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Vi è mai capitato di entrare in un loft destinato ad uso professionale e vedere concentrata in poco spazio una quantità di gente che in condizioni normali non potrebbe lavorarvi? Ebbene, le condizioni normali sono infrante dalle pareti divisorie mobili: articoli semplici, maneggevoli e poco ingombranti, che danno l’opportunità – senza la necessità di intervenire con la muratura – di ottenere nuovi spazi abitabili. Passare in rassegna le pareti divisorie mobili partendo dal materiale in cui sono realizzate, sarebbe esercizio fuorviante e poco attinente alla realtà: esattamente, perché sul mercato le pareti divisorie mobili sono disponibili in composti di varia natura. Le si può infatti trovare in legno, metallo, vetro, vetroresina, plexiglass o, più comunemente, in plastica. E’ ovvio che la scelta del materiale ha a che fare soprattutto con le esigenze e con la destinazione dell’oggetto: se si intende acquistare un prodotto destinato ad uno spazio professionale, la scelta ricadrà verosimilmente sulla plastica, sul vetro o sul plexiglass, materiali anche sintetici, che riescono a dare un tocco di sobrietà necessario in un ambito lavorativo.
A onor del vero, quando si parla delle pareti divisorie in vetro, ci si trova a che fare con la tipologia più elegante e ricercata, adatta sia alle case che agli uffici. Uno spazio che ospita al proprio interno una o più pareti divisorie è solamente arricchito da opzioni di questo tipo. La possibilità di vedere ciò che accade in un’altra stanza e di abbattere ogni tipo di separazione è qualcosa di affascinante, anche perché in questo caso avviene in maniera delicata e architettonica. La domanda che a questo punto tutti vi starete ponendo è relativa soprattutto all’utilità di questo prodotto: perché scegliere le pareti divisorie mobili, in casa piuttosto che in ufficio? La risposta può sembrare quasi scontata, e in parte lo è. Per loro natura, le pareti divisorie mobili occupano meno spazio rispetto ai classici muri costruiti dai carpentieri. Che assolvono alla loro funzione in maniera assolutamente degna e piena, ma comportano lavori che possono durare giorni, e rappresentano pertanto una soluzione invasiva e impegnativa. Aggettivi e dinamiche che, invece, non hanno nulla a che vedere con le caratteristiche essenziali delle pareti divisorie mobili, il fiore all’occhiello dell’edilizia del Terzo Millennio, perché capaci di ottimizzare al meglio gli spazi a disposizione, e anche le risorse economiche: un fattore che non fa mai male prendere in considerazione, specie in tempo di crisi.
Ecco, chiudiamo la nostra rassegna soffermandoci proprio sul prezzario e sulle caratteristiche economiche di questo interessante articolo. Quanto costano le pareti divisorie mobili? Siamo sicuri che convengono realmente rispetto alla costruzione dei muri? La risposta che ci sentiamo di darvi è assolutamente affermativa, perché siamo di fronte ad un prodotto estremamente “intelligente” (molte pareti divisorie mobili funzionano anche come porte, che all’occorrenza possono annullare le distanze tra due spazi), ed economico perché acquistabile anche su internet. Chi decide di acquistare pareti divisorie mobili per la casa o per l’ufficio ha infatti a disposizione due opzioni: può raggiungere un negozio di arredamenti, specializzato nella fornitura di soluzioni “smart”, oppure cercare on-line la soddisfazione delle proprie esigenze. E’ naturale che la prima tra le due opzioni è la meno economica, ma anche la più sicura. Tuttavia, più passa il tempo, più il commercio via etere assorbe nuovi campi. Dalla medicina ai motori, passando proprio per l’arredamento: si acquista in sicurezza spendendo sensibilmente meno.
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