Potare le rose
Il giardinaggio è un hobby molto amato dalle persone, anche perché si tratta di un passatempo che permette di occupare il proprio tempo libero traendone moltissimi vantaggi, non solo per se stessi e per le proprie piante, ma anche per l’ ambiente in generale, e per le persone o per gli animali che lo frequentano. Innanzitutto, però, bisogna dire che il giardinaggio è si, un hobby tra i più belli e vantaggiosi, tuttavia è adatto ad essere svolto soltanto da determinate persone, ovvero da coloro che non comperano le piante soltanto per sfruttare il loro valore ornamentale o la loro capacità di produrre dei prodotti salutari e saporiti, ma che comprendono che, trattandosi di esseri viventi, al di la dei vantaggi che è possibile trarne personalmente, esse vanno curate secondo le loro esigenze, per mantenerle sempre in salute. Anche perché, ogni qualvolta una piante soffre a causa di una patologia o di un’ infestazione, e non viene curata, essa pian piano incomincia a manifestare anche al di fuori il suo malessere, in particolare nella produzione, sia essa di foglie, di fiori o di frutti, che può sia mancare del tutto, sia presentarsi con bruciature o con malformazioni ecc ecc. Quindi è anche chiaro che, per trarre dei vantaggi dalle proprie piante, bisogna che queste ultime siano in perfetta salute. E affinchè le proprie piante siano in perfetta salute, bisogna dedicare loro le giuste pratiche colturali, ogni qualvolta esse lo necessitano. Infatti, spesso si procede ad operare sulle piante con operazioni anche piuttosto delicate ed invasive quando ci sembra opportuno o quando ne abbiamo il tempo: invece le piante hanno dei tempi propri, un proprio ciclo vitale, che scandisce i periodi in cui esse devono riposare, quelli in cui devono produrre e ogni altro momento della loro esistenza, e proprio in base a questo orologio interno, e non di certo in base al nostro, di orologio, bisogna dare loro tutte le cure di cui necessitano. Ma quali sono queste cure? Sappiamo che, per sopravvivere, le piante hanno bisogno di compiere la fotosintesi luminosa, attraverso le quali esse riescono a sintetizzare gli zuccheri di cui poi si nutrono. Affinchè, quindi, esse possono compiere tale processo, esse devono essere munite di una giusta dose di acqua, necessariamente coinvolta nel procedimento. Quindi, bisogna praticare le ANNAFFIATURE.
Le piante, inoltre, prendono gli elementi nutritivi anche dal terreno, per cui bisogna che questo sia fertile, affinchè la pianta possa nascere, e sia ben concimato, quindi ricco di sostante nutritive, quando la pianta deve vegetare. Per cui, è bene praticare, nei periodi e modi giusti, la CONCIMAZIONE.
Spesso, quando le piante vengono coltivate in vaso, dopo un po’ ci si accorge che il vaso è troppo grande, o che il terreno è ormai troppo usurato per contenere ancora la pianta. Per cui, si deve procedere al RINVASO, in vasi più grandi e con terriccio nuovo.
A partire da alcune piantine, si possono creare anche altri individui della stessa specie, attraverso la RIPRODUZIONE, che può venire in vari modi.
Quando le piante crescono, spesso assumono delle forme contorte, oppure sviluppano delle parti deformate, o dannose per le restanti parti della pianta (come nel caso di rami che impediscono il passaggio della luce solare anche verso gli altri rami), o anche infette, ovvero malate o infestate, o ancora incapaci d produrre in quanto della stagione passata. Siccome in questo caso questi elementi della pianta sonodannosi e nocivi per le altre parti della stessa, questi vanno rimossi con la POTATURA.
La potatura è una pratica molto importante per una pianta, perché le permette di sbarazzarsi di tutte quelle parti che sono nocive o dannose, e che ormai non servono più, ma che impediscono la nascita di altre parti, magari più sane, giovani e quindi anche produttive. Tuttavia, bisogna considerare comunque che tagliare delle parti ad una pianta è comunque un’ operazione molto rischiosa, che può causare anche gravi danni alla pianta stessa, se non eseguita nel modo migliore. Innanzitutto, infatti, per eseguire bene una potatura bisogna considerare il “Quando” eseguirla, ovvero in che periodo quella determinata pianta è più propensa a ricevere una potatura (ad esempio quando la sua fioritura è finita, o quando è in procinto di fiorire). Poi bisogna conoscere quali sono gli attrezzi da utilizzare (forbici, cesoie, svettatoi ecc ecc), ma soprattutto bisogna imparare ad utilizzarli e anche prepararli per bene, affinchè il loro utilizzo non causi dei danni alla pianta: quindi bisogna imparare ad incidere, attraverso questi attrezzi, dei tagli netti e obliqui, e bisogna disinfettare gli attrezzi nel modo adeguato, e soprattutto affilarli. Infine, bisogna sapere come trattare la pianta dopo quello che per lei è un notevole trauma, quindi, se è il caso, comprare dei prodotti cicatrizzanti e capaci di proteggere la pianta dalle malattie o infezioni, alla quale è maggiormente esposta a causa dei tagli.
