Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli argomenti di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nell’ambito della nostra disanima in tema di travi in acciaio come modalità edilizia nelle grandi costruzioni e non solo, una riflessione la nostra per altro anche abbastanza sintetica per le ben note ragioni di spazio ma che ci auguriamo rimanga sempre e comunque sufficientemente esaustiva ed esauriente per il nostro lettore. A conti fatti dobbiamo subito sgombrare il campo da ogni possibile equivoco di interpretazione: le travi in acciaio sono l’elemento portante, è proprio il caso di dirlo, della struttura di costruzione in acciaio. E, nella larga maggioranza dei casi, le travi in acciaio hanno una struttura reticolare.
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Alla base della sempre maggiore diffusione delle differenti tipologie di travi in acciaio, di travi reticolari in acciaio e della travatura reticolare in senso più ampio nelle grandi costruzione moderne vi sono una serie di elementi che riescono a comporre insieme da un lato il fattore estetico e la circolazione della luce all’interno della costruzione in esame e, dall’altro lato, il fattore funzionale che preferisce le travi in acciaio proprio perché in grado di creare una struttura finale più leggera rispetto a tanti altri casi. E dal punto di vista della logica dei pesi spesso sono le travi reticolari la soluzione preferita dagli addetti ai lavori. Le travi reticolari in acciaio che compongono la struttura nota all’interno della più o meno ristretta cerchia degli addetti ai lavori come la travatura verticale, sono essenzialmente di due tipologie: da un lato abbiamo i montanti, vale a dire le travi reticolari in acciaio poste in verticale, e, dall’altro lato, abbiamo i diagonali, cioè gli elementi che sono inclinati.
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