Potare la vite

Tipologie di viti

La vite è una pianta che appartiene alla famiglie delle Vitacee, e il genere più diffuso è chiamato proprio Vitis vinifera L, comunemente denominata “vite”, ed è proprio la pianta dalla quale viene ricavata l’ uva da tavola e l’ uva per la fabbricazione del vino.

Il genere vitis, del quale fa parte, ovviamente, anche la vitis vinifera, comprende però molte specie.

Per quanto riguarda la vinifera, essa è detta anche vite europea, ed è coltivata sia in Medio Oriente, che in Europa e anche nella regione caucasica. Le altre specie, invece, sono prevalentemente selvatiche e provengono dall’ America.

Esse sono: la vitis labrusca, che è una vite americana, i cui frutti sono poco apprezzati in quanto a sapore perché hanno un gusto abbastanza “selvatico”. Questa tipologia di vite può anche essere vinificata fino ad ottenere viti come il fragolino, dal nome dell’ uva, chiamata uva fragola o anche Isabella, o anche il Clinton, un vino tipico di zone fredde e umide del nord Italia. ; la vitis riparia, la vitis rupestris e la vitis berlandieri.

I vini prodotti da queste specie, però, essendo meno pregiati di quelli prodotti grazie alla vite europea, ovviamente venivano commercializzati ad un prezzo assai più basso, e quindi facevano molta concorrenza ai vini pregiati, limitandone le vendite. Proprio per questo l’ Unione Europea ha deciso di vietarne la commercializzazione.

In effetti, questi vini rappresentano un pericoloso ostacolo per la diffusione dei vini pregiati, a causa del loro basso prezzo. Quest’ ultimo, però, era motivato dal fatto che si trattava di prodotti di qualità abbastanza bassa, sia per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche oggettive (si pensi al sapore “selvatico), sia per la tenuta dlel’ invecchiamento.

Per porre rimedio a questi “difetti”, in genere si cercava di sottoporre questi vini a dei processi atti a “limitarli”, come ad esempio attraverso la zuccheratura, che prevedeva l’ aggiunta di sciroppi, zuccheri o melasse) e l’ uso di altri correttori ed additivi. Questi prodotti ovviamente non sono contemplati per la produzione di vino da parte della vitis vinifera.

Anche negli stessi Stati Uniti e in Australia vi è una grossa distinzione fra vini di alta qualità ottenuti dai vitigni di vitis vinifera, e di vini di scarsa qualità, prodotti da viti autoctone americane o da ibridi, anche se questi, in alcune zone e in presenza di condizioni ad esse favorevoli, possono anche dare ottimi risultati.

esempio di pianta di vite

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Caratteristiche della vite

vitis vinifera Ma cos’è una vite ? quali sono le caratteristiche di questa pianta?

La vite è una pianta arborea rampicante che si attacca a dei sostegni chiamati tutori per crescere. Per fissarsi a tali tutori, essa utilizza i viticci. Essa può raggiungere anche dimensioni molto otevoli, in particolare se si attacca ad alberi e pareti rocciose, ma può anche avere un portamento “strisciante”, o meglio, può anche coprire il suolo. Soltanto attraverso la potatura è possibile fare in modo da restringerne e limitarne le dimensioni. Anche il suo apparato radicale è molto sviluppato, e può arivare anche a superare i dieci metri di lunghezza. Il fusto è abbastanza lungo e da esso prendono vita diversi rami, chiamati tralci, di più piccole dimensioni. Le foglie della vite sono invece dette pampini, e sono semplici e alterne, e costituite da cinque lobi principali che possono essere più o meno profondi, con una forma a base di cuore. Esse sono di fondamentale importanza per distinguere una specie di vite dall’ altra. I frutti che vengono prodotti da questa pianta sono delle bacche chiamate acini, la cui forma, così come il colore, è variabile: alcuni sono gialli, altri viola tendenti al blu, e sono raggruppati in grappoli. Possono essere ovali e grandi, o tondi e piccoli, ma sono sempre raggruppati in grappoli. Esse sono composte da un esocarpo pruinoso (buccia), un mesocarpo avente delle cellule piene di succo (polpa), che è la parte che dal quale poi si produce il vino, ed un endocarpo (vinaccioli), che è composto da cellule che ospitano e proteggono i semi.


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Proprietà della vite

esempio di vite Inoltre, per chi ama le curiosità, è anche noto che l’ infuso di foglie giovani di uva, raccolte tra maggio ed agosto, ed essiccate al sole, abbia proprietà astringenti , a causa della presenza del tannino. Inoltre va anche detto che i frutti delle vite hanno proprietà diuretiche, disintossicanti, depurative del sangue, idranti, vitaminiche, energetiche, stimolante per la digestione, lassative e antireumatica. Aiutano poi a combattere l’ acidosi e sono rinfrescanti. Il loro succo può essere utilizzato su pelli grinzose o per maschere di bellezza, mentre il decotto di una passa secca ha proprietà emollienti, bechiche ed espettoranti. Il vino, invece, se bevuto con moderazione, ha un’ azione diuretica, tonica, digestiva ed antianemica. Le foglie fresche vanno invece utilizzate per curare malattie cutanee, per impacchi o lavaggi (in infusi).

