Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi principali della passiflora, a partire dalle sue origini e dalle sue specifiche caratteristiche morfologiche. E quindi, la prima considerazione da fare in merito alla passiflora è quella che ha per oggetto la sua denominazione nonché la sua famiglia di appartenenza dal punto di vista biologico. La passiflora rientra nella famiglia della Passifloracee, famiglia questa molto ampia dato che comprende al suo interno circa 450 specie anche molto differenti tra di loro. Vi sono infatti piante appartenenti alla famiglia delle Passifloracee che sono piante erbacee perenni, ma anche arbusti veri e propri fino ad arrivare a piccoli alberi fino ai cinque, sei metri di altezza. E, tra queste specie, vi è la nostra più classica passiflora.
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Una annotazione degna di nota è anche quella che riguarda la denominazione stessa che la passiflora ha acquisito al momento della sua stessa scoperta ed identificazione. Da un punto di vista etimologico, infatti, il temine “passiflora” è di lettura fin troppo facile in quanto può essere tranquillamente sciolto in “fiore della passione”. Quella che è più interessante è l’origine stessa del nome in quanto alla passiflora venne attribuita una denominazione di tal tipo da parte di missionari gesuiti che la scoprirono e che rintracciarono nell’ambito della sua stessa morfologia delle somiglianze con alcuni oggetti richiamati nell’ambito della descrizione della Passione di Cristo che compare sui Vangeli: infatti i viticci della passiflora ricordarono ai missionari gesuiti la frusta della flagellazione, gli steli interni dei veri e propri chiodi, gli stami della pianta un vero e proprio martello e la raggiera del flore di passiflora la ben nota corona di spine.
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