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Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere quali sono gli elementi alla base della realizzazione dei tipici soppalchi in vetro calpestabile tra i più comuni all’interno delle nostre abitazioni. Il primo fattore su cui focalizzare la nostra attenzione consiste nell’operare una scelta di fondo, vale a dire quella che ci si pone di fronte ogni qual volta abbiamo la possibilità di optare per dei soppalchi in vetro calpestabile a finalità abitative oppure dei soppalchi in vetro calpestabile che siano pensati solamente come dei vecchi ripostigli di grosse dimensioni. Ed è facile capire come la cura dei dettagli e delle rifiniture abbiano un peso molto differente se abbiamo a che fare con soppalchi in vetro calpestabile abitabili o meno.
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Se dunque abbiamo intenzione di costruire dei soppalchi in vetro calpestabile a finalità abitative, dobbiamo prendere in considerazione molteplici fattori tutti molto rilevanti: in primo luogo occorre tener presente come non sia solo lo standard abitativo dettato dai nostri personali gusti estetici a fare testo. Nel senso che non basta mettere su dei soppalchi in vetro calpestabile a finalità abitative che siano di gradimento per chi ci abiterà, ma vi sono delle regole, anzi delle vere e proprie leggi e dei regolamenti edilizi competenti in materia che disciplinano almeno le questioni principali che servono a costruire dei soppalchi in vetro calpestabile a finalità abitativa a norma. E, ovviamente, in maniera intuibile, la questione più rilevante al momento della costruzione dei soppalchi in vetro calpestabile e di qualsiasi altra tipologia di soppalco, è quella che disciplina l’altezza dello spazio soppalcato. I regolamenti edilizi da seguire infatti sono tassativi fissando in 270 centimetri l’altezza minima per i locali abitabili e in 240 centimetri l’altezza per spazi come corridoi, bagni, disimpegni e ripostigli.
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