La rosa è una pianta molto amata e apprezzata in particolare per la sua bellezza, ma anche per il suo profumo, e sia come pianta da coltivazione che come fiore reciso. Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae, ovvero di un genere che comprende circa centocinquanta specie, più moltissimi ibridi il cui numero cresce più o meno ogni anno. E’ una pianta originaria sia dell’ Europa che dell’ Asia, la cui altezza varia da alcuni centimetri (circa venti) fino ad arrivare anche a vari metri di altezza. Anche le forme di queste piante sono tra le più varie: Ci sono rose cespugliose, rose sarmentose, rose rampicanti, rose striscianti, arbusti o alberelli di rose, sulle quali poi le rose possono nascere solitarie, a coppie, a pannocchie, a mazzetti, piccole o grandi. In Italia vi sono circa trenta specie di rose spontanee, tra cui vi è la Rosa canina, ovvero la comune rosa, la Rosa gallica, che si trova in particolare nelle brughiere, la Rosa glauca, reperibile anche a forti altezze e infatti presente anche sulle Alpi e la Rosa pendulina, anch’ essa presente sui monti, in particolare sull’ Appennino settentrionale.
Per quanto riguarda il suo nome, secondo alcuni deriva dal san scritto “vrad” o “vrod”, che significa “flessibile”, mentre secondo altri il termine rosa deriva dal celtivo “rhood” o “rhuud”, ovvero “rosso”.
Essa si adatta a qualsiasi tipo di terreno, a patto che sia lavorato in profondità e ben concimato utilizzando dello stallatico maturo. La messa a dimora deve avvenire in autunno nelle zone dal clima mite, mentre ove il clima è caratterizzato da gelate invernali, essa deve avvenire a fine inverno. La concimazione si effettua in primavera, ovvero nel periodo della ripresa vegetativa, e avviene con letame maturo. La riproduzione avviene normalmente per talea di getti dell’ anno, che devono essere già lignificati , o anche per innesto a occhio vegetante.
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come è stato già detto, è molto importante che le pratiche colturali avvengano in un periodo nel quale la pianta ne ha bisogno, e non di certo quando lo decide l’ agricoltore. Tuttavia, però, non vi è un periodo preciso per potare le rose, almeno secondo alcuni, secondo i quali le rose possono essere potate nel lasso di tempo che c’è tra novembre e marzo. Comunque, nella potatura, si distinguono due tipologie: la potatura di formazione e la potatura di produzione. La prima deve essere eseguita appena la pianta inizia a fiorire, mentre la seconda deve essere eseguita alla fine della stagione invernale, quindi verso l’ inizio di marzo. In poche parole, è necessario potare le rose sempre prima del nuovo periodo vegetativo. E’ sempre preferibile che la potatura avvenga troppo presto rispetto che se avviene troppo tardi. Molto importante, però, è tenere in considerazione la zona climatica in cui la rosa vive: anche in funzione di essa, infatti, ella comncia la propria stagione vegetativa, quindi se la incomincia prima (verso febbraio) o più tardi (verso aprile) del previsto, dipende proprio dal clima e in funzione di quest’ ultimo, quindi, vanno eseguite anche le varie operazioni di potatura.
La potatura delle rose è davvero un’ operazione molto importante per queste piante, affinchè la loro produzione sia ampia e generosa e si possano ottenere delle piante di rosa davvero molto rigogliose e quindi bellissime da vedere. Per effettuare una buona potatura esistono delle regole precise, come ad esempio l’ altezza alla quale si devono tagliare i rami, la frequenza dell’ operazione ecc ecc.
Per quanto riguarda gli attrezzi di cui munirsi, ovviamente si necessita di forbici, che servono a tagliare i rami più piccoli, poi la cesoia, per i rami leggermente più spessi, e il segaccio, utile soprattutto in caso di arbusti, in quanto serve a eliminare rami di grossa portata. Per i rami più alti, o anche per le piante rampicanti, può essere necessario uno scaletto ben saldo, oppure uno svettatoio, che risolve il problema. Nel caso di ose a siepe, si può ricorrere al tagliasiepe, utile per dare forma alle siepi.
Prima di incominciare l’ operazione è opportuno decidere quali rami recidere, in modo che la pianta assumi una certa armonia quindi una certa bellezza estetica, ma che la potatura sia anche volta a un miglioramento della salute della pianta, quindi ad eliminare i rami nocivi e ormai improduttivi. Inoltre è necessario disinfettare al meglio gli attrezzi e affilarli per bene, in modo da non provocare infezioni o traumi alla pianta.
La prima cosa da fare, quando si pota una pianta, eliminare i fusti vecchi e malati. Più in basso si recide, tanto più i rami che nasceranno saranno resistenti. Bisogna considerare che la maggior parte delle rose fioriscono su rami nuovi, per cui è necessario eliminare tutti quelli che hanno già fiorito, o almeno gran parte di essi. Bisogna poi eliminare i rami giovani che crescono in direzione sbagliata. Il taglio deve essere netto e obliquo e deve essere eseguito sopra la terza gemma della pianta. Prima della stagione autunnale, può essere opportuno eliminare eventuali rami e fiori secchi dalla pianta.
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La potatura delle rose, in genere, segue le regole di tutte le altre piante, ovvero favorire la crescita di fiori rigog
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