Potatura kiwi

vedi anche: Potatura

Kiwi

Dedicarsi al giardinaggio è un' occupazione che richiede impegno, pazienza e tanta dedizione, ma anche e sopratutto una certa esperienza. Per riuscire in questo “hobby” bisogna avere una certa cognizione di causa prima di eseguire qualsiasi operazione, tenendo presente che si va ad agire su veri e propri esseri viventi, che subiscono le conseguenze delle nostre azioni o delle nostre mancanze. Chi ama davvero le piante e le coltiva per passione, riconosce la loro importanza e, sopratutto, le rispetta perchè sa che sono una vera e propria forma di vita. Oltre al loro aspetto ornamentale esistono piante che hanno anche una grande utilità: sono le piante da frutto. Esse possono essere sfruttate per produrre alimenti sicuri e di qualità di cui l' uomo può cibarsi quotidianamente. Tra le varie piante che è possibile coltivare c'è la pianta di kiwi, un frutto che, tra le altre cose, possiede delle proprietà che permettono di prevenire numerose malattie, tra cui aterosclerosi, morbo di Alzheimer, di Parkinson, neoplasie e insufficienza cardiaca, dal momento che prevengono la morte delle cellule, evitando l' ossidazione e agendo da immunostimolanti. Si tratta, quindi, di un frutto allo stesso tempo salutare e buono da mangiare. Saperlo coltivare può tornare utile, e, tra le tecniche da apprendere, c'è sicuramente la potatura. Per eseguirla al meglio, bisogna sapere quali attrezzi usare e come agire.
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Attrezzi necessari per potare il kiwi

pianta di kiwi Prima di procedere con la potatura vera e propria di qualsiasi pianta, bisogna ovviamente munirsi di quelli che sono gli attrezzi che potrebbero risultare utili a tale scopo e, sopratutto, imparare ad usarli. Pertanto, bisogna recarsi negli appositi punti vendita, facendo attenzione ad acquistare gli attrezzi idonei per tale operazione, in quanto comprare un attrezzo non adatto, vuol dire portare a termine una spesa inutile e determinare la malriuscita dell' operazione.

Dopo essersi assicurati di possedere tutto ciò che potrebbe risultare utile nel corso delle varie operazioni, bisogna ovviamente assicurarsi anche di sapere usare tutti gli attrezzi, in modo da non portare a termine un cattivo lavoro perchè si maneggia nel modo sbagliato l' attrezzo. Bisogna, quindi, prendere con questi ultimi una certa confidenza.

Per quanto riguarda la potatura del kiwi, c'è bisogno di munirsi di forbici da giardino per i rami più piccoli e teneri, di cesoie per i rami dal diametro non superiore ai tre- quattro centimetri e di seghe per tutti i rami che superano i quattro centimetri e che sono più difficili da tagliare. Inoltre, è bene che gli attrezzi siano disinfettati al massimo, in modo da non comportare alla pianta patologie o infestazioni varie e che siano ben affilati, per non determinare traumi alla pianta con tagli imperfetti.

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Come eseguire la potatura del kiwi

fiori su pianta di kiwi Prima di eseguire la potatura, bisogna tenere in considerazione che si tratta, sopratutto per quanto riguarda gli alberi da frutto, di una pratica inventata dall' uomo per migliorare qualitativamente e quantitativamente la produzione. Pertanto, è meglio essere cauti ed eseguirla nel migliore dei modi, per non causare ulteriori traumi alla pianta. Per la potatura del kiwi, è necessario fare distinzione tra due diversi tipi di potatura, una che viene eseguita durante il periodo invernale, e una seconda che va eseguita durante il periodo estivo dell' anno.

La prima va eseguita, in realtà, appena prima della primavera, ed ha come scopo quello di migliorare quantitativamente e qualitativamente la produzione, eliminando i tralci più vecchi ( e quindi improduttivi), malati o secchi e quindi cercando di apportare alla pianta quanta più luce e aereazione possibile. Bisogna poi tener conto che i rami che fruttificano sono quelli di un anno di età quindi, se si vuole aumentare la produzione, bisognerà tagliare tutti i rami vecchi che hanno già fruttificato, mentre se si vuole diminuirla bisognerà limitare questi tagli. La potatura estiva, invece, ha lo scopo di migliorare qualitativamente la produzione, determinando per la pianta un maggiore apporto di luce e areazione, attraverso la cimatura dei tralci troppo robusti.


Potatura kiwi

kiwi Quando si pota il kiwi alla fine dell'inverno, tra febbraio e marzo, per evitare il rischio di possibili gelate tardive, bisogna partire tagliando vicino alla base della pianta i rami che hanno prodotto i frutti l'anno prima, lasciando invece gli altri più lunghi, con la presenza di 5 o 6 gemme che consentiranno la corretta crescita e fruttificazione della pianta.

Se si notano succhioni particolarmente vigorosi alla base del kiwi, questi vanno eliminati, così come tutti i rami secchi, malati o troppo intrecciati.

In alcuni casi, si può procedere con una potatura di svecchiamento che viene eseguita a distanza di 2 o 3 mesi e che comporta l'accorciamento dei rami, lasciando solo 2 o 3 gemme. In questo modo la fruttificazione sarà più scarsa nel corso dell'anno, ma in quello successivo sarà molto più abbondante.

Quando, invece, i frutti sono già sugli esemplari, si può procedere con una potatura dei rami che presentano i frutti, lasciando però, 3 o 4 foglie dopo l'ultimo frutto e si regolano i rami che non portano frutti.


Il kiwi

kiwi frutto Dopo aver descritto in modo dettagliato la potatura, è ora arrivato il momento di parlare un po' della pianta in oggetto. La pianta del Kiwi proviene dalla Cina Meridionale dove veniva coltivata già dai tempi antici per la prelibatezza del suo gusto, ma anche per motivi ornamentali. Tra il 1800 e il 1900 la sua coltivazione si diffuse in tutto il mondo, trovano terreno favorevole soprattutto in Nuova Zelanda. Oggi l'Italia è uno dei maggiori produttori al mondo di questo frutto, soprattutto le regioni del Lazio e del Piemonte. Il kiwi è un frutto con molte virtù, tanto che se ne consiglia il consumo regolare. Infatti, è ricco di potassio, vitamine C ed E, rame, fibre e ferro. Per essere coltivato questo frutto richiede grandi quantità di acqua, che vengono poi assorbite dal frutto stesso. Per questo è poco calorico, infatti, è composto al 84% proprio di acqua, al 9% di carboidrati e di pochissimi grassi.



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