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Per poter organizzare la produzione dell'anno appena iniziato, è conveniente disegnare su un foglio una mappa dell'appezzamento di terreno coltivato e, quindi, di suddividere il tutto in tanti appezzamenti di terreno quante colture si desiderano effettuare.
Un buon agricoltore conserva sempre le mappe dell'orto, in modo che anno dopo anno può comprovare quali coltivazioni ha effettuato in ogni singola porzione d'orto. Così facendo, può scegliere di volta in volta quale è la coltura migliore per ogni porzione, per assicurare al terreno il giusto apporto di azoto e di altri elementi nutritivi, evitandone l'impoverimento e migliorando la produzione.Effettuare la rotazione delle colture, sin dal Medio Evo, è considerata la miglior strategia per migliorare la produttività. Al tempo stesso, questo accorgimento riduce l'incidenza di parassiti e malattie. Cambiando la coltivazione su di un determinato appezzamento infatti, si evita che possano attecchire di maniera endemica i parassiti di un determinato tipo di coltura.A gennaio è bene anche effettuare un bilancio complessivo dell'anno appena concluso. Sapendo quali colture hanno dato buoni risultati e quali invece sono risultate poco convenienti, è possibile conoscere in anticipo dove è necessario concentrare i propri interventi. Al tempo stesso, si potrà valutare se alcuni 'esperimenti' o alcune coltivazioni nuove introdotte risultano o meno redditizie.A partire dalla terza settimana di gennaio, si può iniziare a preparare il terreno per la semina.
E' importante tener presente che, minore è il rischio di gelata, maggiori sono le possibilità che il lavoro fatto vada a buon fine.Per poter preparare il terreno per la semina, è importante svolgere alcune operazioni preliminari. In primo luogo, il terreno va liberato completamente dai residui delle piante coltivate l'anno precedente, che devono essere estirpate. Le piante estirpate possono ovviamente essere raccolte in un angolo, fatte macerare e quindi produrre concime, da utilizzare nel giro di alcune settimane.Una volta estirpate le vecchie piante, il terreno va vangato in profondità: così facendo, si arieggerà il sottosuolo, favorendo l'azione di lombrichi e altri animali che, smuovendo la terra, ne migliorano la produttività.Al tempo stesso, vangare consentirà al freddo di penetrare nel terreno, uccidendo la maggior parte dei parassiti.Il terreno appena vangato può poi essere concimato con prodotti a base di potassio, fosforo e azoto.La semina in gennaio è possibile solamente nelle regioni più calde.Nelle aree più fredde (Italia centro-settentrionale, aree collinari e montuose) la semina dovrebbe essere fatta in un apposito semenzaio, meglio se conservato in una serra.Una volta germogliate, dopo poche settimane, le piante possono essere messe a dimora.In alternativa, è possibile comprare le piantine già germogliate e piantarle in primavera.Per quel che riguarda i piccoli orti su balconi e terrazze, si possono seminare piante come rucola, lattuga, ravanelli, carote, radicchio, erba cipollina, basilico, prezzemolo e valeriana.Gennaio è un mese in cui la raccolta si limita a pochi tipi di piante: essenzialmente verdure da foglia (catalogna, bietole, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, cavoli, verze, indivia, finocchi, porri, ravanelli, radicchio, spinaci, sedano, rapa, topinambur); erbe aromatiche (origano, salvia, timo, rosmarino, alloro), frutta invernale (arance, mandarini, mandaranci, pompelmi).
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