I rilevatori di fumo possono essere di svariate tipologie in base al loro funzionamento. Normalmente hanno una caratteristica forma puntiforme e si collocano in spazi differenti in base ai modelli e ai rispettivi raggi d'azione. Nel posizionarli bisogna stare attenti a non provocare falsi allarmi perché magari fonti di fumo sorvegliate vengono recepite come pericolose. Devono stare, quindi, necessariamente lontani da condizionatori, ventilatori ed, in generale, da tutti i dispositivi che creano flussi d'aria. Quanti rilevatori è necessario installare per stare davvero al sicuro? Sempre in base alle normative vigenti, il numero deve essere tale da non oltrepassare i valori relativi al pavimento sorvegliato tenendo conto della superficie in pianta e dell'eventuale inclinazione del soffitto. Per la protezione efficace di persone ed ambienti è fondamentale il rispetto della normativa perché anche pochi secondi di ritardo nella segnalazione del pericolo possono avere conseguenze davvero irrimediabili se non addirittura mortali.
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Il rilevatore di fumo e gas rileva i gas nocivi per la nostra salute che si sono sprigionati all'interno di ambienti chiusi. Com'è costituito nel dettaglio un rilevatore di questo tipo? All'interno di un contenitore si trovano un gas ionizzabile e due differenti componenti che si comportano l'una in maniera opposta all'altra, ovvero da anodo e catodo. In base a diverse leggi legati alla fisica, questi elementi generano un allarme sia sonoro che luminoso nel momento in cui all'interno del rilevatore si addentrano i gas nocivi.
Altri tipi di rilevatori di fumo sono quelli a ionizzazione. Condizioni essenziali per poterli installare sono un'umidità dell'aria ambientale non superiore al 95%, nessun vapore o gas, nessuna concentrazione di polveri o grandi correnti d'aria. I rilevatori di fumo a ionizzazione hanno la forma di un ufo rovesciato e sono perfetti per il rilevamento di incendi caratterizzati da combustione molto lenta come quella della carta, della plastica, del legno. Il funzionamento è semplice. Si compone di 2 piastrine elettriche: dalle particelle presenti tra queste si crea la ionizzazione dell'aria. Quando non vi è fumo nell'aria le cariche positive e negative sono equilibrate e vengono attratte dalle piastrine formando una corrente di ionizzazione. Qualora si sviluppi un incendio, le molecole di fumo annientano gli ioni abbassando la corrente di ionizzazione creata. Variazione, questa, che attiva l'allarme e che avvisa del pericolo.
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