Se l'irregolarità sul versamento IMU e TASI avviene entro il 30° giorno dalla data di scadenza originaria prevista, ovvero entro il 15 gennaio, è possibile usufruire del cosiddetto ravvedimento breve. In questo caso la sanzione prevista per l'omesso o insufficiente versamento pari al 30% dell'importo dovuto viene ridotta ad 1/10. Questo significa che sarà possibile mettersi in regola versando una sanzione pari al 3%, a cui dovranno essere aggiunti gli interessi legali dello 0,5% su base annua. Gli interessi legali devono essere conteggiati solo sull'importo del tributo escludendo perciò dalla base di calcolo le sanzioni dovute. Per poter usufruire del ravvedimento operoso IMU e TASI occorre non aver già ricevuto dal Comune di appartenenza comunicazione sulla presunta irregolarità. In questo caso il diritto a sanzioni ed interessi ridotti viene meno e sarà possibile mettersi in regola solo effettuando il versamento di quanto richiesto.
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Il Decreto Legge 190/2014, meglio conosciuto come Legge di Stabilità 2015, ha introdotto il nuovo ravvedimento operoso che si applica a tutti i tributi (non solo ad IMU e TASI), anche a quelli derivanti da violazioni precedenti al 2015, purché non sia già stato notificato atto impositivo. L'articolo 13 della Legge di Stabilità offre infatti l'opportunità di usufruire di tempi più lunghi per sanare l'omesso versamento oppure un pagamento effettuato in misura inferiore per IMU e TASI. Entro 90 giorni dalla scadenza sarà possibile regolarizzare la propria posizione usufruendo di sanzioni ed interessi legali agevolati. Pertanto coloro che avessero omesso di versare quanto dovuto entro il 16 dicembre avranno tempo fino al 16 marzo dell'anno successivo per mettersi in regola con una sanzione ridotta al 3,33% (pari ad 1/9 della sanzione piena del 30%) ed interessi legali dello 0,5% su base annua da rapportare ai giorni effettivi di ritardato versamento.
Il versamento di quanto dovuto a titolo di IMU e TASI deve avvenire tramite Modello F24. Oltre ai dati anagrafici del soggetto interessato sul Modello F24 dovrà essere compilata la sezione relativa ad IMU ed altri tributi locali, inserendo il codice catastale del comune in cui è situato l'immobile, barrando la casella relativa al ravvedimento e quella del saldo, oltre ad indicare il numero di immobili interessati da IMU e TASI. Il codice tributo da riportare è il 3958 se si tratta di versamento TASI per una abitazione principale, mentre dovrà essere indicato il codice 3918 per il pagamento dell'IMU relativo ad un immobile tenuto a disposizione. Nello spazio riservato all'anno di riferimento dovrà essere indicato il periodo che si vuole sanare con il versamento e l'importo a debito da indicare dovrà essere comprensivo di sanzioni ed interessi.
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