Questo martello, così come lo abbiamo presentato nel capitolo precedente, è quello realizzato alla fine del 1800. Si tratta comunque di un attrezzo che è ancora in commercio e viene ancora utilizzato, ma ovviamente sono state realizzate altre tipologie più comode e più facilmente trasportabili, perché più leggere e meno ingombranti. In pratica, queste tipologie sono non solo più pratiche, ma funzionano in modo leggermente diverso, dal momento che, in esse, il movimento rettilineo periodico è alternato allo sclapello ed è fornito daun motore elettrico. Questo motore viene collegato alla rete elettrica ed è alimentato a batterie. In questo modo è stato possibile eliminare il compressore, troppo ingombrante e rumoroso , e il motore a scoppio da cui è mosso. In questi caso, volendo essere rigorosi, si può parlare più di perforatori / demolitori che di martello pneumatico. Possiamo classificare le varianti del martello pneumatico presenti sul mercato in vari tipi. In funzione di come è stato realizzato il movimento dello scalpello, possiamo avere:
1. Martelli pneumatici ad aria compressa, che sono quelli già descritti e necessitano di un compressore che produce aria compressa; martelli elettropneumatici, in cui il motore elettrico si connette alla rete tramite un cavo e produce il movimento; i martelli elettropneumatici a batteria, ovvero quei martelli mossi damotori elettrici a corrente continua alimentati con batterie da 12 a 18 volt ricaricabili, che sono molto maneggevoli e comodi, ma poco potenti; martelli pneumatici a scoppio, che sono mossi da un motore a due tempi, e sono robusti ed efficienti, trasportabili e un po’ rumorosi; martelli pneumatici oleodinamici, che hanno uno scalpello montato sul braccio degli escavatori al posto della benna e che hanno un movimento alternato della punta fornito dal sistema oleopneumatico che muove il braccio dell’ escavatore: si tratta di martelli molto potenti che richiedono l’ uso dell’ escavatore di cui sono un accessorio; martelli pneumtici demolitori, ovvero quelli classici che realizzano la funzione dello scalpello meccanicamente; i martelli pneumatici perforatori, che uniscono il moto di percussione al moto rotatorio della punta per facilitare la perforazione.I martelli pneumatici classici ed elettropneumatici possono procurare molti danni all’ operatore e pertanto vanno usati c on cautela e seguendo alcune norme, ovvero:
1. Proteggersi con occhiali, perché durante le lavorazioni possono volare delle schegge che possono danneggiare molto l’ incolumità degli occhio; 2. Proteggersi con le cuffie, dal momento che i martelli pneumatici possono essere anche molto rumorosi , con un’ intensità di suono che supera anche i cento decibel. Ora, una persona che urla emette suoni che raggiungono al massimo gli 80 decibel, ma poiché il decibel è una scala logaritmica, una differenza di 15 decibel equivale ad un’ intensità sonora trenta volte superiore. Quindi, il rumore emesso da un martello pneumatico è trenta volte superiore a quello emesso da una persona che urla, e pertanto, come tutti i rumori eccessivi per l ‘uomo, possono problemi cardiocircolatori perché si liberano, nel nostro corpo, le catecolamine, che producono ipertensione e, ovviamente, sordità. 3) proteggersi le mani, con adeguanti guanti da lavoro e con impugnature dell’ attrezzo che siano ergonomiche, morbide e ammortizzate. Le vibrazioni prolungate possono infatti provocare seri disturbi come emoglobina via urine, sindrome di Raynaud con cianosi e parestesie delle dita che possono condurre a gangrena.
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