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Ma cos’è una vite ? quali sono le caratteristiche di questa pianta?
La vite è una pianta arborea rampicante che si attacca a dei sostegni chiamati tutori per crescere. Per fissarsi a tali tutori, essa utilizza i viticci. Essa può raggiungere anche dimensioni molto otevoli, in particolare se si attacca ad alberi e pareti rocciose, ma può anche avere un portamento “strisciante”, o meglio, può anche coprire il suolo. Soltanto attraverso la potatura è possibile fare in modo da restringerne e limitarne le dimensioni. Anche il suo apparato radicale è molto sviluppato, e può arivare anche a superare i dieci metri di lunghezza. Il fusto è abbastanza lungo e da esso prendono vita diversi rami, chiamati tralci, di più piccole dimensioni. Le foglie della vite sono invece dette pampini, e sono semplici e alterne, e costituite da cinque lobi principali che possono essere più o meno profondi, con una forma a base di cuore. Esse sono di fondamentale importanza per distinguere una specie di vite dall’ altra. I frutti che vengono prodotti da questa pianta sono delle bacche chiamate acini, la cui forma, così come il colore, è variabile: alcuni sono gialli, altri viola tendenti al blu, e sono raggruppati in grappoli. Possono essere ovali e grandi, o tondi e piccoli, ma sono sempre raggruppati in grappoli. Esse sono composte da un esocarpo pruinoso (buccia), un mesocarpo avente delle cellule piene di succo (polpa), che è la parte che dal quale poi si produce il vino, ed un endocarpo (vinaccioli), che è composto da cellule che ospitano e proteggono i semi. GRÜNTEK Forbici e Cesoie da Potatura. Taglio Bypass, Antiaderenti. Cesoia da Giardino Universale (Lama 48 mm) Prezzo: in offerta su Amazon a: 8,95€ (Risparmi 4,04€) |
Inoltre, per chi ama le curiosità, è anche noto che l’ infuso di foglie giovani di uva, raccolte tra maggio ed agosto, ed essiccate al sole, abbia proprietà astringenti , a causa della presenza del tannino. Inoltre va anche detto che i frutti delle vite hanno proprietà diuretiche, disintossicanti, depurative del sangue, idranti, vitaminiche, energetiche, stimolante per la digestione, lassative e antireumatica. Aiutano poi a combattere l’ acidosi e sono rinfrescanti. Il loro succo può essere utilizzato su pelli grinzose o per maschere di bellezza, mentre il decotto di una passa secca ha proprietà emollienti, bechiche ed espettoranti. Il vino, invece, se bevuto con moderazione, ha un’ azione diuretica, tonica, digestiva ed antianemica. Le foglie fresche vanno invece utilizzate per curare malattie cutanee, per impacchi o lavaggi (in infusi).
Secondo recenti studi, inoltre, sembra che un fenolo (derivato dalle bucce e dai semi degli acini, chiamato resveratrolo, abbia delle proprietà protettive ed antimicotiche per l’ acino, ma che sia importante anche per la salute umana: ha spiccate proprieàt antinfiammatorie ed antinvecchiamento, ed è un potente antiossidante, un fluidificante del sangue e un potente alleato nella rimozione delle placche occludenti i vasi.La cura delle viti ha un nome specifico, il quale viene utilizzato per indicare l’ insieme di tecniche necessarie per una buona coltivazione di questi vegetali. Tale termine è “viticoltura”, e si tratta di una scienza che prende parte della branca dell’ Arboricoltura.
La prima cosa da sapere, quando si desidera coltivare un qualsiasi vegetale, è il tipo di terriccio di cui necessita. Anche per la vite si effettua lo stesso discorso.Per quanto riguarda la concimazione, si tratta di una pratica notevolmente importante, in particolare se si desiderano dei prodotti di qualità . In primis, il terriccio va preparato prima che ospiti la pianta tramite del letame maturo, in ragione di circa 500 q/ha. Poi, durante la coltivazione, si possono effettuare due tipi di concimazione: una in autunno, sempre usufruendo di letame maturo, e una in primavera, con concimi complessi a base di azoto, fosforo e di potassio. Nel caso si presentino dei segni di carenze nutrizionali all’ interno della pianta, è importante considerare che esistono anche dei concimi fogliari che servono per superare i periodi di carenze di elementi nutritive.
Per quanto riguarda le annaffiature,la vite si adatta bene al clima mediterraneo con siccità estiva: le annaffiature non devono essere abbondanti ne molto frequenti.La vite va potata quando il vigneto ha perso tutte le sue foglie, e si concentra, quindi, nei mesi di gennaio-febbraio. E per intensità, questa pratica, così importante per la vite, deve essere strettamente proporzionata al vigore della pianta: più è debole, più l’ intervento sarà misurato; più è forte, più si effettuerà un notevole intervento.
In realtà, una buona potatura ha la funzione di assicurare una buona luminosità ed una buona aerazione a tutte le parti della pianta, quindi vanno eliminati tutti d i tralci che sono da ostacolo agli altri tralci e alle altre parti della pianta. Nelle zone particolarmente fredde è poi consigliabile rimandare il più possibile la potatura, per non indebolire la pianta. Alla potatura invernale si aggiunge poi la potatura a verde, che va eseguita durante l’ estate.La potatura della vite, così come quella delle altre piante, deve avvenire utilizzando delle forbici opportunamente disinfettate e con delle lame molto affilate, in quanto non devono causare dei traumi alla pianta.
Quest’ ultima deve essere privata di tutti i tralci vecchi, fatta eccezione per il tralcio più vigoroso, il quale sarà piegato e legato , e accorciato lasciando soltanto sette- nove gemme. Più in basso, si lascia poi uno sperone con due gemme, il cui tralcio diventerà poi il nuovo capo a frutto. Possono anche essere lasciati due capi a frutto e due speroni (metodo chiamato guyot doppio). In questi casi, i due capi a frutto possono anche essere direzionati verso direzioni opposte (metodo chiamato “guyot doppio bilaterale) o nella stessa direzione , se posti su due altezze diverse (metodo chiamato guyot doppio sovrapposto). L’ importante è non causare dei danni e dei traumi alla vite, cosa che potrebbe incidere sulla produzione e fare in modo che il vegetale contragga delle infezioni.
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