Salvavita è il nome comune dato al dispositivo di protezione automatico o differenziale. Tale dispositivo viene collegato all’impianto elettrico e misura costantemente la dispersione di corrente in esso presente. Nel momento in cui tale dispersione dovesse superare i 30 millesimi di ampere il differenziale interrompe l’alimentazione elettrica sulla linea.
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L’impianto di terra e il differenziale proteggono dai contatti indiretti gli utilizzatori di impianti elettrici. Per contatti indiretti si intendono quelli con parti che possono andare accidentalmente sotto tensione elettrica: in questo caso il rischio è elevato in quanto non è visibile e quindi non è evitabile, come invece potrebbero essere dei fili scoperti. E’ proprio per questo motivo che diventa essenziale l’utilizzo del dispositivo di protezione automatico.
Il valore della resistenza di terra presente in una abitazione dovrebbe essere inferiore al valore risultante dal rapporto tra 50 Volt e 30 milliampere: 50 volt è la tensione massima sopportabile dal corpo umano per alcuni istanti mentre 30 milliampere è il valore della corrente che fa scattare l’intervento del salvavita.Il rapporto desiderato risulta essere pari a 1667 Ohm, valore che esprime la misura della resistenza di terra. Poiché un valore della resistenza di terra più elevato di quello desiderato potrebbe causare il non corretto funzionamento del salvavita, è necessario che, nella progettazione dell’impianto elettrico, questo venga opportunamente calcolato e realizzato.Contemporaneamente, un buon impianto di terra potrebbe non essere sufficiente a salvaguardare l’incolumità dei fruitori di un impianto elettrico, se non viene collegato ad un differenziale opportunamente tarato.Negli immobili di nuova costruzione l’impianto di terra viene realizzato utilizzando delle puntazze metalliche lunghe da uno a due metri che, collegate a un conduttore che può anche essere interrato nudo, vengono conficcate nel terreno ad una distanza almeno pari al doppio della loro lunghezza. Il conduttore viene collegato ad un collettore del dispositivo di protezione automatica. Sullo stesso collettore vengono poi collegate tutte le masse dell’impianto elettrico mediante un cavo coperto da una guaina che, per convenzione, è di colore giallo verde.Controllare il valore della misura di terra di un impianto elettrico è un’operazione molto facile.
In commercio esistono degli strumenti di misura appositi, il cui costo è di poche centinaia di euro.Tali strumenti vanno collegati ad una presa dell’impianto elettrico e forniscono una analisi generale, ma affidabile, sul grado di sicurezza dell’impianto analizzato.Ma quali dati possono fornire tali strumenti?Innanzitutto permettono di rilevare se l’impianto elettrico è provvisto di impianto a terra: in alcuni vecchi immobili tale impianto potrebbe non essere presente e quindi, per renderlo sicuro, sarà necessario provvedere al completo rifacimento dell'impianto elettrico. Questi strumenti misurano la tensione limite presente nell’impianto consentendo di verificare che non sia superiore ai 50 V, restituiscono anche il valore della resistenza di terra e verificano il corretto funzionamento dei dispositivi di protezione. Alcuni modelli permettono anche la memorizzazione dei valori rilevati e la possibilità di scambiare i dati con altri strumenti quali, ad esempio, dei personal computer. Se i parametri rilevati non rientrano nei valori indicati nel paragrafo precedente è necessario ricorrere ad un tecnico, oppure ad una ditta abilitata, affinché l’impianto elettrico venga messo a norma, in modo da salvaguardare l’incolumità di tutti gli utilizzatore dello stesso.
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