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A onor del vero, quando si parla di termocamini, sotto alcuni punti di vista non si ha a che fare con un taglio netto nei confronti del passato. In particolare, se ci si sofferma sul modo in cui questi sistemi si alimentano, ci si rende conto che in fondo il cambiamento non è stato così drastico, e che in fondo qualcosa del camino classico, questa soluzione la porta con sé. Di cosa stiamo parlando? Semplice: del fatto che molti termocamini sono alimentati a legna, il che rafforza il concetto di fiducia nelle risorse naturali. I nostalgici, coloro che non si fidano pienamente dell’avvento della tecnologia, possono dunque dormire sonni tranquilli: per loro, il termocamino vuol dire un passo avanti (notevole) dal punto di vista tecnologico, con la possibilità di rimanere ancorati al passato. Sono moltissimo coloro che scelgono il termocamino a legno proprio per evitare un taglio drastico con il passato. Parlare di termocamini, oggi, vuol dire trovarsi faccia a faccia con una soluzione che consente un notevole risparmio energetico e un utilizzo razionale e più vantaggioso del calore. Nel caso del camino naturale, infatti, molto calore viene disperso nella canna fumaria: i termocamini consentono invece di ottimizzare tutte le risorse a disposizione contare sulla possibilità di evitare gli sprechi. Il calore che viene generato nella camera aperta del camino, al posto di uscire dalla casa e finire nell’ambiente, viene re-immagazzinato in ambito domestico e va a rifornire il fabbisogno energetico della caldaia e dei termosifoni, onde garantire prestazioni eccezionali, evitando di sciupare energia termica importante. Quello che abbiamo appena sottolineato è un fattore da non sottovalutare: siamo in un’epoca in cui quello che capita più spesso è trovarsi di fronte a gente che non rispetta né l’ambiente né le risorse che ha a disposizione. Rispettare l’ambiente vuol dire anche fare tesoro di ogni singolo strumento che si ha a disposizione: chi spreca, viola il verde e l’ambiente, e i termocamini consentono di evitare tutto ciò. Sia chiaro: sebbene ci troviamo su un sito di fai da te, non stiamo parlando di qualcosa la cui costruzione è all’altezza di tutti, anzi. Ci sono ovviamente ditte specializzate nella realizzazione di lavori di questo tipo, perché il recupero del calore non avviene in maniera automatica, ma grazie a sistemi molto particolari, che vanno messi a punto a regola d’arte per l’ottenimento dei risultati sperati.
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Abbiamo visto, fino a questo punto del nostro approfondimento, quanto importante sia l’utilizzo dei termocamini al fine di ottimizzare al meglio le risorse energetiche della propria casa. Ci siamo soffermati con particolare enfasi sul termocamino alimentato a legna, onde garantire ai nostalgici o a coloro che diffidano da questa soluzione perché ci vedono uno strappo troppo evidente con i vecchi tempi. Tuttavia, quando si parla di termocamini, non si ha a che fare con una soluzione che prevede solamente l’alimentazione a legna, anzi. Se la tecnologia ha compiuto passi da gigante in questo ambito, il merito è anche da attribuire alla moltiplicazione dei combustibili possibili: oltre alla legna, insomma, questi sistemi si possono “nutrire” anche di pellet, materiale in produzione e diffusione costante e sempre più utilizzato in ambito domestico. Il pellet, infatti, garantisce una diffusione omogenea del calore e prestazioni invidiabili in termini di resa, oltre ad essere più economico del legno. Ecco perché oggi moltissimi scelgono i termocamini a pellet come soluzione utile per garantirsi una casa calda, ma anche l’acqua calda e riscaldamenti sempre pronti. Insomma: il futuro del riscaldamento domestico è rappresentato senza ombra di dubbio dal termocamino, una validissima alternativa ai sistemi tradizionali, alimentati a gpl, metano o gasolio. E’ vero che i gas naturali si stanno imponendo come nuova frontiera anche in ambito di riscaldamento, ma è altrettanto vero che non saranno mai più naturali della legna e del pellet. Una distinzione importante all’interno della categoria dei termocamini è quella relativa al funzionamento del sistema: esso può essere “ad aria” o “ad acqua”. Nel primo caso, abbiamo a che fare con una soluzione che prevede l’installazione, in ambito domestico, di bocchette dedicate alla trasmissione dell’aria in casa, mentre nel secondo caso il termocamino è collegato direttamente a dei microsistemi noti come scambiatori di calore, incaricati evidentemente di trasportare il calore della camera di combustione, ove richiesto. Se si pone un’estrema attenzione al funzionamento dei termocamini, si capisce fin da subito che ci si trova di fronte a qualcosa di innovativo e avveniristico, destinato per forza a rappresentare il futuro del riscaldamento domestico. Un po’ perché, oltre all’investimento iniziale, questo sistema garantisce costi di manutenzione molto bassi; un po’ perché più passa il tempo e più, per fortuna, cresce la sensibilizzazione nei confronti dell’importanza del rispetto dell’ambiente.
Il nostro compito, in queste righe, è quello di fornire il maggior numero possibile di informazioni, con l’obiettivo preciso di favorire la diffusione del sapere relativamente a quello che reputiamo un prodotto destinato a fare storia. Già attualmente, la diffusione dei termocamini è molto alta, sia al nord che al sud del Paese: questo strumento non accontenta solamente le esigenze di chi ha bisogno di raggiungere temperature medio-alte entro i confini del proprio ambiente domestico, ma anche quelle universali relative all’importanza di avere sempre l’acqua calda e i riscaldamenti pronti da utilizzare. Insomma: c’è da affidarsi solamente alla ditta giusta e scegliere il modello più adatto per tipologia e peculiarità, e il gioco è fatto. Il funzionamento di questi sistemi è complesso e articolato, ma questo è un problema solamente per gli installatori, in quanto chi lo utilizza quotidianamente può contare su modalità di gestione estremamente alla mano. Come avviene la combustione nel termocamino ad aria? Questo ha un intercapedine che separa il rivestimento esterno da quello interno, che viene riscaldata dal nucleo attivo che vede la luce dalla camera di riscaldamento. Per rafforzare le capacità di combustione e garantire la diffusione più rapida e più efficace, di temperature più alte, all’interno del camino stesso è presente un sistema di ventilazione forzata che si occupa di far circolare l’aria all’interno dell’intercapedine e farla giungere direttamente nelle bocchette di aerazione. In pratica, è quello che avviene sistematicamente nella pancia delle stufe domestiche. Il termocamino ad aria possiede dei vantaggi che lo contraddistinguono rispetto a quello ad acqua: è più economico e più semplice da installare perché non è allacciato al sistema di riscaldamento dei termosifoni. Inoltre, consente l’ottimizzazione del calore perché evita la dispersione in canna fumaria che caratterizza il camino aperto. Si può ottenere un termocamino ad aria da un camino standard: basta affidarsi all’impresa giusta e chiedere un lavoro che richiede meno tempo e meno impegno perché fondato su una base già in parte esistente. Senza la necessità di intervenire in maniera invasiva, gli operai creano un sistema di bocchette di aerazione collegato alla camera di combustione, e il gioco è fatto: si passa dal vecchio al nuovo in un battibaleno e si conta su una perfetta diffusione del calore in casa.
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