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A lungo andare l'umidità di risalita provoca fenomeni gravi e irreversibili che colpiscono gli elementi costitutivi delle murature: infatti, se sono impregnati di umidità, i laterizi, le malte e gli intonaci si disgregano. I primi segni dell'umidità di risalita sono aloni scuri orizzontali e paralleli al terreno sulla parete, caratterizzati da profili a onda. Che si manifestino all'esterno o all'interno dell'immobile sono chiare indicazioni che è in atto una risalita capillare di umidità. Queste macchie di umidità non sono solamente antiestetiche, ma con il passare del tempo pregiudicano la salute sia dell'edificio che dei suoi occupanti.
Spesso la parete può anche presentare efflorescenze oppure il distacco e lo sfarinamento dell’intonaco. Infatti, l'acqua che impregna la parete gela alle basse temperature e di conseguenza aumenta di volume: la maggiore pressione esercitata dall'interno della parete sul rivestimento esterno causa in primo luogo il degrado dei materiali. Si inizia con il distacco di elementi superficiali della parete (l'intonaco, appunto), ma con il tempo si danneggia tutta la struttura muraria. Set di 4 rotelle per la porta della doccia, 23 mm diametro, strumenti di ricambio per anta scorrevole, superiore e inferiore Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,88€ |
Per capire come risolvere il fenomeno dell'umidità bisogna capire esattamente quale sia la causa dei danni alla struttura muraria, dato che i trattamenti cambiano a seconda del problema. Estremamente efficace è l'adozione di una barriera, chimica o meccanica: è una soluzione che consente di bloccare la risalita lungo il muro dell’umidità. Prevede l'adozione di un ostacolo in senso orizzontale nella parete, iniettando prodotti appositi (barriera chimica) o tagliando la parete (barriera meccanica). Nel primo caso, si eseguono nella parete fori dal diametro di 5-8 centimetri in cui vengono iniettate speciali resine impermeabilizzanti che bloccano la capacità delle molecole d'acqua di aderire e risalire lungo la parete. Si tratta di una soluzione definitiva, garantita dai 10 ai 20 anni. Una volta che la parete si asciuga perfettamente, si devono trattare i sali che si sono depositati sulle pareti in maniera opportuna: così si elimina il rischio che si sciolgano e si trasformino nuovamente in acqua per ricreare gli stessi problemi.
Al contrario, la barriera meccanica prevede il taglio della parete per inserire uno strato di materiale che blocchi la risalita dell'umidità. Si tratta di una soluzione efficace, ma invasiva. Per le strutture murarie sotterranee si consiglia invece l'adozione della tecnologia elettrofisica, con l'applicazione di un particolare dispositivo elettrico: il suo scopo è creare un debole campo elettromagnetico che blocca l'umidità di risalita. Una volta che la fonte dell'umidità si interrompe la parete si deumidifica progressivamente. Una controindicazione di questa soluzione, tuttavia, è il fatto che il trasporto elettrosmotico si indebolisce a causa dell'aumento dei sali: di conseguenza può essere adottata solo se l'umidità di risalita si caratterizza per una bassa percentuale di sali. Si tratta del metodo meno invasivo.
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