La diffusione di questi elementi si deve non solo alla loro funzionalità, ma anche alla cura dell’ estetica che le aziende hanno riservato ai modelli di ultima generazione, creandoli tali da poter essere considerati dei veri e propri elementi d’ arredo. In commercio, infatti, sono disponibili modelli di forma tubolare capaci di integrarsi in un ambiente assumendo le sembianze di un elemento scelto per la sua bellezza estetica.
In questo campo si distinguono per lo più gli elementi in acciaio, particolarmente belli e curati dal punto di vista estetico, anche grazie al contributo offerto alle saldature laser, che risultano invisibili. Anche i trattamenti superficiali cui questi particolari modelli sono sottoposti , come i trattamenti antiruggine e anticorrosione, mirano a farli diventare belli e resistenti anche col passare del tempo. Sicuramente i modelli meno diffusi nel nostro Paese rispetto ai Paesi del resto dell’ Europa sono quelli a gas: si tratta di un sistema di riscaldamento che sfrutta la combustione stagna, in modo tale che l’ ambiente non venga raggiunto dai residui della combustione. Per quanto riguarda i radiatori elettrici, questi per lo più sono destinati ad affiancare un altro impianto di riscaldamento e diffondono il calore per convenzione e per irraggiamento. Di questi i più diffusi sono i modelli ad olio, il cui olio interno viene riscaldato grazie a delle resistenze elettriche. Radiatore in ghisa, 1500 W, rilevatore di finestra aperta, LCD programmabile, colore: bianco Prezzo: in offerta su Amazon a: 131,15€ |
Questi elementi, per funzionare, sfruttano due principi: diffondono, infatti, calore sia per convenzione che per irraggiamento, anche se in genere i prodotti immessi sul mercato come radiatori elettrici sfruttino soltanto uno di questi principi. Innanzitutto, però, è bene chiarire cosa vuol dire “per convenzione” e cosa vuol dire “per irraggiamento”.
Si dice, infatti, riscaldante “per convenzione” quell’ apparecchio che riesce a riscaldare tramite una corrente che, passando attraverso una resistenza, riscalda l’ aria vicina, che poi viene fatta circolare per tutto l’ ambiente grazie ad una ventola. Con “riscaldamento ad irraggiamento” si intende, invece, quel meccanismo tramite cui la superficie riscaldata e la relativa resistenza emanano delle onde elettromagnetiche , che riscaldano i corpi in quanto li raggiungono e li colpiscono, anche se a distanza. I radiatori elettrici possono essere utilizzati come dei sostituti veri e propri agli impianti di riscaldamento, anche se spesso si consiglia di renderli non dei sostituti a questi ultimi, ma degli “integratori”: si tratta, infatti, di elementi utili in particolare in zone ristrette e limitate di un edificio, e spesso sono davvero utili soltanto per riscaldare, come appena detto, un determinato e limitato spazio. Proprio per questo in genere sono reperibili in commercio anche dei modelli che permettono lo spostamento da un ambiente all’ altro: molti di essi sono infatti dotati di meccanismi che facilitino il loro stesso trasporto, come ad esempio le ruote, o dei vani in cui arrotolare il cavo di alimentazione. Insomma, sono dispositivi che sono stati resi dalle aziende quanto più pratici possibili, capaci di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza.
Il mercato mette a disposizione dei clienti più tipo di radiatori elettrici, pertanto è possibile fare in modo di scegliere la tipologia che più si addice alle proprie esigenze e alle proprie preferenze.
Innanzitutto, partiamo col parlare dei termoventilatori: si tratti di apparecchi adatti per lo più a riscaldare ambienti abbastanza piccoli, che possono essere riscaldati con poca potenza e quindi in poco tempo. La loro potenza arriva ad un massimo di 2000 Watt e inoltre possono anche essere installati a parete, così come possono essere installati all’ interno di un bagno (alcuni di essi posseggono delle apposite protezioni dagli schizzi di acqua). Oltre ai termoventilatori vi sono poi i termoconvettori che sono un pò più grandi dei primi e che permettono di velocizzare il processo di distribuzione del calore grazie ad una apposita ventola. E’ possibile reperire in commercio anche i già citati radiatori elettrici ad olio, che sono alimentati a corrente, ma possono essere associati al calorifero tradizionale. Essi permettono di riscaldare in modo lento, in quanto lentamente si riscaldano, ma comunque la loro attività di riscaldamento dura anche dopo che sono stati spenti, in quanto rilasciano altrettanto lentamente il loro calore. Particolari, poi, sono i radiatori al quarzo: anch’ essi adatti soltanto ad ambienti di modeste grandezze a causa della diffusione del calore, che in questo caso avviene soltanto attraverso i raggi ad infrarossi, riscaldano chi è loro vicino in modo diretto. Sono elementi caratterizzati da particolare inerzia termica; questo li rende capaci di continuare a riscaldare una stanza anche dopo che sono stati spenti per altre due ore, con un’efficienza del 100 % durante la prima ora e del 50 % durante la seconda ora.I radiatori elettrici in genere sono considerati dei nemici del risparmio, in quanto sono abbastanza onerosi per quanto riguarda i consumi. Indicativamente è possibile dire che un radiatore elettrico con sei elementi riscaldanti in genere spende circa 1,2 kW/h, anche se il suo importo aumenta ovviamente se il modello conta più di dieci elementi, per arrivare anche oltre i 2 kW/h. Questo però non vuol dire che anch’ essi non possano essere utilizzati senza dover affrontare delle spese particolarmente esose: l’ importante, come sempre, è utilizzare delle precise accortezze, ovvero:
1. Prima di tutto la temperatura non deve mai essere troppo elevata o troppo bassa: per controllarla è anche possibile utilizzare i termostati, che segnalano sempre i gradi raggiunti dall’ apparecchio e ce in genere sono rappresentati da una manopola posta di lato . Se si è attenti alla temperatura, i consumi di questi elementi possono diminuire anche del 20%.-Utilizzare il timer è un’ accortezza davvero indispensabile; grazie ad esso si può essere sicuri che questi elementi di riscaldamento funzionino soltanto in determinate ore, e quindi non si corre mai il rischio di lasciarli accesi per dimenticanza, creando notevoli problemi e sprechi onerosi. -La scelta di un modello avente due resistenze indipendenti spesso può aiutare a risolvere particolari e anche gravi problemi: un esempio è quello dei radiatori che hanno un consumo di 2.500 watt, i quali non possono essere ovviamente accesi insieme ad altri elettrodomestici se si possiede un normale contatore da 3 kW. Con un elemento a due resistenze sarà possibile mettere in azione prima entrambe le resistenze, in modo che l’ apparecchio si riscaldi velocemente, e dopo anche solo qualche decina di minuti, si potrà stabilizzare la temperatura grazie all’ utilizzo di una resistenza soltanto: in questo modo sarà possibile un risparmio anche del 35%.
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