ma per non sbagliarsi, quali sono i principi da utilizzare per progettare un giardino giapponese? Essi sono, in totale, quattro, ma sono indispensabili per creare un giardino che rispetti impeccabilmente i parametri di un giardino giapponese, se è questo il risultato cui si aspira. Eccoli qui di seguito:
Chi si occupa di giardinaggio sa che questa “sottosezione” del fai da te, include il sapersi occupare delle varie specie di vegetali, sapendole riconoscere, conoscendo le loro esigenze e i vari metodi...
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Il Prunus è il solo genere delle sottofamiglia delle Prunoide, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. E’ molto più noto con il nome di “ciliegio giapponese”, e come si evince proprio dal nome, è particolarmente indicato per abbellire giardini giapponesi.
Il Rododendro è una pianta che appartiene al genere Rhododendron, a sua volta appartenente alla famiglia delle Ericaceae, proprio dell’ Eurasia e dell’ America. Questo genere comprende 500 specie spontanee e un numero infinito di ibridi. Si tratta di piante arbustive molto varie fra loro, alte dai 40 ai 90 cm, aventi delle chiome dal portamento aperto,foglie ruvide, ovali e molto grandi, di colore verde scuro e lucido nella pagine superiore e più chiare nella pagina inferiore. I iori possono essere semplici o doppi, ma sono caratterizzati da colori molto vistosi e dalla forma campanulata, spesso sporgenti in mazzolini alle estremità dei rami. Essi fioriscono in estate o in primavera, in base alla specie. In particolare in italia è possibile trovare il R. hirsutum, che è un arbusto sempreverde la cui altezza massima è di circa cinquanta centimetri. E’ molto presente sulle montagne, anche se raramente è possibile trovarlo a quote basse. E’ caratterizzato dalla presenza di rami tortuosi che portano delle foglie di forma ovoidale o ellittica, e da fiori che fioriscono in estate e riuniti in mazzetti di massimo 10 fiorellini, aventi 5 lobi.
Si chiama Eriobotrya japonica secondo il nome scientifico, ma per i comuni mortali è il famoso “nespolo del giappone”. Anch’ esso appartiene alla famiglie delle rosacee e la sua fama è dovuta in particolare ai suo frutti, che anche essendo di due tipi differenti, vengono sempre indicati con il nome di “nespola”. Tra di essi, comunque, è l’ Eriobotrya japonica il frutto più commercializzato e, quindi, famoso.
Anche se è noto con il nome di nespolo giapponese, ciò non vieta a molti di pensare che sia originiario della Cina, dove infatti questi nespoli sono presenti in grande quantità e anche sotto varie specie, in particolari capaci di produrre frutti piccoli, mentre in Giappone, prima del contatto di questo Paese con l’ Europa, furono per lo più selezionate specie di Eriobotrya avnti frutti più grandi di quelli selvatici cinesi. Comunque sia, il nespolo giapponese è un albero avente grandi dimensioni (la sua altezza massima è di dieci metri di altezza e dieci metri di larghezza), anche se, quando coltivato, si cerca di fargli raggiungere delle dimensioni molto più modiche. Si tratta di albero sempreverde caratterizzato da foglie molto lunghe (fino a 25 cm) e larghe (fino a 10 cm), di consistenza particolarmente robusta e di caratterizzate da un forte verde. I frutti prodottida questi alberi sono di colore giallo tendente all’ arancione e possono essere raccolti a inizio estate, quando hanno raggiunto la maturità e possono essere mangiati. All’ interno dei frutti vi sono dei grossi semi che possono dar vita ad una pianta se piantati immediatamente, in quanto se sostano al lungo fuori dal frutto si disidratano e perdono vitalità. Con essi è anche possibile dar luogo ad un liquore chiamato Nespolino.Anche l’ Acer (comunemente noto con il nome di Acero), è un albero ottimo per creare giardini giapponesi. Si tratta di piante a foglie caduche provenienti dalla famiglia delle Aceraceae e che comprende circa 200 specie proprie della Cina, del Giappone, del Nord America e di alcune zone d’ Europa. Il suo nome deriva dal latino “Acer”, che vuol dire “appuntito” e che richiama la forma delle foglie, appuntite all’ estremità.
L’ acero può divenire di grandissime dimensioni: parte da 1 metro di altezza fino ad arrivare anche a 30 metri” generalmente le foglie hanno 5 lobi, ma alcune specie arrivano ad averne anche 9, mentre altre ne hanno solamente 3. Si tratta di piante aventi un portamento molto elegante e un fogliame molto clorato, che ravviva e da un tocco di classe ai giardini. Molte raccolte di aceri, infatti, sono anche mete d turismo nazionale in vari paesi, a causa della particolare colorazione di questi alberi. E’ proprio a quest’ ultima che si deve il termine giapponese momijigari , che vuol dire “caccia alle foglie di autunno” è che indica la tradizione giapponese di visitare le campagne in autunno per godere dei colori dei famosi aceri del giappone.
Fin dall'antichità il giardino di alberi giapponesi ha ispirato una forma d'arte chiamata Shan shui, che significa "acqu
Fonte di inesauribile attrazione, l'acero giapponese, in tutte le sue varietà, caratterizza i giardini per le sue straor
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