lampadine risparmio energetico
Le lampadine a risparmio energetico hanno un costo maggiorato di dieci volte rispetto a quelle a incandescenza ma hanno il vantaggio essere di poter essere adoperate per periodi molto lunghi senza che perdano le loro caratteristiche funzionali. Attualmente in Unione Europea le vecchie lampadine a incandescenza non possono più essere fabbricate ma se ne trovano ancora molte dislocate nelle abitazioni. Secondo le nuove normative in vigore, entro il 2016 le lampadine tradizionali ad incandescenza e quelle alogene verranno tolte dalla circolazione sia dagli uffici pubblici che dai negozi e dalel abitazioni private. Alcuni tipi di lampadine ad incandescenza è stato possibile acquistarle fino al 2012 anche se al loro fianco, sugli scaffali della distribuzione, era possibile scegliere quelle aventi gli stessi lumen ma a basso consumo.
Sono considerate lampadine a asso consumo quelle a fluorescenza, le alogene ad alta efficienza e quelle a led.
Se in casa si sostituiscono tutte le lampadine tradizionali con quelle a basso consumo il risparmio energetico in bolletta sarà molto evidente e al contempo ciascuno potrà abbassare le emissioni di CO2 immesse nell’atmosfera. A livello europeo invece le emissioni di anidride carbonica possono essere ridotte addirittura di 38 milioni di tonnellate con grandi benefici per il nostro pianeta.
Solo il 5% dell’energia sfruttata dalle lampade ad incandescenza viene trasformata in luce mentre il resto si perde sotto forma di calore. Con le altre tipologie di lampadine ciò non accade e per tale ragione per farle funzionare è necessario un quantitativo di elettricità minore.
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Le lampadine a basso consumo, a fronte dei numerosi vantaggi fino ad adesso elencati, presentano anche qualche inconveniente. Ad esempio la luce emanata da quelle a fluorescenza non ha la stessa intensità di quelle a incandescenza e nemmeno ha una tonalità di colore così morbida e avvolgente. Ha una luce piuttosto fredda che poso si adatta a ricreare effetti di luce caldi. Per risolvere però questo inconveniente basta adoperare le alogene aventi alta efficienza per ottenere risultati straordinari.
Seppur le incandescenti a fine ciclo vitale necessitavano di essere smaltite seguendo rigorose procedure, con quelle a basso consumo la faccenda è ancora più complicata poiché al loro interno contengono mercurio.
Può capitare che una fluorescente si rompa dentro le quattro mura domestiche e il mercurio molto volatile si spanderà nell’aria e inalarlo diventa inevitabile con tutto ciò che ne può conseguire. È consigliabile quindi uscire immediatamente dalla stanza e rientrarvi solo dopo averla arieggiata per almeno mezz’ora. Inoltre non bisogna mai toccare a mani nude i vari frammenti perché il mercurio può penetrare all’interno dell’organismo anche attraverso l’epidermide.
In commercio esistono lampadine a fluorescenza dotate di appositi rivestimenti che riescono a contenere il mercurio in casi di rottura e il loro costo è maggiore rispetto alle altre.
Un altro punto a sfavore delle lampadine a fluorescenza è la loro emissione di radiazioni. Questo tipo di lampade emette radiazioni e anche se quelle di ultima generazione ne emettono molto meno rispetto a quelle che si trovavano comunemente in commercio. È comunque preferibile tenerle sempre lontane dalla testa.
Le fluorescenti sono sconsigliate quando si desidera direzionare un fascio di luce in un punto limitato e dove si ha bisogno di una fonte luminosa molto potente perché riescono ad offrire un’illuminazione più tenue.
Le lampadine a led offrono sicuramente molti più vantaggi e anche se costano di più nella fase dell’acquisto, consumano molto meno anche delle lampade a fluorescenza. Inoltre non contengono mercurio né emettono radiazioni elettromagnetiche.
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Quelle a Led, seppure per acquistarle è necessario spendere anche 25 euro, consumano solamente 6 euro in un anno e possono durare addirittura 100.000 ore.
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