Secondo recenti studi, inoltre, sembra che un fenolo (derivato dalle bucce e dai semi degli acini, chiamato resveratrolo, abbia delle proprietà protettive ed antimicotiche per l’ acino, ma che sia importante anche per la salute umana: ha spiccate proprieàt antinfiammatorie ed antinvecchiamento, ed è un potente antiossidante, un fluidificante del sangue e un potente alleato nella rimozione delle placche occludenti i vasi.


Coltivazione vite

esempio di vigneto La cura delle viti ha un nome specifico, il quale viene utilizzato per indicare l’ insieme di tecniche necessarie per una buona coltivazione di questi vegetali. Tale termine è “viticoltura”, e si tratta di una scienza che prende parte della branca dell’ Arboricoltura.

La prima cosa da sapere, quando si desidera coltivare un qualsiasi vegetale, è il tipo di terriccio di cui necessita. Anche per la vite si effettua lo stesso discorso.

La vite ha bisogno di terreni collinari, sia perché si sviluppa meglio, sia perché in un vitigno su terreni collinari le ore che si spendono per la cura di queste piante sono di numero molto inferiore al numero di ore che risultano necessarie per curare un vitigno in pianura (anche fino a 2000 ore per ettaro).

I vini prodotti in collina, poi, come già accennato, hanno una qualità superiore a quelli prodotti in pianura. E’ questa la tecnica, che poi è diventata una specie di “filosofia tradizionale del vigneto”, che prevede la coltivazione collinare tramite due tipologie: secondo le linee di massima pendenza, tipologia chiamata rittochino, o perpendicolarmente ad esse, tipologia chiamata girapoggio. La prima serve per attuare un buon livello di meccanizzazione, ma non evita l’ erosione del terreno. La seconda, invece, si oppone con molto vigore al ruscellamento e all’ erosione del terreno , non presenta un buon livello di meccanizzazione.

Oggi come oggi, su terreni collinari, le viti vengono coltivate in due forme: secondo i terrazzamenti di medie dimensioni (si preparano delle murate di sostegno con cemento armato e delle piccole terrazze; sulle terrazze si sistemano i filari a rittochino); e secondo i ciglioni (si sistemano delle zone di terreno al margine di una scarpata, chiamate ciglioni, col filare sull’ esterno del ciglione a girappoggio, mentre viene inerbita la scarpata di sostegno. All’interno, invece, viene sistemato un filare in piano, sul quale si può far circolare un trattore. ).


Concimazione vite

vigneto Per quanto riguarda la concimazione, si tratta di una pratica notevolmente importante, in particolare se si desiderano dei prodotti di qualità . In primis, il terriccio va preparato prima che ospiti la pianta tramite del letame maturo, in ragione di circa 500 q/ha. Poi, durante la coltivazione, si possono effettuare due tipi di concimazione: una in autunno, sempre usufruendo di letame maturo, e una in primavera, con concimi complessi a base di azoto, fosforo e di potassio. Nel caso si presentino dei segni di carenze nutrizionali all’ interno della pianta, è importante considerare che esistono anche dei concimi fogliari che servono per superare i periodi di carenze di elementi nutritive.

Per quanto riguarda le annaffiature,la vite si adatta bene al clima mediterraneo con siccità estiva: le annaffiature non devono essere abbondanti ne molto frequenti.


Quando potare la vite

esempio di viti con uva La vite va potata quando il vigneto ha perso tutte le sue foglie, e si concentra, quindi, nei mesi di gennaio-febbraio. E per intensità, questa pratica, così importante per la vite, deve essere strettamente proporzionata al vigore della pianta: più è debole, più l’ intervento sarà misurato; più è forte, più si effettuerà un notevole intervento.

In realtà, una buona potatura ha la funzione di assicurare una buona luminosità ed una buona aerazione a tutte le parti della pianta, quindi vanno eliminati tutti d i tralci che sono da ostacolo agli altri tralci e alle altre parti della pianta. Nelle zone particolarmente fredde è poi consigliabile rimandare il più possibile la potatura, per non indebolire la pianta. Alla potatura invernale si aggiunge poi la potatura a verde, che va eseguita durante l’ estate.


Potare la vite: Come potare la vite

potatura vite La potatura della vite, così come quella delle altre piante, deve avvenire utilizzando delle forbici opportunamente disinfettate e con delle lame molto affilate, in quanto non devono causare dei traumi alla pianta.

Quest’ ultima deve essere privata di tutti i tralci vecchi, fatta eccezione per il tralcio più vigoroso, il quale sarà piegato e legato , e accorciato lasciando soltanto sette- nove gemme. Più in basso, si lascia poi uno sperone con due gemme, il cui tralcio diventerà poi il nuovo capo a frutto.

Possono anche essere lasciati due capi a frutto e due speroni (metodo chiamato guyot doppio). In questi casi, i due capi a frutto possono anche essere direzionati verso direzioni opposte (metodo chiamato “guyot doppio bilaterale) o nella stessa direzione , se posti su due altezze diverse (metodo chiamato guyot doppio sovrapposto).

L’ importante è non causare dei danni e dei traumi alla vite, cosa che potrebbe incidere sulla produzione e fare in modo che il vegetale contragga delle infezioni.


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