Coltivare pomodori
Il giardinaggio è un hobby sempre più amato e diffuso, e, quindi, sempre più praticato. Questo ovviamente perché si tratta di un hobby capace di offrire moltissimi vantaggi a chi se ne occupa, tuttavia non bisogna dimenticare che quando si sceglie di coltivare una pianta ci si assumono delle responsabilità da non sottovalutare, sia perché sono molte che perché sono anche abbastanza impegnative.
Infatti, anche se scegliere di coltivare una pianta, magari per la sua produzione o per il suo valore ornamentale può risultare, almeno in partenza, una scelta allettante per tutti, è consigliabile che soltanto le persone che davvero amano le piante, e sono sicure di poter dedicare loro del tempo, se ne prendano cura. Infatti le piante, oltre ad essere indiscutibilmente belle e quindi a possedere un immenso valore ornamentale, e oltre a poter garantire agli uomini la produzione di frutti e verdure sani e saporiti, sono degli esseri viventi che, in quanto tali, hanno delle specifiche esigenze, che devono essere soddisfatte, almeno se si è intenzionati a garantire loro una vita completamente salutare. Soprattutto, quando si coltivano delle piante, bisogna tenere ben presenze che tutte queste esigenze non devono essere soddisfatte a discrezione del “padrone” della pianta, cioè quando e se quest’ ultimo ne ha il tempo o la voglia, ma devono essere assicurate al vegetale in modo costante, e secondo il ciclo vitale dello stesso, il quale scandisce i tempi di produzione e di riposo della pianta, secondo i quali la pianta a bisogno di determinate attenzioni e prodotti. Inoltre è molto importante anche che tali pratiche colturali vengano effettuate con i giusti mezzi ed attrezzi, che quindi vanno conosciuti e imparati ad utilizzare nel migliore dei modi. Ma quali sono le pratiche colturali di cui una pianta necessita?
Sappiamo che le piante, per sintetizzare gli zuccheri di cui necessitano, utilizzano un processo chiamato “fotosintesi clorofilliana”, processo nel quale è necessaria anche l’ acqua. E’ quindi importante che questa vada somministrata costantemente alla pianta, tramite le ANNAFFIATURE, in modo che la pianta sia sempre capace di compiere tale processo, e quindi di “munirsi” dei propri elementi nutritivi. Ovviamente bisogna fare attenzione a quando e come somministrare l’ acqua alle piante, in modo da evitare di rendere un danno un’ operazione atta a migliorare la loro salute.
Le piante, traggono il proprio nutrimento anche dal terreno, nel quale vivono e che quindi, a ragione, può essere facilmente definito “la loro dimora”. Esse possono avere esigenze diverse circa gli elementi di cui il terriccio che le ospita deve disporre, ma in ogni caso è necessario che esso sia capace di favorire il drenaggio, abbastanza leggero e assolutamente privo di infestazioni. Prima della messa a dimora, esso va sottoposto ad un’ operazione di FERTILIZZAZIONE, in modo che possa garantire alle piccole piantine un luogo fertile in cui svilupparsi. Nel periodo vegetativo, poi, le piante hanno bisogno di apporti di ulteriori elementi nutritivi, da somministrare attraverso la CONCIMAZIONE, che può avvenire attraverso unconcime di vario genere e composizione, ovviamente sempre secondo le esigenze della pianta.
Talvolta, quando si collocano delle piante in un vaso, si può notare che quest’ ultimo è troppo piccolo, o/e anche che il terriccio nel quale la pianta sosta è ormai troppo usurato per garantirgli i giusti elementi nutritivi. Per cui, va effettuato un RINVASO, utilizzando un vaso più grande o/e un terriccio nuovo.
Quando le piante crescono, vi sono dei casi in cui alcuni elementi subiscono delle malformazioni, delle patologie o delle infestazioni, o comunque creano dei danni alla pianta a causa della loro forma o direzione (ad esempio, impediscono il passaggio della luce alle altre parti della pianta). In questo caso, o anche nel caso si tratti di elementi ormai inutili, perché improduttivi, o antiestetici, è necessario che questi elementi venga asportati, in modo che la pianta venga liberata da tutti quegli elementi che possono provocare dei danni alle altre parti. Per far ciò, bisogna sottoporla alla POTATURA, che può essere di formazione o di mantenimento, in base all’età della pianta e al suo scopo. E’ un’ operazione molto importante, ma altrettanto delicata, che va eseguita attraverso degli strumenti opportunamente disinfettati e affilati, in modo tale da non causare alla pianta delle infezioni o dei traumi. Inoltre,dopo la potatura, è spesso necessario cospargere le ferite di prodotti cicatrizzanti e capaci di proteggere la pianta da malattie o infezioni.
le piante possono essere anche soggette a RIPRODUZIONE, che se viene in modo artificiale può avvenire in vari modi, come ad esempio per telea, ovvero asportando e piantando una parte di una pianta adulta.
Ovviamente, poi, in base alle loro esigenze le piante vanno collocate in un luogo esposto o meno al sole, con determinate temperature.
Infine, esse vanno protette da malattie e da parassiti, loro nemici, che, purtroppo, non sono in grado di combattere in maniera autonoma. La prevenzione e la cura deve avvenire in modo quanto più sano possibile, cercando, ove si può, si evitare gli insetticidi.
