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Le disposizioni normative previste della legge per l’adeguamento funzionale degli edifici d’interesse storico e culturale possono suddividersi in due gruppi fondamentali.
Il primo gruppo riguarda tutte le disposizioni legislative che trattano: i regolamenti d’igiene e di conservazione edilizia, la sicurezza antisismica, la legislazione antincendio, il contenimento dei consumi energetici e tutti i provvedimenti che regolano l’adeguazione tecnica degli impianti in base alla destinazione d’uso dell’edificio.Al secondo gruppo, invece, fanno riferimento tutte le disposizioni e la normativa tecnica che riguardano gli impianti: il DM 37/20089 e la normativa UNI che stabilisce i requisiti degli impianti e dei singoli elementi. Il grande libro del real estate. Esperti veri, casi veri, vita vera Prezzo: in offerta su Amazon a: 21,25€ (Risparmi 3,75€) |
Per adeguare un edificio d’interesse storico è indispensabile far si che sia contenuto il rischio d’incendio. Questo è possibile attraverso delle misure preventive e protettive. Le prime mirano a ridurre le probabilità che si sviluppi un incendio, le seconde hanno lo scopo di limitare le conseguenze che un incendio potrebbe procurare a cose o a persone.
Il progettista, inoltre, deve prestare particolare attenzione alla "compartimentazione", ossia all’individuazione di quelle aree dell’edificio che potrebbero essere più a rischio. Una volta determinate queste zone, in genere quelle più affollate, bisogna adottare tutti i sistemi di sicurezza necessari per impedire la propagazione dell’incendio (scale di sicurezza, estintori, ecc). Nel caso specifico degli edifici storici, la normativa antincendio prevede l’utilizzo, ove sia possibile, di porte tagliafuoco REI 120 così da isolare le varie attività presenti. Tuttavia, quando si parla di strutture d’interesse storico-artistico, questo non è sempre possibile perché si andrebbe a intaccare l’aspetto dell’edificio stesso. In tal caso si può intervenire con l’identificazione, ad esempio, di uscite alternative o con misure che limitino l’afflusso nell’edificio da parte del pubblico.Per quanto concerne l'adeguamento sismico degli edifici storici, alcuni autori consigliano l’adozione di tre criteri fondamentali: gli edifici storici devono essere conservati e mantenuti quanto più possibile, senza che i materiali che li compongono siano sostituiti per adeguarli simicamente; quando sono impiegati nuovi sistemi di aggiornamento sismico, evidenti e nascosti, devono rispettare l’integrità dell’edificio storico ed essere esteticamente conciliabile con esso; tutti gli interventi di adeguamento sismico devono essere eseguiti in modo tale che, nel caso siano messi a punto nuovi sistemi di riparazione o di adeguamento, possano essere rimossi.
L'adeguamento degli impianti meccanici è ancora un punto molto discusso nell'ambito degli edifici storici, sebbene in questo settore sia in crescita un campo specifico dell’edilizia che mira proprio al mantenimento della struttura attraverso la produzione di sistemi sempre più compatibili con le esigenze tipiche dell'edilizia storica (compatibilità estetica, conservazione e umidificazione).Quando si parla, invece, d’interventi di natura elettrica, la legge prevede che solo gli edifici storici di dimensioni ridotte hanno il vincolo di rispettare la normativa sui "requisiti minimi di trasmittanza termica delle pareti". Gli edifici d’importanza storico-monumentale restano, invece, esclusi da questo provvedimento.
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