà bisogno di sostegni ai quali aggrapparsi durante la crescita. Al momento in cui si piantano i germogli, vi si possono già sistemare accanto i sostegni: si possono utilizzare gli appositi sostegni per piante che si trovano nei negozi di articoli per il giardinaggio (disponibili in diverse varietà e colore, se desideriamo realizzare una siepe che rispetti alcuni canoni estetici). In alternativa, vanno bene anche canne o bastoni. Le piante dovranno essere legate via via che crescono, son fili in rafia naturale (un materiale che permette di legare le piante senza danneggiarle). Bisogna fare attenzione a legarle strettamente, ma senza procurare delle lesioni al fusto.
Per quanto riguarda l'irrigazione, bisogna seguire alcune semplici regole. Il gelsomino non ha bisogno di molta acqua: le annaffiature dovranno essere più frequenti nella stagione estiva, e quasi assenti in quella invernale. È sufficiente bagnare il terreno una volta che questo risulti asciutto e secco al tatto. Quando si annaffiano i gelsomini rampicanti, bisogna evitare di bagnare il fusto o le foglie della pianta, limitandosi a far cadere l'acqua sul terreno. Il gelsomino cresce rapidamente: per aiutarlo sarà dunque opportuno procedere con la fertilizzazione del terreno (soprattutto nel periodo della fioritura): ogni tre settimane circa, si può disciogliere nell'acqua dell'annaffiatura un po' di concime liquido, ricco di sostanze nutrienti.
La potatura è una delle operazioni più importanti per la crescita del gelsomino rampicante. Lo scopo è quello di fare in modo che la pianta sviluppi sempre nuovi rami, in modo da farla crescere rigogliosa sul sostegno che abbiamo preparato, sviluppando ogni anno molti fiori. Per i primi tre anni di vita della pianta è infatti necessario tagliare i rami alla cima, in modo che facciano nascere i rami laterali, che a loro volta andranno tagliati. Ogni nuovo ramo svilupperà germogli e fiori: in questo modo, ci accerteremo che il gelsomino rampicante formi una buona copertura per il luogo in cui abbiamo deciso di porlo.
La potatura ha anche un altro scopo: nel caso in cui si sia pensato di dare al gelsomino rampicante una forma precisa, è necessario tagliare tutti i rami che non rispettano questa forma. In questo modo, la pianta rispetterà quelli che erano i nostri progetti. Con gli interventi di potatura bisogna anche andare a eliminare i rami secchi o malati, che potrebbero diventare facile preda di funghi e parassiti. Questo tipo di potatura deve essere effettuata dopo il periodo di fioritura della pianta, in modo da vedere bene la situazione di ogni ramo, non più coperto dai fiori.
Il gelsomino è una pianta molto resistente alle malattie e agli attacchi di funghi e parassiti. A volte però può succedere che la pianta mostri segni di sofferenza: è dunque bene controllarla spesso, per poter notare in tempo eventuali lezioni o presenza di muffe.
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