Non bisogna dimenticarsi, che soltanto quando una pianta è in salute essa può garantire un ‘ottima produzione e quindi anche una buona estetica: le piante malate non esitano a esprimere anche all’ esterno il loro malessere, proprio nelle foglie e, in particolare, nella produzione, che può sia mancare del tutto sia essere chiaramente e visibilmente insana.
Il pomodoro è una pianta molto diffusa, nonché un alimento conosciuto in tutto il mondo. Il suo nome scientifico è Solanum lycopersicum e appartiene alla famiglia delle Solanaceae, una famiglia le cui piante donano dei frutti che sono alla base di molti piatti di cucina italiana, e non solo.
Le parti verdi delle piante di pomodoro sono tossiche, in quanto contengono solanina e un glicoalcaloide steroidale che è impossibile eliminare, anche attraverso la cottura. Il frutto, invece, è commestibile, anzi, è anche molto salutare, in quanto è ricco di principi nutritivi, anche se il suo contenuto calorico è molto basso. Esso viene pertanto utilizzato in vari modi in cucina, anche grazie al suo ottimo sapore: crudo all’ insalata, oppure nelle salse, cotto. Dopo la patata, il pomodoro è l’ ortaggio la cui coltivazione è diffusa maggiormente su tutto il pianeta. La sua composizione è la seguente: 93& di acqua, 2,9% di carboidrati, 0.2% di grassi, 1% di proteine e 1,8% di fibre. Gli zuccheri presenti nel pomodoro sono poi il glucosio e il fruttosio, mentre al suo interno sono anche presenti l’ acido citrico e l’ acido malico. Tra i pigmenti, poi, si trovano carotenoidi, Beta-carotene e licopene. Per quanto riguarda gli aminoacidi del pomodoro, questi contengono: acido glutamminico, acido aspartico, treolina e asparagina. Ma, in poche parole, quali sono le proprietà dei pomodori?
Essi, grazie al licopene, hanno un’ importante azione antiossidante nel metabolismo e sono anche in grado di rallentare la proliferazione di cellule tumorali, come testimoniano dei recenti studi: per cui, secondo delle statistiche e degli studi americani, consumare regolarmente pomodori diminuirebbe moltissimo il rischio dicontrarre io cancro alle ovaie per le donne e alla prostata per l’ uomo. Sempre su questo aspetto, il pomodoro è in grado di evitare la formazionedi sostanze cancerogene per l’ organismo.
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Il pomodoro, come tutti sapranno, è un apianta che necessita di un clima mite, infatti è particolarmente indicata la coltivazione dei pomodori nelle zone mediterranee. Essa ha costantemente bisogno di acqua, e in particolare di annaffiature molto abbondanti, e anche di sole: dove c’è tanto sole, infatti, si sa, i pomodori vivono in ottima salute. Temono quindi la siccità, ovvero la mancanza di acqua, e le gelate, ovvero la mancanza di sole. Per ovviare a questi problemi e poter coltivare il pomodoro anche nelle regioni più fredde, si utilizzano le serre, in modo da riprodurre alla perfezione le condizioni climatiche necessarie a questa pianta per vivere. Le piante di pomodoro, quindi, se piantate all’ aperto, non devono essere coltivate assolutamente in luoghi ombreggiati, ad esempio all’ ombra di grossi alberi: esse hanno bisogno del sole,quindi è bene collocarle in zone ben esposte ai raggi solari. Se coltivate in vaso, è bene tenerle alla luce diretta del sole. Prima della coltivazione dei pomodori, ovviamente, deve essere preparato il terreno, che deve essere vangato e fertilizzato alcuni mesi prima della samina o della messa a dimora,( in genere questa operazione si esegue in autunno). IL terreno deve essere quindi lavorato con una vanga o con una motozappa, ad una profondità di 40 cm circa. Per fertilizzare il terreno, in questa fase, bisogna creare un primo solco, e poi ricoprirlo di stallatico maturo, da coprire a suo volta con il terreno ottenuto dalla creazione di un secondo solco e così via. Bisogna utilizzare circa 1, 5 kg di letame per mq. Terminato questo processo il terreno va livellato con un rastrello.
La semina deve avvenire durante la stagione primaverile, in appositi semenzai o a terra. In entrambi i casi, comunque, i semi vengono distribuiti a spaglio sul teeno e coperti da un piccolo strato di terriccio. Nel giro di poche settimane nascono le prime piantine. Bisogna tenere il terreno ben umido, fin quanto non si provvede al trapianto, che deve avvenire quando le piante hanno raggiunto i venti- venticinque centimetri di altezza.
Le piante di pomodoro devono essere soggette a annaffiature molto abbondanti e regolari: il terreno del pomodoro deve essere sempre umido.
Tra le malattie più comuni dei pomodori troviamo la muffa delle foglie eil marciume apicale del frutto. E’ la conseguenza di innaffiature scorrette.
Se la fertilizzazione è stata eseguita con cura durante la fertilizzazione del terreno, non ci sarà bisogno di concimazione. Nel caso se ne presenti la necessità, il concime va diluito con l’ acqua delle annaffiaturee somministrato alla pianta tramite esso.
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