In altre parole, stiamo dicendo che gli alberi a foglie caduche possono appartenere a specie botaniche anche molto differenti le une dalle altre. Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più possono esserci di sostegno nel corso della nostra analisi in materia di alberi a foglie caduche, un’analisi sintetica la nostra per le ovvie ragioni di spazio ma che speriamo non pecchi mai in chiarezza. E quindi, una delle prime cose da comprendere è che quando si parla di alberi a foglie caduche la definizione e l’individuazione è molto semplice, quasi intuitiva, perché gli alberi a foglie caduche sono quelli che cambiano le proprie foglie secondo il classico ritmo dell’alternanza tra le stagioni.
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Gli alberi a foglie caduche, in pratica, sono tutti quegli alberi anche molto differenti gli uni dagli altri lo ribadiamo, che cambiano le proprie foglie in autunno e che vedono spuntare nuove foglie nei mesi della primavera. Si tratta in altre parole del classico periodo in cui gli alberi a foglie caduche è come se andassero in letargo volendo prendere a prestito con qualche forzatura una metafora legata più strettamente al mondo animale piuttosto che vegetale. In effetti, durante i freddi invernali, gli alberi a foglie caduche si apprestano a vivere il loro periodo di riposo vegetativo nell’ambito del quale tutte le loro funzioni vitali si rallentano e, da qui, nasce la caduta delle foglie. E, per chi avesse a che fare con alberi a foglie caduche, il consiglio è di ridurre durante questi periodo anche le consuete attività di concimazione e irrigazione.
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